Annichilita da queste notizie da far rizzare i capelli. Sempre che non siano fake. (Al netto di un uso improprio dell’AI).

Siamo negli Stati Uniti.
Biden contro Trump, arriva in tv il match dell’anno.
I democratici si dicono molto  “preoccupati” dalla performance di Joe Biden dopo il dibattito tv contro Donald Trump.  Tutto ciò arriva da  fonti informate dalla Cnn , che parlano di “forte panico” nel partito. Qualcuno avrebbe    commentato  con una chiara e lampante  espressione.”Siamo fottuti” o,  addirittura,  avrebbe avanzato e prospettato  l’ipotesi che il “Presidente si faccia da parte”.
Si parla  dunque  di Biden-Trump e del loro  duello tv. Disastro Biden,  in seguito al quale i democratici cercano l’alternativa.

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Da un sondaggio Cnn, Trump vincerebbe il confronto per il 67% degli spettatori.  Molti i temi  trattati, inflazione, tasse, immigrazione, aborto, politica estera.  Ma  nessuna  stretta di mano tra i due rivali, neppure per salvare il salvabile agli occhi spalancati dei telespettatori.

 Siamo ad ATLANTA –  Senza tanti   giri di parole  non resta che ammettere   la disastrosa prestazione di Joe Biden nel primo dibattito  contro Donald Trump,   che si è appalesata  in tutta la sua  lucidità. Che purtroppo non sembra appartenere al Presidente USA. L’unica prospettiva prevedibile   e  prevalente tra i democratici  smarriti di fronte a quanto hanno potuto constatare,  sembrerebbe  che l’unica via d’uscita  per conservare la Casa Bianca sia cambiare candidato in corsa.  Sempre che ci sia il tempo ragionevole, nonché  un leader in grado di riaprire la sfida, pronto alla bisogna. Davanti alle percentuali suddette diventa abbastanza  irrilevante soffermarsi sui temi , sulle battute  giuste o  sbagliate, sulle eventuali bugie di TRUMP .  Volute o casuali.  Quello che è emerso e rimasto impresso a tutti, intra ed extra moenia, l’impressione lasciata agli elettori, è  che Biden  abbia incrementato i tanti dubbi che da diverso tempo circolano negli USA e nel mondo.  Dubbi, che stanno man mano diventando certezze,  sulla sua capacità, idoneità  a  governare  con la giusta perizia  una superpotenza,  che  abbraccia e coinvolge  il mondo. Nel bene e nel male. Ancora per i prossimi quattro anni.  Già duramente messa alla prova dal bailamme planetario, globale, internazionale e le sfide di rivali come Cina, Russia, Iran, e chiunque altro possa o voglia, con inusitata ambizione,  mettere in discussione la leadership americana.
Biden h iniziato subito a  ripetere freddi “talking point”, i soliti punti di discussione abusati  e obsoleti, soffermandosi  , sbagliando  i termini, troppo  spesso sottovoce. Sembra che avesse il raffreddore, ma questo non è servito a  giustificare il flebile  eloquio . Anzi, una debolezza in più, afferma qualcuno, una fragilità e una gracilità patologica che non si confa a chi deve intervenire  nei casi del mondo.  In  modo  tanto   confuso e ingarbugliato. Si parla anche di farmaci  anti parkinson.   Insieme a Aricept e  Adderall. Il primo, donepezil  cloridrato,   aumenta i livelli nel cervello di acetilcolina, coinvolta nella funzione della memoria rallentandone la degradazione. Viene usato  per trattare i sintomi della demenza  a chi è stato diagnosticatao il morbo di Alzheimer  di grado lieve moderato. Il secondo è uno stimolatore cognitivo   che aiuta il mantenimento della concentrazione  agendo sul sistema nervoso.Un neurologo  sta analizzando   la salute mentale di entrambi. Mentre Biden ha mostrato molti sintomi riconducibili a una sindrome parkinsoniana,  Trump ha confermato il sospetto  di personalità particolare da sottoporre a un’indagine psichiatrica.  Non siamo messi bene.
Trump lo ha attaccato immediatamente: “Non ho neanche capito cosa abbia detto nell’ultima frase, e penso che neppure lui lo sappia”. Ha rimproverato al presidente di aver provocato l’inflazione che affligge gli americani quando vanno al supermercato o al distributore di benzina, ma il capo della Casa Bianca ha faticato a spiegare le sue scelte e i risultati ottenuti. Trump invita inoltre  a urlare insulti contro Biden e aizza la rabbia cieca della base.
“Sull’immigrazione ha cercato di difendere la sua linea, accusando il rivale di aver diviso le famiglie senza risolvere il problema. Lui invece aveva concordato con i repubblicani una legge bipartisan per affrontare l’emergenza, che Donald ha bloccato ordinando ai parlamentari del suo partito di non votarla, perché gli rovinava la strategia elettorale. Trump però ha avuto vita facile a rispondergli che durante l’ultima amministrazione gli arrivi degli illegali sono diventati un’emergenza, portando terroristi in America e aumentando i reati: “Io la chiama la criminalità dell’immigrazione favorita da Biden, che vuole i confini aperti”.
No, non siamo messi affatto bene.
Il futuro darà risposte.
“Alcuni giornali  statunitensi hanno usato titoli generici e piuttosto neutri, come il Wall Street Journal,  limitandosi a  elencare i principali argomenti di discussione. Altri  hanno commentato i toni aggressivi di alcune parti del dibattito, come il tabloid newyorkese Daily News e il quotidiano Minnesota Star Tribune, che ha sottolineato i molti attacchi personali che Biden e Trump si sono scambiati. I giornali più conservatori hanno titolato sulle difficoltà di Biden, che si è spesso mostrato confuso ed è stato considerato deludente quasi da tutti gli osservatori. Per esempio, il Washington Times ha lodato gli attacchi di Trump e la fatica con cui Biden li ha ricevuti, mentre il New York Post, un tabloid, ha definito la performance di Biden «semplicemente triste».”

Carla Ceretelli

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