Loano – In nome della legge
LOANO
In nome della legge
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LOANO
In nome della legge
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Caro Comandante della Polizia Municipale di Loano Gianluigi Soro, abbiamo appreso da un quotidiano locale della contravvenzione comminata (39 euro) ad una signora di Boissano, rea di essere caduta di bicicletta sulle dissestate vie della Sua ridente cittadina, e di essersi procurata ecchimosi che l’hanno costretta ad un ricovero ospedaliero di una settimana. |
Argomenta la signora, sull’incidente avvenuto in via dei Gazzi: “Il sobbalzo prodotto dal dislivello (la buca) mi ha strappato il manubrio: di conseguenza sono stata sbalzata dalla sella finendo rovinosamente per terra e battendo violentemente il viso sull’asfalto. Dopo l’incidente ho perso conoscenza per due ore, prontamente soccorsa dalla locale Croce Rossa”. Si aggiunga solo, per l’informazione dei nostri lettori che la cittadina boissanese ha inviato al sindaco di Loano Luigi Pignocca una circostanziata lettera a proposito delle disastrose condizioni in sui versavano via Gazzi e viale Silvio d’Amico. Per tutta risposta, ha ricevuto da Lei la suddetta contravvenzione per violazione dell’articolo 141 del codice della strada che Lei, caro comandante, argomenta con ricchezza di citazioni dotte degne, ci consenta, di miglior causa. Chi La credeva impegnato coi suoi uomini e con Pignocca a combattere la non piccola criminalità ndranghetista, l’evasione fiscale, l’abuso edilizio e il lavoro nero si sbaglia. Lei non fa solo quello, ma disloca le sue, forse sparute, forze nelle più tribolate vie cittadine per sanzionare il più sprovveduto ciclista che cade di bicicletta e lo punisce, come legge comanda (e lei la legge, soprattutto questa legge la conosce a menadito). Non ometterebbe un atto d’ufficio neanche di fronte ad un plotone di esecuzione. Ma chi sono gli integerrimi statisti della destra storica, Zanardelli e Quintino Sella, a lei, scusi la libertà, redivivi, Le farebbero una pippa. Noi che non sappiamo di arte militare perrchè abbiamo servito la Patria nella sussistenza e potremmo, tuttalpiù comandare un bagno mobile campale o una cucina sommeggiabile, non avevamo capito la portata eversiva e quindi sanzionabile, di punire di una caduta dalla bicicletta. Ma Lei e il suo Sindaco ci insegnate che già i bersaglieri ciclisti che arditamente furono al Fronte venivano sanzionati ad ogni caduta ed anche il patriottico Presidente della Provincia, suo concittadino, non abbiamo dubbi, sarebbe d’accordo. Chi cade in via dei Gazzi è perduto. Noi, Lei non ci conosce e non frequenta Trucioli savonesi, un informazione che non è un avvertimento, ma un consiglio, gliela vorremmo dare.
Ha presente quei cadutoni nel gruppo al Giro d’Italia che magari anche Lei, uomo di studi giuridici, dismessi i faticati codici della strada, segue, guardando di nascosto il Processo alla tappa, e avrà pensato, in simbiosi con Pignocca, che manna! Multati il campione del mondo Gilbert, Camendish, Nibali e la giovane promessa Moreno Moser. Si rimette in sesto il bilancio e chi se ne se ne importa se magari protestano. La volevamo bonariamente avvertire, noi ciclisti della domenica, che a scanso complicazioni non passeremo piu per Loano, faremo circonvallazioni a monte e un pò di salita ci farà bene, mantenendo, come Lei e soprattutto il codice, ci insegna il controllo del nostro veicolo e soprattutto del nostro equilibrio psicofisico. UGO TOMBESI della Ciclisti Anonimi.
PS Noi la preghiamo di farci sapere nome e indirizzo della ciclista boissanese, che non conosciamo, per mandarLe un mazzo di rose e chiederLe scusa a nome del popolo italiano e dei suoi rappresentanti nelle istituzioni
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