RENZI E BERRUTI, ROTTAMATEVI VOI!

RENZI E BERRUTI, ROTTAMATEVI VOI!

RENZI E BERRUTI, ROTTAMATEVI VOI!

Matteo Renzi è l’attuale sindaco di Firenze, leader della fronda “rottamatori” del PD. Neanche 40enne, ha già alle spalle un trascorso da presidente della Provincia di Firenze (2004-2009) e appena finito il mandato è stato eletto primo cittadino della città gigliata.

Oggi è in corso il suo mandato (scade nel 2014), ma sta già facendo campagna elettorale presso le roccheforti rosse, per cercare di conquistare voti in vista delle primarie del partito. I cosiddetti “rottamatori” sono una frangia del PD che appunto sostengono le idee di Renzi, ossia l’attacco e la voglia di sostituire la dirigenza del partito, considerata vecchia anagraficamente, vecchia di idee e considerato un concentrato di potere. Tutte cose apparentemente giuste, ma su questo si torna dopo. Capita quindi che il Renzi riceva sostegno dall’elettorato di centro-sinistra voglioso di ricambio generazionale e stufo dei vari Bersani, D’Alema, Bindi e compagnia bella, bravi nell’attaccare l’assassino della democrazia Berlusconi, ma incapaci a produrre qualcosa che abbia potuto cambiare veramente il Paese. Dimostrazione che, per salvare l’Italia (così sostengono), si siano sciolti in una super maggioranza con UdC e PdL per sostenere il Governo Monti, che di centro-sinistra non ha niente, lo stesso Governo di cui prima votano le manovre e poi vanno a criticarlo. Ma vabbè, non divago, torniamo a Renzi. In mezzo a tutta questa fiducia (ma ne avrà poi così tanta?), succede che porti il suo tour anche a Savona. E non poteva essere altrimenti, visto il legame che c’è con il sindaco Berruti, ma anche con parte dell’imprenditoria (quella grossa) locale. Chi si ricorda dell’incontro alla Leopolda, nel 2011, si ricorderà anche della presenza, oltre del sindaco savonese, anche di Atzori, pezzo grosso della Demont, del caro Dellepiane. Al Chiabrera c’è pienone e i giornali parlano di addirittura 200 persone mandate a casa per assenza di posti, in alcuni di questi troviamo quindi Orsero, Dellepiane, il nostro sindaco, ma anche Ditullio. Ironia della sorte, “Piastrello” è appena stato chiamato in giunta da Berruti, “rottamatore”, mentre il vice-sindaco non sostiene assolutamente Renzi (anche perché lui, nonostante non sia vecchio, è seduto una vita sulle poltrone del partito). Il comizio è un One Man Show, per convincere tutti a votare per lui alle primarie e poi alle Politiche. Prova a parlare del suo programma, buttando frasi come “l’Europa è una scommessa politica”, “progetto politico finanziabile” e altro. Elogia il sindaco savonese, perché dice che sta dalla parte della gente. Non a caso Berruti ha aumentato le imposte comunali, fatto schizzare il debito di Savona alle stelle (13° nei comuni per debito pro capite), ideato un’ottima finanza creativa nell’affaire Comune-ATA. Non male per uno che dovrebbe stare dalla parte della gente e che, a quanto pare, ha aiutato Renzi a stilare il programma economico. Se queste sono le premesse, si passa dalla padella alla brace. Poi neppure un ringraziamento a Musso e Molteni, dello staff del sindaco? In due prendono circa seimila euro di stipendio dal Comune per lavorare per la città, ma non si vedono mai e ora perdono il loro tempo per organizzare il tour del sindaco di Firenze e ad aprire “circoli dei rottamatori”? Non mi sembra quindi un bel punto di partenza.

 Deve essere però la loro natura (dei “rottamatori”), perché anche Renzi, invece di fare quello per cui è stato eletto, cioè il sindaco, va in giro a promuoversi per le primarie. Questi “rottamatori” non è che hanno solo un ego smisurato e puntano a Roma, dove c’è più fama, dove ci sono lauti stipendi e dove c’è un Parlamento che non legifera più e un governo che scrive sotto dettatura di Merkel, BCE e FMI?

 Lo sapremo presto, intanto però, sarebbe opportuno parlare di programmi, progetti. Cosa propone Renzi e cosa ha già fatto? Quindi quali sono le idee che dovrebbe anche avere il sindaco savonese e magari applicarle su scala comunale. Basta andare sul sito di Renzi e leggere il suo programma.

