Notizia di compleanno

Notizia di compleanno d’acqua e tempo.
(Antonio Rossello, 12 gennaio 2012)

Notizia di compleanno d’acqua e tempo.

 (Antonio Rossello, 12 gennaio 2012)

 

La brutta notizia? …. Ho compiuto 48 anni!

Lo scorrere del tempo non mi turba più, non mi spaventa. Lo trovo un fenomeno naturale e bello. Permette di assaporare sensazioni diverse, avvicina a nuove esperienze. Oggi è il mio compleanno. 48 anni.

  

Dopo aver pensato gran parte della mia vita all’infinitamente grande, mi piace tornare al quotidiano. Come il tempo pure l’acqua scorre: mi piace immaginarmi così…simile ad una piccola goccia d’acqua … specie quando pratico in mare od in piscina il nuoto di fondo.

  

Proprio nel giorno del mio genetliaco, mi trovo a riflettere sulle acque, simbolo della vita.  Esistono  molte varianti di questo mito ma quasi tutte presentano due elementi fondamentali: lo scenario iniziale dell’immensa distesa acquosa e l’albero della vita.

  

Le acque primigenie, motivo ricorrente presso la maggior parte dei popoli del mondo, rappresentano chiaramente l’origine delle cose. Anche noi, in fondo, siamo generati dall’acqua, portandoci appresso la matrice familiare e collettiva, da cui dovremo trarre e far fiorire la nostra specifica individualità.

Sicuramente l’acqua è dei quattro elementi quello più variegato nella speculazione simbolica così come sul piano psicologico, probabilmente perché può essere amica e nemica, apportatrice di vita come di morte, fecondatrice e distruttrice.

“L’acqua è il principio di tutte le cose”.  (Talete)

 

Scorre, scivola, sbatte di qua e di là, sopra e sotto, a testa in giù, cerca di evitare le altre; su in superficie a prendere aria e poi di nuovo giù a farsi strada tra le rocce. E’ lei: è una goccia d’acqua. Non tanto diversamente, il tempo influisce sulle nostre vite e cambia la sua percezione a seconda dell’età che abbiamo. Il tempo scorre e gli anni sembrano giorni. Mi guardo indietro e sembra ieri che ero bambino. Adesso sono “ancora abbastanza” giovane, ma tra qualche giorno mi sveglierò vecchio.

 

A 10 anni vedevo tutti i “grandi” vecchi. A 25 anni ho cominciato a lavorare e davo del lei a miei colleghi poco più che trentenni, perché li sentivo molto lontani …… ora che ne ho 48 non mi sento certo  – come quando più giovane – credevo che mi sarei sentito. Ma ancora mi raccapricciano, pur se ne comprendo le ragioni, le pulsioni di coloro che, alla macchinetta del caffè, mi parlano solo di pensione prossima o di felicità ritrovata da prepensionamento anticipato!

 

Morale: “La vita di ognuno è un’attesa. Il presente non basta a nessuno: l’occhio e il cuore sono sempre avanti, oltre la breve gioia, oltre i limiti del nostro possesso, oltre le mete raggiunte con aspra fatica. In un primo momento della nostra esperienza pare che ci manchi qualcosa; più tardi ci si accorge che ci manca “qualcuno”, e lo attendiamo…  “      (Don Primo Mazzolari)

 

Giochi d’acqua.

 

Il piacevole incanto delle fontane è costituito dai loro giochi d’acqua. Bello d’estate (d’inverno un pò meno) fare dei giochi dove la protagonista è l’acqua.

 

Quando ero piccolo, in un cortile in cui si giocava tutti insieme, c’era una fontanella. Uno dei nostri scherzi preferiti erano i “gavettoni”, ossia il lancio di acqua, tramite un palloncino pieno di essa, verso un malcapitato preso di mira. Il risultato era cospargere copiosamente d’acqua l’asfalto. Restavamo quindi lì incantati ad osservare la formazione di diversi rivoli, i quali tornavano poi a riunirsi in un unico rigagnolo, che si infilava giù per una discesa.

 

A quel punto scendevamo sempre un po’ più in basso aspettando che il flusso, guadagnando terreno, ci raggiungesse, e nel mentre contavamo i secondi che passavano. Senza comprenderne il senso, tutto ciò ci appariva estremamente affascinante … Solo un gioco puerile … che però ci guidava in qualche modo al grande mistero dello scorrere del tempo e alla sua percezione.

