Loano

Delibere Giunta e Consiglio (19) – Albo pretorio Comune di Loano
Sia benedetta l’Immobiliare Elisabetta
E… il Vangelo del “bene comune”
Dal porticciolo “dono di Ligresti”, al luminare del Puc,
 alle ville con piscina  di Verzi

Delibere Giunta e Consiglio (19) – Albo pretorio Comune di Loano
Sia benedetta l’Immobiliare Elisabetta
E… il Vangelo del “bene comune”
Dal porticciolo “dono di Ligresti”, al luminare del Puc, alle ville con piscina  di Verzi

 

Loano – Esame della delibera del Consiglio comunale n. 9 del 22 febbraio 2010, oggetto: Mozione presentata dai consiglieri comunali della lista civica “E’ LOANO” in data 15.01.2010, prot. n1494 ad oggetto: “Censura per l’operato del Sindaco e della Giunta comunale”.

Il Presidente introduce a discussione il punto n° 6 all’ordine del giorno e invita il Consigliere Comunale Avv. Elisabetta Garassini – Capogruppo della Lista Civica “E’ LOANO” ad illustrare la mozione presentata.

“Noi abbiamo protocollato il 15 gennaio scorso una mozione firmata da tutti i componenti del gruppo di opposizione, finalizzata a far sì che questo Consiglio Comunale esprima la sua visione in ordine all’operato del Sindaco e della Giunta Comunale e abbiamo chiesto le dimissioni del Sindaco. 

Questa mozione chiaramente avremmo preferito non depositarla perché questo avrebbe voluto dire che la maggioranza, pur con programmi diversi dai nostri e comunque con una visione di Loano diversa, comunque sarebbe stata una maggioranza che quantomeno poteva avere dimostrato di avere portato avanti la sua politica. Ci rendiamo conto che governare non è semplice, però quello che abbiamo visto in questi tre anni e mezzo, quasi quattro, dai banchi dell’opposizione, ci ha indotto invece a depositare la mozione.  Noi riteniamo che questo Sindaco e questa maggioranza, questa Giunta Comunale, abbia amministrato male e non abbia tutelato l’interesse pubblico, i motivi di questo giudizio e le ragioni sono fondati proprio sulle pratiche che abbiamo visto in questi anni. Abbiamo fatto molte volte tante parole, quindi qui non voglio ripercorrere cose già dette e già viste, ma voglio semplicemente richiamare i casi più eclatanti che tra l’altro sono stati espressamente citati nella mozione. 

Mi riferisco ad esempio alla pratica con la quale questa Amministrazione, con il voto contrario dell’opposizione, ha prolungato la concessione demaniale a Marina di Loano e questa deliberazione ha di fatto concesso a Marina di Loano un utile che a calcoli molto semplici e spannometrici può essere individuato in una somma pari o prossima a 200 milioni di euro. Ora è evidente che un simile prolungamento non poteva essere concesso dietro il versamento di una mancia, come era stata definita dal Consigliere Miceli correttamente, di 500 mila euro, è evidente quindi che l’interesse pubblico in quella sede non era stato assolutamente tutelato. (1)

Il Sindaco probabilmente risponderà che il porto invece è un’opera meravigliosa, che sicuramente darà lustro a Loano, però sul punto non ha mai dato una spiegazione precisa e si potrebbero citare altre pratiche che dimostrano appunto la scarsa tutela dell’interesse pubblico da parte di questa Amministrazione, come ad esempio quella della permuta delle ex  aree del campo solare in favore di Immobiliare Elisabetta, in cambio di terreni privi di qualsiasi utilità.  Naturalmente le nostre censure riguardano anche il fatto che questa Amministrazione non ha rispettato il patto con gli elettori, perché diciamo la verità, quello che essa stessa aveva indicato nel proprio programma elettorale, non è stata capace di realizzarlo, le opere che essa stessa ha indicato come opere prioritarie non sono state realizzate, cito tra tutte la diga soffolta a ponente che era un’opera considerata necessaria e importante e poi viene da pensare anche che il Sindaco aveva promesso che il PUC della nostra città sarebbe stato realizzato da un luminare dell’urbanistica e invece per quanto non vogliamo giudicare a priori chi si è affidato l’incarico del PUC, però sicuramente non è un luminare dell’urbanistica. 

