Quale visione di progetto sociale?

In Trentino ha vinto il centro destra alla provincia con 58% di votanti, a Monza con il 19% di votanti 

A Foggia con consiglio comunale sciolto per mafia, vince il csx sopra il 52% la candidata di Pd, Movimento 5Stelle, Azione e altre sei liste con circa il 60% di votanti e il 12% di schede nulle o bianche.

Quale novità da queste elezioni? Mi pare ci sia poco da annotare se non una continuità di azione dei partiti istituzionali sempre più assemblati a specchio reciproco.

Se si riflette sull’andamento delle scelte politiche fatte dalla Meloni come capo del governo e dai vari governatori delle regioni, direi che le ragioni di fatto sui diversi temi sono: un avvicinamento di visione complessiva sociale fra dx e sx in cui non c’è nulla di ideologico, ma è tutto molto pragmatico.

La sanità (che è circa il 75% del bilancio dello stato) è ormai una merce al pari delle mozzarelle, dei pomodori. Nel senso che se puoi permetterti di pagare ce l’hai, diversamente rischi. Il valore della sicurezza della salute è stato venduto a imprese che fanno business in vari modi e ancora continua con la privatizzazione strisciante mentre lo stato a corto di risorse insiste a togliere tiket medicali dal “paniere pubblico” per finanziare guerre, “missioni di pace”, grandi opere inutili, ecc

L’energia, è il motore che fa girare l’economia e determina la società nel mondo. In Italia basta leggere il Decreto Legge ultimo (adesso rinviato per approvazione al 31 ottobre) per chi vuole informarsi metto link https://parolelibere.blog/2023/10/22/decreto-legge/
Dopo di che serve leggere le critiche mosse allo stesso D.L. da parlamentari del PD, renziani o seguaci di Calenda in commissione per capire che le modalità sono tutte interne a scontri fra fazioni affaristiche diverse rappresentate (ENI contro….XY). La logica delle critiche formulate da questa sinistra “sinistra” è tutta interna al sistema di mercato, alla commercializzazione dell’energia fossile, anche quando si accenna a parole la tendenza alle energie sostenibili, da un punto di vista liberista, MAI SOCIALE. Cioè il parallelo non è fra fonti energetiche diverse necessarie e la popolazione che le usa, ma appunto interne ad interessi di sfruttamento commerciale fra imprese con visioni contrastanti ed in competizione perenne.

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Il lavoro che è cercato, voluto, stigmatizzato anche dai sindacati confederali dentro questo tipo di evoluzione sociale fatta di tecnologia che toglie posti(non solo fatica) e sfruttamento a costi ridotti per una maggioranza di popolazione, mentre si sviluppa precariato e lavoro nero. Perché stupirsi? Il lavoro deve rendere a chi lo crea, è il suo fine ed obiettivo.
Non è valutato per il servizio o la utilità della produzione che crea e la distribuzione di valore o per l’utilità sociale. C’è ad esempio un abisso fra chi ha ancora un minimo di garanzie lavorando in Grandi Aziende produttrici di armi, sistemi e cantieri militari, chimica industriale nociva, reti di energia fossile, ecc, che sono sempre più effimere poiché legate a esposizioni alla finanza in borsa e chi lavora con piccole medie imprese senza capitali da investire, costrette a contratti senza garanzie e precari. Inoltre anche grandi strutture della P.A. o industriali, mentre l’agricoltura lo fa da sempre anche utilizzando migranti ricattati, hanno preso a sfruttare contratti a tempo breve (un mese, tre mesi, ecc) tramite cooperative che danno stipendi da fame a tempo determinato e poca sicurezza.

https://comunivirtuosi.org

La democrazia rappresentata nel parlamento italiano come nella UE, sino ai “terminali territoriali” (comuni, province) è il teatro più evidente della ridondanza della comunicazione in sostituzione di vera democrazia. Quale democrazia ci rappresenta per l’imposizione autoritaria dell’energia fossile in poche mani, oggi pilotata dalla Nato militarmente; qual’è lo stato dell’opinione corrente sulle privatizzazioni sanitarie, ma non solo, sulle guerre a cui, senza neanche un problema, ci coinvolgono anche se modificano assetti sociali e creano problemi a nazioni (Italia compresa). Nessun referendum anche vinto sulla carta ha dato origine a veri cambiamenti concreti nel tempo. Le battaglie pubbliche su grandi opere inutili e dannose non hanno ascolto.
Nessuna riforma reale fra appalti alla P.A. con pratiche “facilitate” neppure come progetto temporale sono all’esame del governo Meloni, mentre la burocrazia tecnica e la magistratura (in alcuni casi utile a dare diritti negati) sono marcati a vista con riforme e promozione di poltrone ai soliti noti (vedi riforma Cartabia). Ma l’opposizione …che non si oppone è un ossimoro moderno dove sopravvivono la corruzione legalizzata e lo spreco assoluto . Lo stato drena risorse anche ai comuni, cioè alle istituzioni di prossimità e le regole UE con bilancio in pareggio e MES sono una pietra tombale allo sviluppo dei territori, mentre favoriscono la privatizzazione di fatto dei beni comuni (acqua, sanità, energia, rifiuti, ecc).

La visione progettuale è il primo tassello di chiunque voglia battersi contro questa narrazione di globalizzazione finanziaria, perché si possono cambiare cose, creare aggregazione politica, solo con una visione strategica, senza ideologie in quanto nessun retaggio storico ha resistito alla prova del tempo o può essere usato come proposta concreta e moderna qui ed ora.

Punto per punto riprendiamo spazi argomentando, creando collettività e comunità territoriali.

Gianni Gatti da  PAROLE LIBERE

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