Politica energetica savonese

 
In tema di politica energetica, noi Savonesi siamo rimasti rigorosamente fermi alla prima metà del Secolo Scorso
DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)
SETTANTESIMA PARTE

 
In tema di politica energetica, noi savonesi siamo rimasti rigorosamente fermi alla prima metà del Secolo Scorso
DIALOGO COL MIO “ALTER EGO”
(chiamato semplicemente “ALTER”)
SETTANTESIMA PARTE
ALDO: Tò! Guarda chi si vede! Se non erro, ho davanti ai miei occhi l’immagine del mio carissimo Alter!
Ma, dove sei stato durante questi due ultimi mesi? Fammi controllare, per un attimo, i miei appunti!
Il nostro ultimo incontro risale all’8 luglio!
Nemmeno una telefonata, un cenno di saluto in tutto questo periodo! Perdinci, Alter! Hai perso la memoria?

ALTER: Non ho voluto arrecarti alcun disturbo in questo frattempo, Aldo, perché Tu avevi bisogno di un silente riposo!

Io no, Aldo! Io ho continuato a viaggiare nei Borghi Liguri, in un costante ed appassionato rapporto con il nostro mare e con il nostro meraviglioso entroterra, ma debbo dirti che, in modo parallelo a queste istintive gioie, sono stato amareggiato ed, addirittura, angustiato dalle chiacchere, dalle dicerie, dalle meschinità riportate, quotidianamente dai giornali; e, non a caso, ho sentito il bisogno di venirti ad incontrare, questa mattina! Leggi questo servizio giornalistico comparso su “IL SECOLOXIX” (pagina 4) del 19 Settembre 2010!

Ecco le parole del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti, pronunciate durante la kermesse, organizzata dal PDL a Cortina D’Ampezzo:

«L’Italia è più penalizzata di altri Paesi europei perché ha il peso maggiore del costo dell’energia: noi importiamo energia, mentre tutti gli altri Paesi europei stanno investendo

sul nucleare, noi facciamo come quelli che si nutrono mangiando caviale, e non è possibile»  

e più avanti

«Non dobbiamo credere a quelli che raccontano le balle dei mulini a vento, le balle dell’eolico».«Vi siete mai chiesti perché in Italia non ci sono i mulini a vento?

Quello dell’eolico è un business ideato da organizzazioni corrotte che vogliono speculare». 

 

Trascuro la bassezza di queste espressioni, caro Aldo; mi limito a dirti che esse sono in palese contrasto con i concetti di GREEN- ECONOMY e di TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, portati avanti da tempo non soltanto da noi due (che, in fondo, rappresentiamo ben poca cosa), ma, in particolare da illustri studiosi e scienziati di gran parte del Mondo! Sono indignato per queste dichiarazioni del Ministro!

ALDO: Sono perfettamente d’accordo con Te, Alter! Aggiungo che il concetto di TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE non è soltanto il frutto delle ricerche di Jeremy RifKin e di altri illustri esponenti del mondo scientifico, ma è diventato anche il percorso obbligato dei Governi di molti paesi Europei ed, in particolare, della Germania e della Spagna, contrariamente a quanto affermato dal Ministro Tremonti! Osserva questa Tabella, Alter, i cui dati sono, nel contempo, chiari e significativi:

ALTER: Prendo atto, con vivo piacere, di questi dati, Aldo!

Invierò la Tabella al Ministro Tremonti, avvertendolo che se, in ogni caso Egli vuole ottenere informazioni più precise sull’argomento delle organizzazioni corrotte, orientate a speculare illegalmente sull’eolico, può rivolgersi, già sin d’ora, direttamente all’attuale Presidente della Regione Sardegna Cappellacci (PDL) o, meglio, al Coordinatore Nazionale del PDL Denis Verdini, grande esperto in materia.

Tuttavia, caro Aldo, debbo aggiungere che le contrarietà o, peggio, le avversioni non si limitano soltanto all’EOLICO , ma vengono a coinvolgere anche gli IMPIANTI FOTOVOLTAICI.

Gianna Gancia

Vatti a leggere, in proposito, il Servizio Giornalistico del Quotidiano “IL SECOLO XIX” del 1° Settembre 2010; per ragioni di brevità, ti riporto soltanto il titolo del Servizio:

“GLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI? UNO SFREGIO PER L’AGRICOLTURA”

In questo caso, ci troviamo di fronte ad una discutibile presa di posizione di Gianna Gancia, Presidente della Provincia di Cuneo, ma anche (a quanto pare) compagna del Ministro Calderoli.

