Quando una ragazzina sfida i negazionisti

QUANDO UNA RAGAZZINA SFIDA
I NEGAZIONISTI

QUANDO UNA RAGAZZINA SFIDA I NEGAZIONISTI
“Mi ricorda un personaggio di un  film horror” (Rita Pavone)
 

“Adesso non si può dire più niente di male su Greta perché ha la sindrome di…come si dice? Il politically correct e anche il buon senso mi vietano a questo punto di dire quello che avrei detto se fosse stata sana. Che l’avrei messa sotto con la macchina “ (Maria Giovanna Maglie)


“Non vorrei essere accusato di pedofobia, ma io detesto la figura idolatrica di Greta, aborro le sue treccine e il mondo falso e bugiardo che le si intreccia intorno” (Giuliano Ferrara)

 

“Una macchina da soldi” (Fabio Sapettini. Responsabile del Donald Trump Italian Fan Club)

 

“Svelato l’enigma Greta Thunberg. E’ il nuovo programma dell’élite cosmopolita per le imminenti elezioni europee. Per occultare economia, sfruttamento, classismo. E per spostare il dibattito nella ‘vuota profondità’ (Hegel) della pappa del cuore arcobaleno” (Diego Fusaro)

 

“Dietro la Thunberg si muove una società che vuole diventare la ‘Tripadvisor’ dell’ambientalismo” (Alberto Bagnai)

 

“In pratica i fanciulli chiassosi tipo Greta e i suoi seguaci gretini, lodati dalla folle folli, discutono di una materia a loro misteriosa. Blaterano. Suppongono di poter cambiare il mondo però non sono nemmeno capaci di cambiare loro stessi, pieni di droghe e di vizi d’ogni genere” (Vittorio Feltri)

 

“Dite quello che volete su #Greta ma chi meglio di una sedicenne che non va a scuola e che soffre di disturbi pervasivi dello sviluppo può, nel 2019, rappresentare la #sinistra?” (Umberto Bosco, consigliere leghista presso il Comune di Bologna)


Dalla pagina facebook di Enrico Mentana:

Il tiro al bersaglio contro Greta Thunberg si fa sempre più fitto, con meccanismi di discredito che ben conosciamo

 

Massone Manovrata Rettiliana

 

La macchina del fango contro Greta e gli studenti del #fridaysforfuture

 

Piccolo florilegio di commenti:
Salvatore: “Ma quale macchina del fango! Solo Lei non vede la montatura che le sta dietro! Una marionetta nelle mani del globalismo mondiale e massonico per promuovere quella che è la gigantesca bufala del cambiamento climatico che sarebbe indotto dal CO2. Una bufala smontata da eminenti scienziati quali Rubbia e Zichichi”

 

Mauro: “La povera Greta ha la sindrome di Asperger…in sintesi primo livello dell’autismo. Solo un idiota (od un sinistro) possono credere che non sia manovrata, in primis dai suoi genitori. A margine il safari dei Media poi scattato”

 

Alberto: “Direttore, ma che valore aggiunto porta una bambinetta che senza nessuna competenza scientifica ripete a pappagallo i mantra premasticati del climatically correct che sentiamo ormai da anni?”

 

Elena: “Poi combinazione queste critiche arrivano da persone adulte…Quella generazione che ha fatto più danni! E’ il fine che conta ad ogni modo ed ammesso e non concesso che ci sia qualcuno dietro di lei hanno fatto benissimo perché sono riusciti a dare risonanza globale ad un tema cruciale per noi esseri umani.

 

 Inoltre, 1) già da come parla inglese dovreste capire che quella ragazza ha una marcia in più rispetto agli altri, 2) non mi sembra minimamente forzata a fare quello che fa, lei è veramente convinta di essere dalla parte del giusto 3) il frutto non cade lontano dall’albero. Ecco, per avere questa sensibilità sicuramente i genitori hanno le sue stesse idee quindi è cresciuta, oltre che in un Paese, anche in una famiglia dove l’ambiente è messo al centro di tutto. Dovremmo solo imparare da loro. Ma noi siamo fatti così, buoni a vedere del marcio ovunque. Se poi è una ragazza, donna e piccola, beh allora va considerata incapace di intendere e di volere…”

 

Carlo: “E poi ci si chiede perché tra una sessantina di anni ci potremmo estinguere…”


L’espressione “macchina del fango” non è piaciuta ai negazionisti del cambiamento climatico causato dell’ industrializzazione fuori controllo e dal conseguente effetto serra, i quali hanno rincarato la dose dei loro sarcasmi contro Greta e i “gretini” suoi seguaci, nonché contro i suoi  ammiratori tra cui, appunto il direttore del Tg7 Mentana, ma non solo.

