Loano

Equitalia: all’asta mobili ed attrezzature di un hotel
Accade a Loano “capitale del lusso e della politica”
La classifica del prezzo a mq del turistico in Liguria

Equitalia: all’asta mobili ed attrezzature di un hotel
Accade a Loano “capitale del lusso e della politica”
La classifica del prezzo a mq del turistico in Liguria
Loano – La ‘città del lusso’. I titoli proclamano: “Albergo di lusso nell’ex Ospizio Marino” (La Stampa del 30 settembre). “Negozi di lusso in arrivo a Loano” (Il Secolo XIX).  “Apre boutique del lusso”. “Attività commerciali si rinnovano e vince il lusso”. “Loano punta ai vip per un turismo di lusso”. “Ristorante di lusso sarà inaugurato…”

Si potrebbe continuare andando a ritroso nell’archivio. Loano città fortunta! Sotto ogni aspetto. Il lusso, diventato il leit motiv dell’evoluzione sociale e turistica. Dell’educazioni dei giovani. C’è persino il boom di feste da compleanno per i più piccoli. I benestanti. E bisogna prenotare i locali specializzati con largo anticipo.

E’ vero che ogni tanto continua la decimazione degli alberghi (ultimo il Savoia, fronte mare, a due passi dal lussuoso porto della  famiglia Ligresti), ma fa da contraltare all’orizzonte, negli annunci mediatici, una nuova apertura, di lusso. Persino l’ex Palarock, già presentato nel luglio scorso, come semplice ‘albergo’ (?) e nuovo residence turistico; tre mesi dopo viene accreditato a “struttura d’eccellenza”, ‘capace di imprimere un salto di qualità nel comparto della ricettività e potenzialità cittadina’.

Come non rallegrarsi, essere fiduciosi, tifare ottimismo di fronte a simili prospettive popolari. I primi a brindare dovrebbero essere gli operatori del turismo e del commercio, l’artigianato, l’imprenditoria tutta. Una speranza anche sul fronte dell’occupazione. Capace di risolvere il Vaccarezza-programma: “Anche se il turismo ed il settore delle costruzioni edilizie tengono, il lavoro in provincia di Savona si conferma stagionale, precario e temporaneo…”.

Con la massiccia dose del “lusso” Loano potrà superare anche questo piccolissimo (?) ostacolo. Dopo essersi dotata di un porto da far invidia alla Liguria intera e non solo. Dopo aver annunciato che, a regime, la struttura portuale sarà in grado di offrire lavoro stabile almeno a 300 persone (sic) ed un altro centinaio stagionale, mancava soltanto lo sbarco, nell’economia loanese, di gruppi imprenditoriali russi. I nuovi miliardari che, basta leggere l’ultima inchiesta sull’Espresso di questa settimana, sono ormai un centinaio.

A dire il vero tra alcuni vip del mega-porto Ligresti, qualcuno ha già segnalato la presenza (e investimenti) di cittadini russi. Tutti, a scanso di facili equivoci, a prova di “soldi puliti”. Personaggi estranei alle diffuse penetrazioni mafiose nell’economia russa (vedi sempre L’Espresso).

Avranno capito che a Loano la “legalità è di casa e blindata”. Non conviene rischiare.

Tra l’altro, alla fama di “Loano, città dei Vip” pare abbia contribuito un popolare ex ministro della Repubblica e parlamentare Europeo Pdl, in quota Berlusconi, Clemente Mastella, napoletano. Uno che stravede per la “città dei Doria”, per le sue incomparabili bellezze, per la sua armoniosità urbanistica. Una proclamata ammirazione per la “cittadella portuale”; i suoi incontri, punto di riferimento per appuntamenti, cerimonie, rinfreschi. Le meraviglie offerte dal B-fly.

Loano, città in piena salute, dove il principale datore di lavoro resta il Comune.  Negli stipendi del mese di luglio risulta una spesa di 301.512,68 euro per oneri diretti, 83.400,95 per oneri riflessi, 82.832,25 l’importo dei servizi per conto terzi.

Dove le previsioni di introito (nel 2011) per contravvenzioni varie dei vigili urbani, superano i 500 mila euro. Tutto sommato all’impronta della moderazione e della tolleranza.

Viene spontaneo un interrogativo. Il Sole 24 Ore, organo libero della Confindustria, come abbiamo già pubblicato nelle settimane scorse, ha dato in calo Loano di oltre il 3 per cento il prezzo dell’immobiliare civile (abitazioni, dunque seconde case).

