L’ortografia

L’ortografia come specchio
della Scuola e/o della Cultura?

L’ortografia come specchio
della Scuola e/o della Cultura?
 

Ci siamo dimenticati delle prove degli “aspiranti” avvocati più o meno il febbraio trascorso? “Abbiamo” scritto con l’h e “correzione” con due zeta. Sono alcuni degli errori degli aspiranti avvocati riferiti dai commissari d’esame. I membri della commissione di Torino parlano anche di strafalcioni come l’apostrofo tra le parole “un” e “altro”.”Ne abbiamo ammessi agli orali in media 3 su 10 – diceva un commissario – facendo uno sforzo”.

A Torino, in questa sessione, si correggono le prove dei candidati di Bari … Proprio oggi è stata diffusa la notizia di un curioso episodio avvenuto a Manduria. Oltre mille candidati per un concorso e nessun idoneo causa ignoranza. Ricordando la correzione “collegiale” dei temi di Italiano agli esami di Maturità, mi sono sistematicamente chiesto ogni volta perché l’errore ortografico era considerato un peccato “veniale” mentre una considerazione di “critica letteraria” era sempre tacciata di “manualismo”. E così venivano valutati positivamente temi con errori ortografici ripetuti, e penalizzati, salvo isolate eccezioni, i temi di Letteratura (tutti manualistici). Ma di strafalcioni ne facciamo tutti per cui l’errore ortografico è sempre in agguato e visto con sorniona bonarietà. Che dire della mia prima Preside (ex docente di Lettere, trovata al Liceo dove fui assegnato dopo avere vinto un concorso) che scrisse sul registro di classe l’avviso che “un’ufficiale” della Marina avrebbe parlato agli studenti e che dire di quei simpaticoni dei miei studenti che scrivevano “accellerazione” o “translato” (ah, l’influenza dell’Inglese!) o “condominio di una funzione” in luogo di “codominio di una funzione”. Eppure di Italiano spesso prendevano non meno di “7”. Ricordo anche un “all’egato” e tante altre “perle” di ignoranza, in parte ritrovate in un istruttivo libriccino intitolato “Lo stupidario della Maturità”. Ma ci siamo già dimenticati l’ANSA del 17 giugno 2009? “I risultati medi degli studenti italiani sono tra i più scarsi nell’area Ocse nonostante la spesa docente/studente sia la più elevata. A fotografare la realtà della scuola italiana è il rapporto dell’Ocse i cui dati sono stati presentati questa mattina dal ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini”. Forse “habbiamo” dimenticato troppo presto quanto la troppo severa Europa ci segnala per il nostro bene. Ma noi vediamo tutte le nostre crisi (anche quella attuale) con un “ottimismo a tutto campo” … Suvvia, un sorriso: c’è il correttore ortografico di “Word” … e poi, di ignoranza ce né per tutti.

SALVATORE GANCI   

http://www.salvatoreganci.it

e-mail: museodellascienza.s.ganci@gmail.com

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