Maria Teresa Verda Balzola

LA NOSTRA STORIA/Le belle notizie che spesso non fanno notizia
Alassio: auguri e grazie mamma e nonna Maria Teresa
Maestra del buon esempio nel lavoro e nella famiglia
In “casa Balzola” festa di 90 primavere e 72 anni trascorsi dietro il banco

LA NOSTRA STORIA/Le belle notizie che spesso non fanno notizia
Alassio: auguri e grazie mamma e nonna Maria Teresa
Maestra del buon esempio nel lavoro e nella famiglia
In “casa Balzola” festa di 90 primavere e 72 anni trascorsi dietro il banco
  

Alassio- Lei è sempre stata una donna schiva, lontana dai riflettori e dalle cronache. Dietro le quinte si direbbe in teatro. Invece Maria Teresa Verda che l’11 gennaio festeggia le sue 90 primavere, è una persona eccezionale, di qualità e doti non comuni. Per i meriti conquistati ogni giorno, in silenzio, nell’azienda modello e in una delle famiglie storiche di Alassio, della provincia di Savona, della Liguria: i Balzola.

Una donna semplice, umile, ma tenace. Autentico “cavaliere del lavoro”. Da 72 anni trascorre le giornate al servizio del suo amatissimo nucleo famigliare: il figlio, la nuora, i nipoti, i pronipoti. E sempre puntuale, diligente, nella sua mansione: “la cassa” del negozio di piazza Matteotti, nel cuore del centro storico, dove rimane dalle 15 fino alla chiusura, in estate anche alle 2 della notte. 12ore di lavoro.

Sulle spalle quasi tre lustri, un’intera vita spesa, vissuta, combattuta, in una delle aziende simbolo di questa terra ligure. Il Caffè pasticceria Balzola, aperto nel 1902, tre generazioni, tante pagine di storia, di sacrifici, di scommesse nel futuro, di gloria.

Maria Teresa Verda che ha continuato a darsi forza e coraggio anche dopo la prova più triste e terribile della sua esistenza. La morte, 23 anni fa, di un marito, di un papà, di un esercente che, a sua volta, era diventato il punto di riferimento per la famiglia, e diciamo pure per la stessa comunità alassina, provinciale, ligure. Non soltanto per gli incarichi ricoperti nell’ambito dell’associazione di categoria. Quando Rinaldo Balzola ha chiuso gli occhi, per Maria Teresa è stato un colpo durissimo; e quella nostalgia di coppia affiatata, esemplare, unita, resta il pensiero che non ti lascia, non ti abbandona, accompagna le tue giornate.

Il dolore, il grande vuoto, non hanno tuttavia avuto il sopravvento. Da mamma, da nonna, ha continuato a restare fedele e rispettare quel lavoro nobile, professionale, sempre più difficile nei cosiddetti “tempi moderni”. Un lavoro “missione” che aveva intrapreso all’età di 18 anni, dopo essersi scambiata il “si” e la fede nuziale con il suo Rinaldo.

Per lei qualche serata al Lions Club, per il resto ha proseguito quella che un tempo veniva popolarmente definita “vita da bottega”, oggi più conosciuta come “laboratorio di pasticceria”. Rigorose e genuine regole di vita, di mestiere: correttezza, serietà, qualità del prodotto, cura del servizio, cortesia e sorriso nel rapporto con il cliente. Sia esso un personaggio noto, un vip, sia il cliente comune.

Maria Teresa Verda, alassina di nascita, esercente di un locale che appartiene all’Associazione Locali Storici d’Italia, ai “Caffè Letterari”, attraverso la tradizione di tre generazioni. Orgogliosa di raccontare ai nipoti, ai pronipoti che il caffè pasticceria Balzola è stato tra le prime strutture a cogliere l’opportunità che si offriva ad Alassio con la presenza senza più numerosa dapprima di cittadini inglesi, poi del Nord Europa.

Un locale che per tante stagioni estive invadeva, con i suoi tavolini, con i dondoli, la piazzetta antistante creando il “caffè concerto”, nato proprio qui, ad Alassio, negli anni venti.

Certamente Maria Teresa Verda non ha solo ricordi nel suo bagaglio storico, può raccontare come è cambiata la sua città, il turismo, il modo di far turismo, la stessa categoria a cui appartiene.

Sono state scritte, raccontate pagine e pagine, ora c’è il “pianeta internet” a portare in ogni casa cosa rappresenta e ha rappresentato il “marchio Balzola”, l’emblema dei “Baci di Alassio”, la fedeltà vera e vissuta alla tradizione.

Mamma e nonna Maria Teresa può gioire, munita di una fede sincera e praticata – non dimentica il segno della croce prima di pranzo e cena – ; di ritrovarsi ancora protagonista nel terzo millennio. Circondata dalla stima e dall’ammirazione di tanta gente, di continuare ad insegnare ai suoi cari quelle buone virtù e regole che dovrebbero arricchire di valori ogni società civile.

Speriamo di non essere stati troppo invadenti, di non aver disturbato la discrezione, la gioia di spegnere nel calore, nell’intimità famigliare, 90 candeline, abbracciata dal figlio Pasquale, dai nipoti Rinaldo, Maria Teresa, Carlomaria, Valentina e dai pronipoti Nicolò, Carlotta, Martina (figli di Valentina).

Grazie signora Maria Teresa, non sappiamo se la società, le istituzioni, le abbiano attribuito nel corso degli anni titoli onorifici, attestazioni cosiddette “prestigiose”; ai noi interessa soltanto raccontare da cronisti il suo “curriculum”, sicuramente invidiabile e soprattutto di insegnamento. Lezione di vita e lezione di lavoro. Di questi tempi ce n’è tanto bisogno. Per il resto l’augurio è di “ritrovarci” ai cento. E di non privarci prima del suo sorriso, della sua dolcezza, del suo buon cuore.

L.Cor. 

Maria Teresa Verda Balzola

Maria Teresa Verda Balzola, al “suo posto di comando”        

 

  Maria Teresa Verda Balzola, all’opera con una torta casalinga

 

Era gli anni 55/60: il Caffè concerto Balzola frequentato dal “bel mondo del turismo” faceva di Alassio “La Perla della Riviera”

 

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