Ora un’altra  recente classifica riguarda i prezzi medi di vendita del settore turistico-ricettivo. (vedi allegato). Anche in questa classifica Loano (-3,3%), in provincia di Savona, è superata da Finale (+1%) e segna un calo superiore ad Alassio (-2,6) e Bordighera (-2,7). La fonte è “Scenari immobiliari”.

Sarà per questa ragione che si stanno facendo avanti i miliardari russi per comprare l’Ospizio Marino? Fiutano il momento favorevole del mercato al ribasso, nonostante tutto sia proiettato al “futuro lussuoso”. Radioso?

Certamente può fare dispiacere, un pugno allo stomaco, leggere quanto ha reso noto l’opposizione consiliare di centro sinistra, chiamiamola così: “Un dato allarmante che vogliamo sottolineare scaturisce dalla lettura del programma di istruzione pubblica. Il costante  aumento di utenti aventi diritto all’esenzione del pagamento del servizio mensa, segnale tangibile di come la crisi economica tocchi tante famiglie loanesi, da prendere nella dovuta considerazione nelle scelte che dovrà fare l’amministrazione”.

Non si dimentichi che “Loano è città dello sport”, con un crescente successo, ritorno turistico e di immagine.  Poi i gemellaggi all’estero e in Italia, portafortuna e porta turisti.

Ci sono tante vitamine pro fiducia. Loano trascinata per decenni da una “oculata amministrazione pubblica”, preveggente e previdente, capace di guardare molto avanti. Una classe dirigente di rango e di elevate capacità. Avremo pure un cinema-teatro (anfiteatro) da far invidia a tutta la provincia. Infine partirà, questa volta senza indugi, la nuova “zona alberghiera” di levante.

Ormai gli imprenditori veri hanno capito che il turismo alberghiero, a Loano, è un investimento sicuro, promettente. Si sono create gran parte delle condizioni per attirare un turismo di qualità. Come alta è la qualità della vita, dell’accoglienza, delle infrastrutture, della classe politica più impegnata e con maggiore visibilità mediatica.

HOTEL MOROSO CON EQUITALIA

Gli albergatori in attività devono solo tener duro, resistere, resistere. Può accadere che Equitalia sia costretta, attraverso l’agente per la riscossione della Provincia di Savona, a mettere all’asta  (vedi…copia ) le attrezzature mobili di un prestigioso hotel. Rinnovato nel corso degli anni, dotato di un buon bagaglio di comfort. Gestito  dalla proprietà stessa dei muri. Finora, a memoria d’uomo, non era ancora accaduto, nulla di simile, almeno a Loano e dintorni.

Debitore moroso – si legge – di tributi scaduti….”. A questo punto siamo arrivati?

Dopo la strage di alberghi, posti di lavoro, comune peraltro all’intera provincia, al ponente ligure; dopo la decimazione di strutture che tengono aperto tutto l’anno, ora la difficoltà di far fronte al pagamento delle tasse.

E non parliamo del personale straniero che sostituisce gli indigeni e consente di risparmiare dove si può. Un aiuto non da poco in termini di spesa e di quadratura dei conti di fine anno. E ancora, la tendenza ad optare per le licenze stagionali, anziché annuali, con un altro consistente risparmio.

Lo scorso anno, peraltro, sempre a Loano, aveva suscitato clamore la vicenda di un’albergatrice che bisognosa di un prestito, negato dalle banche, si era ritrovata tra usurai, strozzini, minacce ed era scaturita una denuncia penale, con alcuni provvedimenti giudiziari.

Nel 2011, la “capitale della politica e del lusso”, si ritrova a fare i conti con Equitalia che mette all’asta (l’hotel è in attività e non conosciamo l’esito, la sorte dei beni beni pignorati) 10 camere singole, 3 camere doppie, 11 camere con letto matrimoniale, 3 camere triple, 2 lavatrici industriali,  1 abbattitore-congelatore, 1 impastatrice, forno, bilancia, bicchieri, friggitrice, posate, tavoli. Insomma, oltre alle camere, anche il reparto cucina e ristorante.

Non allarmiamoci. Casi isolati. Eccezioni. Loano resta sinonimo di “lusso, di agiatezza”. Ci sarà qualche furbetto del fisco e esenzioni da ticket.  Ma bisogna nutrirsi di fiducia, serenità, ottimismo. C’è da scommettere nella vittoria.

R.T.       

9 ottobre 2011

 

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