Poi cosa notiamo ancora? Che questa Amministrazione non ha rispettato il patto di stabilità interno. Ora il mancato rispetto del patto di stabilità che viene fatto passare come un inutile vincolo all’attività amministrativa, comunque qui a Loano non si è riusciti a rispettarlo e le conseguenze che questo mancato rispetto ricadranno sulla città e stanno ricadendo sulla città sono evidenti, ad esempio non è possibile assumere e quindi l’Ufficio Tecnico che già era in grande difficoltà, perde 2 elementi che invece erano stati assunti, seppur a tempo determinato in passato. (2)

Che dire? Anche la vicenda delle case agricole è molto significativa sulla cattiva amministrazione di questa città, perché da quando siamo stati eletti e comunque in realtà poi questo andazzo risale nel tempo, sono stati approvati numerosissimi piani aziendali finalizzati al miglioramento fondiario e al rilascio dei titoli abilitativi per l’edificazione di case agricole e l’approvazione di questi piani aziendali, anche in aree di interesse comunitario, sono passate senza che la Giunta Comunale si sia mai posta alcun problema, 100 piani aziendali in una città dove la vocazione è prettamente turistica e non certamente agricola, avrebbero quantomeno dovuto far sorgere un dubbio, un quesito, un approfondimento ed invece si è preferito non guardare, voltarsi dall’altra parte.  In tanti anni non sono mai stati fatti i controlli, i controlli sono partiti tardivamente con provvedimenti di controlli a campione, a sorteggio, e solo dopo l’intervento della Procura sono partiti i controlli a tappeto che hanno evidenziato numerose irregolarità ed abusi.  E’ chiaro che la responsabilità di tutto quello che è accaduto in relazione alle case agricole non può essere poi addossata puramente e semplicemente ai cittadini perché certamente  sono responsabili, però gli amministratori non possono tirarsi indietro e giustificarsi con il fatto che sono i cittadini ad avere commesso queste irregolarità e abusi. 

Credo che un’Amministrazione attenta avrebbe dovuto porsi il problema, verificare se la norma che essa stessa si era data era funzionale agli obiettivi che l’Amministrazione si era posta con l’adozione del PUC, se questa norma non era corretta avrebbe potuto modificarla, verificare i correttivi.  E’ evidente che questi esempi che ho fatto sono segni di cattiva amministrazione, di inefficienza, di parzialità ed inoltre sono un pessimo esempio proprio per i cittadini. (3) 

Veniamo agli altri motivi della mozione, i silenzi del Sindaco: Il Sindaco spesso ha scelto di non rispondere, non ha risposto a noi, lei si ricorderà, a molte interpellanze, ricordiamo tutti che in Consiglio Comunale mi sembra questa estate lei rispose a numerose interpellanze nello stesso modo, con una risposta preconfezionata e precostituita che quindi non era una risposta ai quesiti posti, non ha risposto nel momento in cui è stato chiamato davanti alla Procura per la questione delle firme false, non risponde oggi sulla questione dell’asilo, più che altro non risponde sulle gravi accuse che le sono state mosse dall’ex  Presidente della Fondazione Stella Grossi. 

Ora noi non vogliamo entrare su quello che accadde nel 2005 perché questi fatti sono sottoposti all’esame della Magistratura, né vogliamo entrare su quello che sta accadendo in questi giorni perché anche queste cose saranno oggetto di indagine della Magistratura, però riteniamo che un Sindaco avrebbe dovuto subito chiarire la sua posizione dopo che in un’udienza penale pubblica il Presidente dell’ex  Fondazione ha fatto pesantissime affermazioni nei suoi confronti, invece lei Sindaco, nonostante richiesto anche da noi, da questo gruppo di opposizione, ha preferito trincerarsi in un silenzio, in un mutismo incomprensibile. 

Riteniamo che la sua posizione sia una posizione legittima, processualmente comprensibile, però riteniamo che come uomo pubblico, come rappresentante delle istituzioni, lei avrebbe dovuto invece chiarire la sua posizione, abbiamo citato nella nostra mozione l’Art. 54, comma 2, della Costituzione, che stabilisce che i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempiere con disciplina ed onore, e riteniamo che questo nella corretta accezione di onore, ci sia l’obbligo di rendere dichiarazioni veritiere, ivi compresa quella di nulla omettere in ordine ai fatti conosciuti. 