 

“Quanto il tempo è più felice, altrettanto è più breve.” (Plinio il Vecchio)

 

Non basta pensare a quelle persone costrette in un letto? Per loro il tempo scorre lentamente, non passa mai, ogni minuto sembra un’eternità e non vedono l’ora che arrivi la notte per addormentarsi e così poter passare rapidamente una manciata di ore. Al contrario gli innamorati, per i quali molte ore passate insieme sono come un alito di vento. 

 

Più il tempo te lo gusti e più scorre rapidamente, proprio come un fiume che stai guardando. Solo quando è quasi in secca l’acqua scorre lenta, quando invece è in piena e rigogliosa, scorre rapida percorrendo molte miglia in un baleno. ll Tempo è come l’acqua che incessante scorre …… prima o poi leviga ogni ricordo e pensiero.

 

L’acqua del fiume è simbolo del cambiamento, della purificazione e della fecondità. L’acqua che scorre è il tempo che inesorabile tutto travolge, l’uomo può solo frenarne la corsa con la passione e i sentimenti della vita vissuta perché il passato, i ricordi divengano l’estensione dell’attimo presente nel futuro. Nell’immaterialità dell’acqua si fissa l’ineffabile delle sensazioni e delle emozioni.

 

Acque agitate che non scorrono.

 

L’acqua ferma è il presente, l’istante di tempo. Per una sorta di cupio dissolvi ce ne stiamo dimenticando, dissipando il passato nel futuro, saltando a piè pari il presente?

 

Vista la contingenza da suicidio sociale, viene da pensare se vogliamo uscire davvero o meno dalla bufera che imperversa. spesso mi sembra che ancora viviamo in uno stato di illuso torpore.  

 

Un tempo quando la vita seguiva di più i ritmi della natura, anche le reazioni della gente erano più immediate e spontanee. Prova ne era come si affrontavano le calamità … ad esempio le piene dei fiumi.  

 

Erano argomento di tutti i giorni, fonte di racconti – con amore o con timore – tramandati dapprima oralmente e poi trascritti. Ad esempio, il Diluvio universale si trova in quasi tutte le antiche mitologie, anche in etnie geograficamente fra loro molto distanti.

 

Salvami o Dio: l’acqua mi giunge alla gola. Affondo nel fango e non ho sostegno; sono caduto nelle acque profonde e l’onda mi travolge….”. (Salmo 69)

Si cominciava a temere quando la pioggia veniva giù di continuo ed il livello dei flutti aumentava a vista d’occhio. Arrivando a lambire le arcate dei ponti. Anche non avendo il coraggio di guardarlo, un rivo infuriato, per il  solo rumore dell’acqua, fa spavento. Roboante, un fluido tumulto dai cupi colori che va all’assalto come un nemico che procede alla cieca.

 

Sotto la pioggia battente, una bruma grigia annulla il paesaggio. Soltanto un fiume non si lascia annullare. Nessuna foschia è così poderosa da poterlo divorare, perché come un drago cresce di continuo, come i mostri giganteschi che oggi vediamo nei film d’orrore. Chiama a raccolta tutte le sue onde furiose per distruggere paesi, strade, ponti, cascine, argini, campi lavorati e boschi spontanei. 

 

Sinistri presagi spingevano chi viveva sulle rive a decidere di andare in battaglia, perché è possibile fermare un disastro, od attenuarlo, soltanto se ancora incipiente. Trasportare sacchi di terra, rafforzare gli argini, tutelare case e persone in pericolo, evacuare edifici a rischio, aiutare sfollati crescenti di numero. Tutti si davano da fare: non sono ammessi renitenti o disertori in questo genere di chiamata alle armi. Laddove l’unico obiettivo è: non morire e salvarsi.

 

Tempesta in un bicchier d’acqua.

Una piena balza alla mente all’osservare la grande crisi attuale. Oggi,  non domani, a minacciarci è un mostro che vuole prendere tutto: la sicurezza, il tenore di vita, il lavoro, i risparmi e … la speranza nel futuro.

Molti non se ne rendono conto, ma è cominciata la terza guerra mondiale, combattuta nelle trincee dei mercati finanziari. Se vogliamo avere la possibilità di non perderla, e di sopravvivere, ciascuno deve fare la propria parte.

