Marco Buticchi presenta il suo ultimo libro
Marco Buticchi presenta il suo ultimo libro
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Marco Buticchi presenta il suo ultimo libro |
E’ stato illustrato, alla presenza dello scrittore Roberto Centazzo e di numerose persone, l’ultimo libro dello scrittore Marco Buticchi dal titolo Stirpe di navigatori. “Ringrazio Marco Buticchi per la sua presenza”, ha dichiarato Centazzo, “e ricordo che i suoi libri sono ambientati in diverse epoche; l’ultimo romanzo si svolge nell’epoca del terremoto di Lisbona del 1755 ma ha anche una parte più recente ambientata nel periodo dei movimento studenteschi e durante la guerra del Vietnam”.
Stessa soddisfazione da parte di Buticchi: ”Il 1 novembre i portoghesi mettono i ceri davanti alle finestre e vanno a messa e nel lontano 1755 proprio quel giorno c’è stato un terremoto di 9,6 gradi della Scala Richter; i sopravvissuti sono andati verso il mare dal quale è arrivata un’onda alta 15 metri che ha portato via tutto ed i ceri hanno bruciato cosa restava. Solo una chiesa, vicina alla Torre Belem, non è crollata e proprio qui era presente il re, Giuseppe I di Braganza, con la famiglia, che da allora soffrì di claustrofobia ed affidò tutto al suo uomo di fiducia. Lisbona venne ricostruita in un anno con tecniche antisismiche e i pensatori del tempo s’interrogarono sull’entità divina chiedendosi perchè Dio permise tutto ciò e Rousseau e Voltaire aprirono all’Illuminismo. Il Congo è lo Stato più ricco per materie prime e anche se ha poco mare da qui partivano le navi negriere; il protagonista del romanzo ha a che fare con questi mercanti di schiavi. Il nostro 68 ha permesso di cambiare i rapporti familiari cambiando il mondo e nel libro vi sono anche due ragazzi congolesi in fuga verso Parigi : uno andrà negli Stati Uniti a suonare la chitarra e l’altro andrà in Francia. Mi piace anche ricordare i 550.000 ragazzi presenti a Woodstock che hanno cambiato il mondo e sono convinto che bisogna chiedere ai giovani cosa vogliono. Il ragazzo che scappa dal Congo presente nel romanzo suona a Woodstock ed il suo paese è uno degli Stati più ricco di minerali al mondo essendo terre nobili per la tecnologia ed i cinesi hanno capito che conviene loro comprare piuttosto che fare guerre e così hanno fatto in Congo”.
“Nel romanzo c’è un pirata”, prosegue Centazzo, “che nasconde un tesoro e mi piace il fatto che Buticchi mischia la verità e la storia inventata”. “Il pirata di cui parlava Roberto è un ufficiale che riceve una lettera di corsa e attacca quindi le navi inglesi”, afferma Buticchi, “e quando si ritira a vita privata viene arrestato e portato in Africa dove nasconde un tesoro e prima della sua esecuzione lancia una collana nella quale è inserito un crittogramma per trovare il tesoro. Per capire uno Stato e poterne scrivere occorre averlo studiato e voglio ricordare la figura di uno dei più importanti scrittori di avventura, Emilio Salgari. Nel mio libro sono presenti altre importanti figure: un prete che si spreta per amore verso una giovane contessina parente del re, una nave bombarda che fa la spola tra l’Italia ed il Portogallo finchè non incrocia i negrieri, una nobildonna congolese strappata dalla sua terra perchè conosce il segreto del tesoro del pirata e giura che sistemerà i cattivi senza dimenticare una rivolta di schiavi ricordando che la fine del commercio di schiavi è avvenuta solamente intorno al 1860. Scrivo libri di avventura giocando con la storia ma devo essere rigoroso e voglio ricordare che ho scritto 13 libri di avventura più Casa di mare e Scusi, bagnino, l’ombrellone non funziona!; il mio primo libro uscito in Superpocket vendette 120.000 copie mentre oggi se si è fortunati si arriva a 12.000 e ciò dimostra che cambiano i tempi. Il compianto Faletti m’invidiava poichè vendeva molto più di me e aveva l’ansia da prestazione. Il prossimo romanzo in cantiere vedrà la presenza di Giovanni Battista Belzoni con il titolo provvisorio L’ombra della Regina e mi piace ricordare che Casa di mare è stata una sorta di seduta psichiatrica che racconta la storia della mia famiglia ed è stato difficile scriverlo”. “Vi è molto studio dietro ai libri di Marco per rendere semplice la storia”, sottolinea Centazzo, “e regala al lettore cosa ha studiato ma raccontato in modo semplice”. “E’ molto importante lasciare la memoria e cosa si racconta deve diventare universale; vi è la necessità di osare per raccontare storie che possano diventare universali”, conclude Marco Buticchi.
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