Tal Stelio Fergola, titolare del sito web “Oltre la linea”, si è premurato di riportare il fenomeno Greta alle sue reali proporzioni: “Dunque, riassumendo, Greta e gli eroici studenti che saltano la scuola sarebbero oggetto di ‘accanimento’ per la critica pubblicata da:  Gli occhi della guerra (testata minore), Libero (testata non mainstream, di certo non di massima tiratura, sia sul web che in versione cartacea) e qualche decina (vogliamo fare centinaia, esagerando?) di utenti su Internet. Appunto, tutto ciò costituirebbe la ‘macchina del fango’.

  

Dall’altro lato a mitizzare Greta e i ragazzi che ci salveranno dall’estinzione ci sono Capi di Stato, presidenti di organizzazioni sovranazionali, conferenze internazionali, Corriere, Repubblica, Huffington Post, Ansa, Adkronos, Il fatto quotidiano, Tg1, Tg2, Tg3,Tg4, Tg5, Studio aperto, tutta La7 (talk e tg inclusi, ovviamente),Tgcom, Rainews24, Sky Tg24. Mentana ha ragione.

C’è indubbiamente una persecuzione in atto, specialmente quando qualcuno si permette di esprimere un parere contrario a quello mainstream”. Che dire di questo grido di dolore di un negazionista politicamente scorretto?

Intanto che si è dimenticato di citare La Verità, Il Giornale, Il Tempo  tra le testate non mainstream e politicamente scorrette, e un’importante testata mainstream e politicamente correttissima come La Stampa  di Torino.

Inoltre come si fa a negare l’antipatia, a dir poco, di tutta la destra sovranista per Greta Thunberg e i suoi gretini  (anche perché hanno preso in prestito, per il loro inno ufficiale, le note di Bella ciao)? Avete capito, vero? Per  Stelio Fergola i perseguitati, i calunniati, i reprobi sono i negazionisti che considerano il riscaldamento terrestre e il relativo cambiamento climatico delle bufale a uso e consumo dei politically correct, nonché radical chich e, naturalmente, sinistri.


Per costoro i cambiamenti climatici sono sempre avvenuti per cause naturali e non per cause antropiche, e non si vede perché questo non debba accadere anche oggi; se gli uomini non possono farci niente, figurarsi i ragazzini e le ragazzine arcobaleno. Eppure basterebbe chiedersi dove vanno a finire i gas prodotti dalla continua combustione, per esempio, del carbone e degli idrocarburi per nutrire almeno qualche dubbio sulla nostra responsabilità riguardo all’effetto serra e alle conseguenti alterazioni dell’atmosfera, degli oceani e dei ghiacciai.

Ma i negazionisti non arretrano né di fronte all’evidenza, né di fronte all’ennesimo allarme lanciato il 20 novembre u. s. dai climatologi della World Meteorological Organization, né, tantomeno, di fronte alla dichiarazione congiunta di sedici capi di Stato e di governo europei in occasione della conferenza Onu sul clima a Katowice in Polonia, tra i quali il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sui rischi che corre il Pianeta se non si corre immediatamente ai ripari (ammesso che non sia già troppo tardi), tutto questo prima che deflagrasse il fenomeno Greta Thunberg.  

A proposito di Mattarella è sintomatico della disinvoltura argomentativa (e anche caratteriale) dei negazionisti il sarcasmo di cui l’ha gratificato il  professor Franco Battaglia, docente di chimica fisica all’Università di Modena, il quale sarà pure un luminare nel suo campo di studi ma è evidentemente ignaro della possibilità di dissentire senza offendere chi ha una diversa visione del mondo.

