Macron e il Rigoletto 2.0: Tra Promesse e Retromarce, il Buffone Postmoderno della Politica Europea

Il Presidente Francese nei panni di un moderno Rigoletto: Dalla Retorica Bellicosa al Frenare sui Soldati in Ucraina

In una parodia moderna che farebbe impallidire anche Verdi, Emmanuel Macron si cala nei panni di un Rigoletto postmoderno, un buffone di corte che maneggia la politica con la stessa goffaggine e pathos del personaggio operistico. In questo melodramma, la Francia è il palco, la guerra in Ucraina è la trama, e Macron è il protagonista tragico che si contorce tra promesse audaci e repentine ritirate.

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Proprio come Rigoletto, che si illude di poter manipolare il potere per poi ritrovarsi vittima delle sue stesse trame, Macron ha fatto marcia indietro sulla questione dell’invio di soldati francesi in Ucraina. Solo pochi mesi fa, il presidente francese si ergeva a difensore degli oppressi, promettendo un intervento deciso contro l’aggressione russa. Ora, alla vigilia delle elezioni, Macron frena bruscamente, affermando che la Francia non si impegnerà “domani” sul suolo ucraino.La scena si svolge con toni da farsa: “Non penso che ci sia una guerra in arrivo sul nostro territorio né che domani ci impegneremo sul suolo ucraino”, dichiara Macron, cercando di rassicurare un pubblico sempre più scettico. Come il buffone che cerca di sfuggire alle conseguenze delle sue azioni, il presidente si aggrappa a dichiarazioni ambigue, sostenendo che “ciò che è in gioco in Ucraina non è la fine del mondo, ma il futuro dell’Europa e la nostra sicurezza”. Un capolavoro di retorica degno del miglior Rigoletto.Nel frattempo, Macron continua a giocare il ruolo del giullare serio durante le sue apparizioni internazionali, come nell’incontro con Jens Stoltenberg, segretario generale della NATO. Con la stessa disinvoltura con cui Rigoletto cercava di mantenere il controllo delle sue macchinazioni, Macron sottolinea l’importanza di “rinforzare le nostre difese nazionali” mentre, allo stesso tempo, si discosta dall’impegno diretto in Ucraina.Il risultato è una tragicommedia che risuona con le note malinconiche del “La donna è mobile” di Verdi, dove ogni mossa di Macron sembra destinata a un esito disastroso. Come Rigoletto, il presidente francese si ritrova intrappolato in un gioco di potere che non può controllare, oscillando tra la grandiosità delle sue promesse e la realtà delle sue limitazioni.In conclusione, Macron si conferma un Rigoletto del XXI secolo, un buffone tragico in un’Europa in tumulto. Ogni sua dichiarazione e ogni suo passo indietro aggiungono un nuovo atto a questa opera postmoderna, dove il potere si dimostra tanto effimero quanto le parole su cui si fonda. E mentre il sipario si alza e si abbassa, il pubblico non può che osservare, sospirare e, forse, ridere amaramente di questo spettacolo politico.

Antonio Rossello       CENTRO XXV APRILE

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One thought on “Macron e il Rigoletto 2.0: Tra Promesse e Retromarce, il Buffone Postmoderno della Politica Europea”

  1. Per vincere domenica si sta comportando come un giocatore di poker.
    forse vincerà ma quale sarà il prezzo che dovrà pagare?

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