“Come stai?”

“Come stai?”
No, non te lo chiedo come frase retorica o come frase da ascensore, te lo chiedo perché voglio sapere realmente come tu stia

“Come stai?”

 No, non te lo chiedo come frase retorica o come frase da ascensore, te lo chiedo perché voglio sapere realmente come tu stia, come stia andando la tua vita ora, in questo tuo preciso momento e non crederò di nuovo ad un tuo ennesimo ” tutto OK, tutto bene…”, detti con il tuo sguardo che guarda in terra…

Perché no, non ho mai creduto nemmeno per una sola volta a queste tue solite parole ed a questo sguardo che sfugge un’altra volta; stavolta mi devi dire davvero come va, perché i tuoi “non fa’ niente”, stavolta, non li accetterà più’…

Non devi sentirti obbligato con me, mai, ma non devi nemmeno mentirmi più, con risposte trite e condrite, dette e ridette, alle quali ormai non credi più nemmeno tu, perché sai benissimo e ne sei pienamente consapevole che non è così e che adesso è ora di mentire a te stesso ed agli altri, perché la scelta è sempre stata solo tua, perché a questo mondo non si deve mai vivere per accontentare gli altri…


Sì, il muro attorno te lo sei costruito proprio bene, ha le basi solide e sai benissimo che l’hai innalzato per tenere alla larga gli altri, perché non ti fidi più di nessuno, per le troppe batoste prese, perché la tua fiducia è stato tradita troppe volte ed ora tu sei stanco ed hai paura di sperare ancora, hai paura d’illuderti e non vuoi più stare male, ma, nel profondo del tuo animo, hai ancora una scintilla di speranza che quel tuo muro costruito possa essere scavalcato solamente da chi realmente crede in te, da chi non crede alle tue risposte da manuale, da chi davvero a te ci tiene, ti vuole bene ed ha realmente paura di perderti…

E per quanto tempo possa volerci, io scavalcherò quel muro, supererò quest’altro ostacolo e non avrò nemmeno paura di spogliarti, pezzo dopo pezzo, di quell’armatura che ti sei costruito e che hai addossato, che pensi possa racchiudere dentro di sé e quindi dentro di te, tutte le tue paure, le tue vergogne, le tue lacrime, i tuoi dolori, i tuoi dolori ed i tuoi rimpianti, che gridano, nella profondità del tuo cuore e della tua anima, “Libertà…!”, perché credimi, quando ti dico, che costruirvi quest’armatura invisibile, ma che t’avvolge così bene che quasi ti soffoca, non ti servirà a nulla, perché i tuoi occhi silenziosi urlano e brillano, ed anche se fissano quasi sempre il terreno, parlano per te e di te e non potranno restare ancora inascoltati a lungo, perché no, purtroppo nessuno si salva da solo, a meno che non lo voglia davvero…

  Laura Candelo 

 

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