Loano
Mentre sull’Aurelia dopo 60 anni ha chiuso una storica edicola
Non lasciate Loano senza comprare frutta, verdura ,olio, vino
Sul Lungomare Marconi la città promuove i ‘suoi prodotti’
Bancarelle, cartelli, ceste e bidoni dell’immondizia nella legalità
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Mentre sull’Aurelia dopo 60 anni ha chiuso una storica edicola
Non lasciate Loano senza comprare frutta, verdura, olio, vino
Sul Lungomare Marconi la città promuove i ‘suoi prodotti’
Bancarelle, cartelli, ceste e bidoni dell’immondizia nella legalità
Loano- Nelle scorse settimane Trucioli Savonesi, su indicazioni di affezionati navigatori del blog, abbiamo pubblicato – o meglio ripubblicato immagini quasi analoghe dello scorso anno – di un piccolo, fornitissimo mercatino all’aperto. Un super bazar (vedi foto da archvio) di ogni ben di dio, posizionato lungo una striscia di terreno tra la ferrovia e la strada comunale. Pare che il fortunato, intraprendente commerciante torinese e dicono tifoso berlusconiano, abbia tutti i diritti che gli spettano in quanto concessionario di uno spazio delle Ferrovie dello Stato. Dunque il Comune non potrebbe metterci il naso, anche in presenza di problematiche obiettive di viabilità. E di concorrenza sleale verso i commercianti loanesi e borghettini che non hanno le sue possibilità e tutele? Ma il lungomare Marconi di cui è stato scritto e riscritto proprio in questi giorni di un moderno look grazie alla nuova rete di pubblica illuminazione a risparmio energetico (led), si distingue per altre singoli e particolari attrattive. Il lungomare Marconi trasformato in ‘salotto-bazar nazional popolare’ per attrarre clientela di qualità? Per incentivare il commercio cittadino che secondo alcuni, ma forse non è vero, risente della crisi generale e non da oggi? In attesa di futuri interventi progettuali per renderlo accogliente e sfarzoso, come già accaduto per la passeggiata centrale e di levante (corso Roma, il lungomare Garassini Garbarino), oggi la carrozzabile verso Borghetto e la pedonale sono piuttosto malandati in quanto a decoro di spazi pubblici e privati. Lo stato delle aiuole e degli insediamenti precari a suon di tendopoli. Insomma non siamo nel porto Ligresti.
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Così lo scenario un po’ desolante fa parte di un’osmosi tra accoglienza e commercio, decoro e legalità, forse carente di doverosi controlli degli organi competenti, tutti, nessuno escluso. Perché? Ebbene non capita tutti i giorni – da qui l’attrattiva e la particolarità tutta loanese – di trovare un bar, con licenza comunale e di Ps, in grado di offrire al suo esterno/interno – come dimostrano le foto- prodotti ortofrutticoli. Nostrani! Prelibati! Pare una mini-dipendence del mercatino dove agricoltori locali vendono rigorosamente (?) prodotti di produzione propria garantita. Nulla insomma viene acquistato da estranei all’attività famigliare, nel pieno rispetto del regolamento civico e per incentivare la produzione agricola loanese che, tra l’altro, grazie ai nuovi insediamenti di Verzi, sta conoscendo un periodo di splendore, di rilancio. Occasioni di lavoro anche per i giovani. Come documentano le foto ed i cartelli, sul lungomare Marconi è sempre aperto, nell’orario del grande chiosco-bar, il settore ortofrutta. Le autorità competenti hanno di fatto preso atto che qui si vendono prodotti della nostra terra. Il cartello informativo è invitante, benevolo – autorizzato? – informa testualmente “Piemontesi, Lombardi, Valdostani, Veneti. Prima di lasciare la Liguria comprate e portate a casa una lattina d’olio ligure o un bottiglione di buon vino nostrano. Assaggiate!”. |
Speriamo che nessuno si scandalizzi e soprattutto che i vigili (sanitari?) non abbiano nulla in contrario al fatto che a pochi passi dalla frutta e verdura a cielo aperto sia sistemato pure un bel cassone comunale dell’immondizia dove si può depositare di tutto e di più. Non ci sono rischi per la salute. Potrà essere poco invitante, ma dicono che il controllo del diligente assessore competente rappresenti una garanzia per tutti. Tra l’altro, pare anche giusto che altri cartelli siano sistemati e regolarmente autorizzati, nel tratto pedonale lato mare. Con tanto di concessione del suolo pubblico, come ha accertato anche in questo caso il nostro amato e votato assessore (in)competente. Il cartello, anzi due, sistemati indicano: “Per frutta e verdura di fronte al chiosco-bar”. E un secondo con la promozione del giorno: “Offerta banane, un euro al chilo”. Non sappiamo se pure queste di produzione loanese, ma una piccola eccezione si può fare. Il lungomare Marconi, dicevamo, resta un esempio di dinamismo commerciale e di legalità cittadina. Vu cumpra’ sempre presenti, con tanto di esposizione. Pare che gli affari non vadano male, soprattutto per la presenza dell’affollato bazar con occasioni d’oro e a prezzi scontatissimi. Frequentato da turisti, ma anche tanti residenti del comprensorio alla caccia di sconti. E di parcheggio libero (qui per fortuna non si paga). Purtroppo non sempre si può parlare all’insegna dell’ottimismo commerciale. In altre strade cittadine, zone centrali e periferiche, ci sono attività alle prese col caro affitti, contratti in scadenza, rinnovi, sfratti, problematiche varie, rispetto delle regole e dei regolamenti. Non hanno privilegi da “zona franca”, sotto la vigile protezione di un paio di assessori e non da oggi. Ora parliamo d’altro. A Loano, nei mesi scorsi, nel rispettoso silenzio, ha chiuso i battenti sulla via Aurelia, nei pressi dell’incrocio-rotatoria con via dei Gazzi – vicino al mercatino coperto di prodotti agricoli – una storica edicola (vedi foto attuale). I non più giovani ricordano i primi vecchi gestori, poi per 20 anni la presenza di una coppia cortese e gentile, infine il loro abbandono con la cessione ad un giovane di Toirano. Ma le cose pare non siano andate col vento in poppa. Anche un’edicola, ai nostri giorni, può avere problemi di bilancio. Sta di fatto che nella sorpresa generale –ma sempre nel rigoroso silenzio – l’attività è stata chiusa e la rivendita di giornali spostata di una cinquantina di metri nei locali di un bar gestito da una giovane coppia di volenterosi. E, anche a Loano, tutti vissero felici e contenti! R.T. 25 dicembre 2011 |