 

Saltano all’occhio i tagli delle indennità parlamentari, dei vitalizi, riduzione completa o quasi totale dei finanziamenti ai partiti e ai giornali di partito. Bene. Quindi, Berruti, perché non riduce di poco gli stipendi suoi, della giunta e non manda a casa l’inutile staff che ha? Si parla di finanziamenti europei. Qua a Savona ha anche detto che i troppi progetti sperperano il denaro stanziato dall’UE. Ne servono di meno e più efficaci. Proprio a Savona, dove Ditullio, nel precedente mandato con Berruti, ha tappezzato la città di rotonde insensate, proprio con fondi europei. “Ci sono progetti addirittura da 40-50 mila euro che servono per fare più contenti l’associazione o il politico che il bene dell’ Europa”, siamo sicuri che il Berruti non abbia mai fatto cose del genere. Basta pensare all’ultimo progetto sulla qualità dell’aria a Legino, pubblicità scarsissima e partecipazione bassa. Saltano all’occhio, però, quelle che fanno di Renzi un personaggio di destra: dismissioni del patrimonio pubblico, liberalizzazioni a più non posso (perché allo Stato non resterebbe più nulla), 250 miliardi per li PMI (ricorda il milione di posti di lavoro promessi da qualcuno) e l’appoggio alla riforma delle pensioni della Fornero. Cosa ne pensa Berruti, è questo il futuro dell’Italia?

 

Preoccupante è anche il passato di Renzi: ha votato contro l’acqua pubblica (da qui il punto sulle liberalizzazioni), ha sperperato (in Provincia) 20 milioni di euro in spese di rappresentanza (riduzione dei costi della politica a farsi benedire). Parla di sostenibilità, ma approva gli inceneritori, lui che dice che non provocano tumori, e nel programma si trova il punto “liberalizzare il servizio di recupero energetico dai rifiuti senza vincoli territoriali”. Ha ricevuto santificazioni per un Piano Regolatore a Crescita Zero, che in realtà ha consentito maggiori metri cubi fuori città. Insomma, di nuovo quasi nulla, visto che si parla sempre di manovre di stampo neoliberista, proprio quelle che ci hanno affossato. Il punto più pericoloso è l’idea di abolire il bicameralismo, certo forse è da rivedere, ma non si può parlare di una camera con delegati regionali e comunali (spero eletti dai cittadini), senza attribuire poteri più decentrati. Non si parla di abolire le auto blu, ma di sostituirle con auto verdi, ovviamente paga pantalone. Anche Berruti pensa queste cose? I savonesi penso abbiano diritto a saperlo. E di sapere anche che intenzioni ha per le politiche. Caro Berruti, è stato eletto per fare il sindaco di Savona e, sebbene potrei essere molto contento di un suo abbandono, lei deve rispettare il suo mandato, lavorando per la città non per Renzi, così come il suo staff. Ha già fatto abbastanza danni qua, non li riporti a livello nazionale. A entrambi invece chiedo, visto che non l’ho trovato sul programma, se intendono abolire la riforma Gelmini, che ha affossato la scuola. Se intendano fare qualcosa sui condannati presenti in Parlamento. Se intendono tenere conto realmente dei referendum. Se il Piano Energetico Nazionale (sempre che Renzi ne abbia pensato uno) punti all’incremento delle rinnovabili, a scapito dei combustibili fossili. Se intendono rilanciare l’agricoltura. E sui rifiuti, visto che si parla di recupero e riciclo, ma anche di inceneritori, preferite un modello San Francisco o il modello che entro il 2020 l’Europa non vuole più vedere, cioè incenerimento e conferimento in discarica? Insomma, mancano parecchi punti. Sul lavoro, invece, ci sono pochi dubbi: Renzi osanna Marchionne, l’uomo che ha distrutto, calpestato, smantellato i diritti dei lavoratori in FIAT. Il partito del “lavoro, lavoro, lavoro” (cit. Fassino) dovrebbe essere contrario a queste cose. E lei, Berruti, visto che Savona su questo tema non se la passa bene, cosa ne pensa? Insomma, facce quasi nuove, solita politica di debiti, promesse, privilegi, inquinamento, ma soprattutto di poltrone. Se il PD savonese l’ho rinominato “Poltronificio Ditullio”, quello nazionale assomiglia a “Poltrone e Divani”. Cari sindaci, fate i sindaci, magari fatelo bene, lasciando qualche ricordo gradevole, invece di abbandonare una barca che affonda per rifugiarvi nelle stanze di Roma, a fare più danni di prima. Se il futuro del PD è in questi due signori, prepariamoci al peggio, visti programmi, premesse ed esperienze in corso. Quindi Berruti, Renzi, ma anche Musso e Molteni, rottamatevi voi e lasciate spazio a chi nel vostro partito ha davvero idee innovative e ai cittadini!

 

Manuel Meles

Il cittadino  frustrato

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.