Leggere per credere: “Secondo il Presidente della nostra Repubblica saremmo ‘sull’orlo di una crisi climatica’. Mi verrebbe da dire che Sergio Mattarella sia sull’orlo di una crisi di nervi. E mi viene spontaneo chiedermi da dove l’amato presidente s’ è inventato l’allarme. Non certo dai propri studi scientifici, visto che di formazione è giurista.

La voce più vicina nel tempo che gli ha scosso il sistema nervoso deve allora essere stata Greta, la quindicenne svedese che sciopera dalla scuola ogni venerdì ‘contro l’ingiustizia climatica’ (sic!). Io conterò meno della quindicenne, almeno quanto a scuotere un qualche sentimento, e come competere con una bambina? Però rimane il fatto che anche costei non può avere avuto il tempo, almeno data l’età, per focalizzare un problema che non esiste. E provare che una cosa non esiste è molto più difficile che provarne l’esistenza.


 

Provate voi a dimostrare che non esistono i cani a tre teste nel sottosuolo di Venere. Comunque sia, sulla quindicenne è stata costruita una campagna mediatica e pubblicitaria tale da violare ogni articolo del codice penale quanto a sfruttamento minorile. Greta è stata trascinata davanti al parlamento svedese  e nelle pubbliche piazze e indotta a fare affermazioni di una tale stupidità che quando sarà cresciuta e avrà modo di riascoltarsi se ne vergognerà fino a nutrire sentimenti indicibili nei confronti dei suoi sfruttatori a cominciare dai suoi genitori.

Al momento la piccina è lo strumento della raccolta di circa 3 milioni di euro, al grido dello slogan, ideato da professionisti del marketing senza scrupoli: ‘non abbiamo più tempo’ (per ritardare la balla del cambiamento climatico). Ma si può essere più fessi? L’umanità dovrebbe dedicare i propri sforzi a impedire che il clima cambi: più facile dedicarsi a svuotare gli oceani.

Perché, caro Presidente Mattarella, non solo il clima è sempre cambiato, ma soprattutto noi non possiamo farci niente” (da “Greta, Mattarella e la bufala della crisi climatica” sul blog di Nicola Porro). Se avesse ragione il professor Franco Battaglia sarebbero dei fessi anche  tutti gli scienziati che denunciano da anni la messa a rischio della sopravvivenza dell’umanità e della vita stessa sul pianeta Terra a causa della cecità degli uomini che preferiscono l’utile immediato alla sopravvivenza della specie.


E sarebbe un fesso anche Papa Francesco che ha detto qualche anno prima di Greta che “Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti, i cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità…” (Discorso all’ONU, 25 settembre 2015).

Sarebbe un fesso anche Barak Obama, che ha detto, anche lui prima di Grata: “Ho sentito alcuni cercare di negare l’evidenza dicendo che (gli ambientalisti) non sono scienziati e che non abbiamo abbastanza informazioni per agire. Bene, nemmeno io sono uno scienziato, ma, sapete, conosco un sacco di ottimi scienziati alla NASA, alla NOAA e nelle nostre maggiori università.

I migliori scienziati del mondo ci stanno dicendo che le nostre attività stanno cambiando il clima e che se non agiamo con forza continueremo a vedere i mari che si alzano, maggiori ondate di calore, sempre più pericolose siccità e inondazioni, e altre catastrofi di massa che potrebbero scatenare migrazioni, conflitti e fame in tutto il globo” (Discorso sullo stato dell’Unione – Gennaio 2015).

Sarebbe un fesso anche il Segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres, che ha detto, in occasione della Conferenza mondiale sul clima a Katowice nel dicembre del 2018: “La lotta contro il cambiamento climatico è una questione di vita o di morte: non agire sarebbe un suicidio.

Eppure i cambiamenti climatici avvengono più velocemente di noi e i problemi politici principali restano ancora irrisolti. Pur riconoscendo la complessità del nostro lavoro, la realtà è che non abbiamo più tempo”. E così torniamo a Greta e al suo: “Voi non avete più scuse e noi non abbiamo più tempo”. E se avesse ragione Greta, chi sarebbero i fessi?

  FULVIO SGUERSO

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