ALDO: Caro Alter, non cadere, anche Tu, in meschine polemiche di stampo moralistico; passiamo, invece, all’esame dei dati che, ancora una volta, metto a tua disposizione:

Aldo Paolini, elaboratore dei dati delle due Tabelle che ho messo, oggi, a tua disposizione, nel commentare i dati stessi, giunge a concludere:

“alcune fonti energetiche “rinnovabili”( in particolare: sole e vento), possono produrre energia elettrica “pulita” e sostituire degnamente, nel tempo, a costi competitivi, le fonti “fossili”: petrolio, carbone, gas e nucleare da “fissione” incluso (per quest’ultimo a causa degli eccessivi costi legati alla costruzione degli impianti, alla sicurezza degli stessi e alle enormi difficoltà legate al ritrovamento del sito per depositare e smaltire le pericolosissime scorie radioattive).

Le vecchie logiche centralistiche delle energie fossili, secondo cui bisogna “concentrare” in poche centrali di elevata potenza la produzione di energia elettrica da petrolio, gas, carbone e uranio, sono destinate ad essere gradualmente ridimensionate (vedi quello che, in proposito, la Germania ha già da alcuni anni intrapreso) per lasciare progressivamente il campo alle fonti rinnovabili, già oggi sufficientemente competitive rispetto a quelle fossili, permettendo, inoltre, una maggior redistribuzione territoriale della ricchezza energetica prodotta, essendo di minor potenza ma molto più diffuse, dando lavoro a migliaia di persone.”

Ad analoghe conclusioni è giunto (a livello planetario) Jeremy Rifkin nel capitolo “L’AVVENTO DELLA TERZA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE (Pagine 478 e 479 del Volume: “LA CIVILTA’ DELL’EMPATIA”):

“Le energie distribuite sono quelle energie che si possono trovare nel cortile di casa.

Il sole irraggia, ogni giorno, ogni angolo della terra. Il vento è l’onnipresente. Tutti noi produciamo rifiuti.

Chi vive in aree rurali ha accesso agli scarti delle produzioni agricole e forestali

Chi vive lungo le coste può attingere all’energia generata dalle onde e dalle maree.

Sotto la crosta terrestre si trova energia geotermica e ogni caduta d’acqua può generare energia idroelettrica.

Definiamo “Distribuite” queste fonti di energia, perché diversamente dalle convenzionali fonti energetiche di elite (carbone, petrolio, gas naturale, uranio) presenti solo in ristrette aree geografiche, le energie rinnovabili si trovano ovunque, seppur in quantità diverse”

ALTER: Perdinci, Aldo! Quest’ultima considerazione di Rifkin sembra quasi la sintesi terminale delle nostre lunghe discussioni (iniziate, addirittura, il 6 gennaio di quest’anno) sull’ AVVENIRE DEL MONDO.

Ma, io mi permetto di aggiungere, caro Aldo, che, nel corso dell’anno, noi non ci siamo limitati a parlare soltanto di Fonti Energetiche Rinnovabili, ma abbiamo, altresì, dissertato sugli innovativi modi di produrre e di consumare nei diversi settori economici (dall’Industria ai trasporti, dall’Edilizia all’Agricoltura sino a giungere al Settore Turistico); abbiamo, inoltre, cercato di dimostrare che, con l’avvento della GREEN-ECONOMY e della Terza Rivoluzione Industriale, era possibile incrementare i livelli occupazionali (in ispecie quello giovanile) e, quindi, contribuire a superare, sia pure con la dovuta gradualità, il dramma dell’attuale crescente disoccupazione.

Ma, chi ci ha ascoltato, Aldo?

Guardati attorno e vai a vedere, in particolare, quanto sta avvenendo nella nostra piccola Provincia Savonese.

Stiamo diventando una delle principali capitali del CARBONE, simbolo non già della seconda Rivoluzione Industriale e, meno che mai, della Terza, bensì della Prima; in tema di Politica Energetica, noi Savonesi siamo rimasti rigorosamente fermi alla prima metà del Secolo Scorso, sottovalutando più o meno scientemente quanto sta avvenendo (o è già avvenuto) in altre parti del Mondo.

I simboli industriali del nostro Comprensorio sono diventati, da un lato, la Centrale Tirreno Power di Vado Ligure e, dall’altro alto, il Tunnel del carbone degli Alti Fondali ed, ancora, l’Impianto di Stoccaggio Italcoke di Bragno; nessuno si è accorto del fatto che l’Unione Europea non va e non andrà più a carbone e che, entro il 1° ottobre 2014, su Proposta della Commissione dell’Unione Europea, gli Stati membri dovranno chiudere il rubinetto degli aiuti ai produttori del carbone, per lasciarli al loro destino di vita o, più realisticamente, di morte.

ALDO: Non mi fare andare sulle furie, Alter! Non possiamo discutere su temi di così grande importanza al termine di questo nostro incontro o, peggio, a tempo ormai scaduto!

Cerchiamo di essere seri, Alter! Rinviamo la discussione su questo argomento alla prossima settimana.

ALTER: No, Aldo! Mi è impossibile…Questo è il nostro ultimo incontro.

Ti saluto con un forte abbraccio…parto per terre lontane e sconosciute…Sono alla ricerca di un Sogno in cui vivere, perché la realtà attuale mi sta uccidendo.

 

ALTER e ALDO PASTORE           22 Settembre 2010

 

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