Ma che vuole alla fine la segretaria che non sa né stenografare né dattilografare?

Arriva l’enunciatrice  folle.
Tanto che siamo tutti ansiosi di conoscere “Qualunque cosa”. O anche “una cosa qualunque”.
Curiosi di vedere Elly Schlein che, dopo averla annunciata, a mari e monti, finalmente la fa.
La stessa segretaria del Pd a forza di annunciarci grandi mobilitazioni del suo partito, ci ha reso davvero curiosi di saperne di più. Tempo fa  è stata la volta della scuola. Ma prima c’erano stati gli annunci sui tour nelle fabbriche abbandonate, negli ospedali e nelle aree interne. Tutte  grandi mobilitazioni annunciate, ma rimaste senza conseguenze. Tipo il grand tour dell’Italia depressa o quello delle aree interne. Assistiamo al teatrino  dI Ella, La ELLY impegnata un giorno si e l’altro pure, o mensilmente, dipende dalla tipologia del tema,    in  grandi battaglia annunciate .  Dichiarazioni, rivelazioni proclamazioni che si accavallano l’un l’altra. Un’annunciazione, un’annuncite via l’altra, senza  alcuna  conseguenza. Tanto rumore per nulla.  Precorrere, anticipare, promettere con  grandi fanfare  arrampicata da qualche parte,  sballonzolante su qualche podio,  per le sue conferenze stampa senza fine e senza costrutto. Gesti inconsulti sussulti agitazioni e convulsioni, Il massimo del movimento  senza alcuno spostamento. Per la scuola  con trambusto  e parate  con grandi previsioni.

Schlein in vacanza

Dichiarazioni all’apice dell’ignoranza. Condite  dallo slogan, dalla frase fatta, come suo costume: “Un paese che non crede nella scuola non crede nel suo futuro”.   Esordisce . Meraviglioso motto  eccelso.  Correre alle scuole per renderle superlative al massimo.Considerazioni che prima di lei sono state fatte da  centinaia di competenti, ma anche incompetenti,  a vedere  come è ridotta la scuola. Nonostante oggi si parli , finalmente,  della reintroduzione dello studio del latino nella scuola media.

 Più o meno come, a novembre, Schlein annunciava il suo presidio in tutti gli ospedali d’Italia: “Il Pd non resterà a guardare lo smantellamento della sanità pubblica”. Parole d’oro. ma parole. E,  a ridosso delle feste natalizie  Ella  sparì per settimane  fagocitata  da  ferie panforti e panettoni.  E poi, ma ti pare cosa buona e giusta andare negli ospedali  in quei momenti…Sicché negli ospedali non s’è vista. A ottobre,   c’era stata  invece la immane e spropositata  zuffa  sui paesini di montagna. Com’è andata a finire? ome l’araba fenice. Che vi sia ciascun lo dice, nel caso specifico la Elly, dove sia nessun lo sa .  A giugno c’era stata la promessa annunciata  dell’estate militante. “Batteremo l’Italia ombrellone per ombrellone”. In realtà in estate  l’estate  Schlein “si prese la più lunga vacanza della storia della Repubblica e forse del regno. Letteralmente sparì, tanto che  dal PD telefonavano   a “Chi l’ha visto”.

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Ora, finiti gli annunci,  i “nostri”, cioè i loro, quelli della sinistra estrema, quella molto sinistra, inquietante e minacciosa hanno deciso di occuparsi   della narrazione del momento.

Schlein, Conte e Fratoianni dopo il rinvio a giudizio per falso in bilancio del ministro del Turismo,  ne chiedono  un passo indietro  e l’intervento di Meloni. Italia Viva e Azione per il momento tacciono.
“Appena una settimana fa Giorgia Meloni diceva di voler aspettare la decisione della magistratura: ora è arrivata. Non può più continuare a far finta di niente. Lei, che quando era all’opposizione chiedeva le dimissioni per molto meno, ora che fa? Cambia idea anche su questo?”. Schlein attacca la premier e il governo, come consuetudine, dato che è all’opposizione dunque senza fare nulla di male, è il suo mestiere.  Dunque dopo il rinvio a giudizio del ministro del Turismo Daniela Santanché, deciso  dalla Gup di Milano Anna Magelli. “Una presidente del Consiglio non può usare due pesi e due misure, soprattutto verso gli amici che lei ha voluto al governo e per cui adesso è politicamente responsabile. Il processo farà il suo corso per accertare se è colpevole, ma quando le accuse sono così gravi chi ricopre le più alte cariche istituzionali deve fare un passo indietro. Daniela Santanchè si dimetta. E Giorgia Meloni deve pretendere le sue dimissioni, dice Schlein.
Anche M5s e Avs chiedono,ovviamente  in linea con la Elly,  che il ministro faccia un passo indietro.  Giuseppe Conte:, presidente,  esordisce con fare tronfio di chi crede di sapere tutto ma non sa nulla, nonostante la sua professione passata, “Noi insistiamo per le dimissioni immediate della ministra, (come odio questi cambi di genere quando si parla di ruoli. NDR) senza volere anticipare l’esito dei processi penali. Ma un partito come Fratelli d’Italia, che ogni giorno grida allo scandalo sul periodo Covid e che fa la guerra a persone in difficoltà accusandole di fare i “furbetti” con i sussidi dello Stato, poi tiene al suo posto una Ministra che dalle evidenze sin qui emerse avrebbe fatto la “furbona” truffando lo stato con i fondi Covid?”.
Mentre Nicola Fratoianni, dice: “Se Santanchè non ha la sensibilità e la responsabilità di assumere questo gesto a tutela dell’onorabilità dello stato, tocca alla presidente del Consiglio Meloni assumersi la responsabilità. Le istituzioni non sono il salotto di casa propria e vanno rispettate”. Quello che  è riuscito a fare  entrare in Europa un avanzo di galera.