(continua)

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@ Riflessioni e domande

(1r) La conferma che non si è fatto l’interesse pubblico da parte dell’amministrazione Angelo Vaccarezza la si ricava dalla seguente dichiarazione fatta dal Sindaco nel Consiglio comunale n° 7 del 12 gennaio 2009 inerente l’approvazione del Bilancio di previsione per l’anno 2009:  “…perché dato che si è detto che non si è fatto l’interesse pubblico noi vi raccontiamo quello che forse avete capito e non condividete, forse è meglio precisare che quindi viene prolungato negli 80 anni, quindi nei 20 anni in più la cosa che abbiamo garantito a questo Comune è quella di continuare a percepire questo contributo che ci ha consentito ad esempio di mutuare la passeggiata. Il delta (?) che era stato calcolato nei 60 anni in 1.500.000 euro è stato semplicemente ricalcolato proporzionalmente negli 80 anni in 2.000.000  euro.” La differenza, come è evidente, è di 500 mila euro per l’aggiunta di altri 20 anni alla concessione demaniale alla Marina di Loano S.p.A. (del gruppo di Salvatore Ligresti), che è quindi passata dai 60 anni agli 80 anni! Un’affarone per la Marina di Loano S.p.A. E, poi non si dica in giro che il nostro sindaco è un avaro. Più generoso di cosi!  

 (2r) La demagogia del sindaco di Loano Angelo Vaccarezza, il piccolo Berlusconi di Loano ed ora della Provincia di Savona, è riscontrabile negli interventi che elargisce nei rispettivi Consigli comunali e provinciali.

Sempre nella delibera del Consiglio comunale n° 7 del gennaio 2009 ha dichiarato: “Le sanzioni si applicano nell’Esercizio dopo l’Esercizio in cui non si rispetta il Patto. Noi nel 2008 l’abbiamo rispettato, nel 2009 non abbiamo sanzioni, stiamo parlando del 2010. Le uniche cose che possono preoccuparci, una, solo a noi, che è la riduzione delle prebende degli Amministratori: non sarebbe quello certo un problema; l’altra, è questa, l’Addizionale IRPEF dello 0,30.”

Ci ricorda che “…non sarebbe certo un problema la riduzione delle “prebende” degli Amministratori” e “ci preoccupano l’Addizionale IRPEF dello 0,30.”  Perché non ha ridimensionato le spese correnti (tante ultra finanziate e mirate), oltretutto in un periodo di forte crisi a livello nazionale e internazionale onde evitare il mancato rispetto del Patto di Stabilità?

Una cosa è certa! Saranno i cittadini loanesi (incolpevoli) ad essere penalizzati nel prossimo bilancio Bilancio di previsione con l’aumento dell’addizionale IRPEF, con l’aggiunta dell’0,30 a quella già applicata dello 0,80 (già massima prevista dalla legge). Ovviamente parliamo di chi paga ler tasse e non può evadere. Per tutti gli altri, il problema non esiste.

Vaccarezza, molto sensibile alla giustizia Evangelica, come il suo generalissimo Scajola, si è posto il problema ed ha somministrato la sua terapia. Medicina? <Loano resta un’isola felice>.  

Qualche esempio di spesa sociale e da Vangelo praticato. Gli ultimi saranno i primi. Manifestazioni che superano i 100 mila euro cadauna.

(3r) Sulla vicenda delle case agricole (meglio dette “ville agricole”, alcune con piscina e del resto, dopo una dura giornata di lavoro dei campi, una nuotata restauratrice serve per ritemprarsi.

Abbiamo documentato la meravigliosa “ Verzi-story” in 24 puntate (sino ad oggi), pubblicate su Trucioli Savonesi. Da più di un anno la Procura di Savona sta svolgendo un’indagine.

Preannunciamo un nostro prossimo intervento sulle “villette agricole”, con nuovi riscontri rilevati con l’incrocio dei dati acquisiti dagli atti ufficiali del Comune di Loano. Lo faremo prima che alcuni dei protagonisti-beneficiari ricevano l’onorificenza di “Cavaliere del Lavoro per meriti speciali”. Sia chiaro, nulla di personale (C’è un vecchio detto il “pesce puzza sempre dalla testa”), ormai ognuno bada a “tutelare i suoi interessi”. E in quel di Verzi perché avrebbero dovuto preoccuparsi anche del “bene comune”. Mica sono pazzi!       

(continua)

Gilberto Costanza

e-mail: gilberto.costanza@alice.it   

 

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