 

Come accadeva quando un fiume stava per rompere gli argini. Molti di noi si rendono conto che non esiste altra strada.  Ma vedo anche tanti che non lo capiscono e chiudono gli occhi dinanzi alla realtà. Al punto che, mentre la guerra diventa ogni giorno più difficile, è inevitabile farsi una domanda ci vogliamo salvare o no? E un interrogativo crudele, però non privo di senso.

 

L’acqua si adatta a scorrere ovunque, anche nei luoghi più bassi che solitamente gli uomini disdegnano.

 

Lo dice lo spettacolo anche deprimente che ogni giorno i media ci descrivono. Trionfano le notizie non controllate. I sarcasmi tipici dei fogli goliardici. Il piacere di soffiare sul fuoco.

 

Ci poniamo così di fronte ad un risiko colossale. E forse senza neppure un vincitore certo. D’accordo, i media nascono per diffondere notizie che la gente non conosce. Ma se la notizia offerta al pubblico non esiste è soltanto alimento di una faziosità a buon mercato. Dovrebbe certo esser destinata a non avere più un mercato, ossia a perdere clienti …. paradossalmente ciò però non accade.

 

Nessuno vuole per davvero ancora le buone notizie? Quale morale trarre da questo puzzle, imperfetto e al di sotto della realtà? Forse una sola. Nonostante tutto, l’Italia è un paese ancora abbastanza serio ….. ma con una forte minoranza di autolesionisti che non vogliono essere salvati.

 

Se fosse sempre vero che a scrivere la storia sono i piccoli gruppi e non i grandi, dovremmo rassegnarci: siamo fottuti. E le piene fluviali ci spazzeranno via sempre. Quando l’acqua ci arriva alla gola, è sciocco chiedersi se è potabile. …

 

La buona notizia? …. Ho compiuto 48 anni!

 

Oggi volutamente evito di leggere i giornali ed ascoltare i notiziari, senza condizionamenti voglio godermi l’unica buona notizia che per me conta ………. Ho compiuto 48 anni!!!!!!!

 

E’ forse la prima volta che riesco a farlo in passato non arrivavo a capire di poterlo fare. Questa stagione della vita riserva sorprese incredibili. Elevando il proprio stato vitale a livello di spirito, o ad almeno di quanto si sogna che esso sia, una persona si scopre sempre rinnovata e sempre immutata dall’inizio alla fine.

 

Una persona è mutevole quando se ne considera l’esteriorità nello scorrere finito della vita. Nell’anima invece è eterna come il rivolo che cade sempre uguale dalla sorgente per entrare nell’ eterno mare. Anche in questo bastiamo a noi stessi. Goccia fra le gocce, nessuna goccia resta sospesa sulle altre. A nessuno di noi è stato dato il potere di camminare sulle acque.

 

Noi esistiamo in quanto relazione con gli altri, e questi altri sono la famiglia, i colleghi, la società, il mondo. Per arrivare a questo livello di consapevolezza bisogna superare l’isolamento, l’individualismo e la competizione dove è imperativo vincere ad ogni costo. Una miriade di gocce d’acqua è la forza che da sempre muove e tiene saldo ogni uomo.

L’acqua assomiglia all’anima dell’essere vivente: è irrequieta e non ha posa, non ha principio, non ha fine. 

  

” ANIMA MARE” (di Adelaide Candilio)

 

Mare…Mare…due sole sillabe che racchiudono un universo immenso, sconfinato, ingannatore dello sguardo umano che non sa scorgere al di là dell’orizzonte ottico

 

I flutti…la tua voce, delicata, discreta, che mi accarezza il viso, ma capace anche di assordare il mio udito, con la tua incessante energia, col tuo urlo al Cielo, quasi a volerGli chiedere di placare la tua “Anima” in tempesta

 

Scusami Mare…se quando nuoto, ti agito, vorresti riposare e non te lo consento

 

Mare…anima “romantica”, culla di passioni, di chimere…

 

Mare…il tuo profumo m’ inebria

 

Chi sei tu Mare? 

 

Sei , forse, l’incantatore del mio “ego”? 

 

Sei lo scrigno dei miei sogni?

 

Mare…mio amato Mare…mi scorri nelle vene

 

Mi riempi il cuore

 

Grazie Mare!

 

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