Santanchè e Fratoianni

Santanché andrà a processo per il falso in bilancio di cui è accusata nell’inchiesta sui conti di Visibilia Editore, di cui il ministro è stata fondatrice prima di cedere le quote nel 2022. Per l’accusa di truffa aggravata ai danni dell’INPS si esprimerà la Cassazione il prossimo 29 gennaio, decidendo sulla competenza tra Milano o Roma.

Di tutto, di meno Il Pd non sa più che cosa fare, e Schlein non vede, non sente, non parla evitando  di commentare due batoste politiche per il Partito democratico: la dissoluzione del campo largo e le nuove nomine in Rai che tolgono potere e influenza al Nazareno.  C’è da chiedersi quanto durerà questa tattica autolesionista.
Ora, il silenzio dell’innocente Elly Schlein rischia di diventare persino un fatto non democratico, visto che la democrazia e la politica vivono di risposte ai problemi e circolazione di idee. La scelta di non commentare, come si dice nel linguaggio degli uffici stampa, è dettata o dall’imbarazzo o dal non sapere cosa dire o  da entrambi.
Questo atteggiamento delle tre scimmiette  non può diventare  consuetudine..
 Nascondersi dietro il no comment  o similia significa   mancanza di  forza,  e esalta   la debolezza, di un leader,o di chi pretende di esserlo. La schiena dritta, è necessaria , senza urlare, senza alzare la voce ma  con  la postura sia dignitosa.  Un  partito grande, quale purtroppo è il PD, deve essere un grande  partito  che non può sempre presentarsi  con un  atteggiamento da San Sebastiano  martire trafitto da chiunque ,  che,  guarda caso si festeggia proprio in  questi giorni, il  20 gennaio. Ma  Il vittimismo a lungo andare stanca.

Schlein

Il silenzio  farcito  da inazione  inerzia e inoperosità che caratterizza ormai la Elly, manca anche di rispetto  verso  i suoi seguaci epigoni e sostenitori,    nonché  militanti ed elettori che esigono  di sapere cosa pensi la segretaria che, pur non sapendo dattilografare e stenografare.  dovrebbe almeno pensare ed esporre idee sensate cercando di farsi comprendere dal suo popolo, almeno da quelli che   non sono  analfabeti  funzionali . Ci stiamo riferendo alla rottura di “Conte the killer”che non è certamente un   Berlinguer che parlava molto poco.  La Elly, al contrario, non fa altro che ululare  contro i suoi  avversari e rivali, che ritiene nemici, solo perché hanno vinto  finalmente le elezioni   mettendo in luce in modo esageratamente retorico, quelle che lei ritiene essere  scorrettezze e inopportunità, senza evidenziare quelle di casa propria. Senza proporre nulla di interessante e siprattuto senza portare a termine alcunché.

La curiosità  di sapere cosa  intenda fare di fronte al fatto che una strategia, giusta o sbagliata che fosse, comunque («testardamente unitaria» nel volere il campo largo) è fallita, non c’è più, come ha scritto perfino  il fine politologo Travaglio: avrebbe detto che «Il feuilleton (cioè il campo largo-ndr) ha stracotto gli zebedei».
Il direttore del Fatto  sta spronando e anche leggermente speronando l’avvocaticchio,  («È il caso di darci un taglio. I leader di opposizione si parlino e si diano appuntamento al 2027»)  Senza dire della Toscana nel 2025 dove  si sta rimettendo in pista la destra alle Regionali. Se a Travaglio  importa il giusto,   dovrebbe preoccupare la segretaria. E  infatti Andrea Orlando, Michele De Pascale e Stefania Proietti (autodefinitasi «discepola di Marco Tarquinio», sic) comprensibilmente stanno disprezzando e  disdegnando   quello che si sta combinando a Roma. Dunque è chiaro che se dovessero perdere rispettivamente in Liguria, Emilia-Romagna e Umbria sarà solo colpa di Roma.
Mentre il PD prende tutto con estrema leggerezza e sembra infischiarsene.  Infatti Ella, la Elly, preferisce parlare dei temi alti, pur non esistendo  un solo tema sul quale l’opposizione sia tutta d’accordo. Ma tanto il Pd non polemizza,  fa finta di niente,  o fa lo struzzo e   mette il capo sotto la sabbia , finge  di essere al lumicino. Ma lo è davvero?

Carla Ceretelli

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One thought on “Ma che vuole alla fine la segretaria che non sa né stenografare né dattilografare?”

  1. Ma questa mi dispiace dirlo
    Non va bene x noi democratici
    Parla parla ma di fatti concreti
    Non c’è ne sono io e molti miei
    Compagni ci chiediamo perché
    L’hanno messa segretaria una che di politica non capisce un tubo poi la smetta di dire noi
    Siamo antifascisti così porta più voti alle destre abbiamo già
    Un Landini pure Lui ora x noi
    Lavoratori va tutto male ma dov’era prima si sveglia ora xrche a vinto la destra?

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