Loano
Cosa bolle in pentola?(4) Fatti & notizie quasi sconosciute a molti cittadini
Il primo partito di Loano è “Disaffezione al voto”
Il medico Gotti: “No al solista, sì a uomini nuovi”
Salone gremito nella serata di presentazione di “Masgè”. Con 4 candidati loanesi alle regionali astensione al voto del 36,8; con Vaccarezza presidente del 48,59. In un contesto di debolezza morale, tasso di ignoranza, esigenza del ritorno all’educazione civica a scuola, al bene comune
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Cosa bolle in pentola?(4) Fatti & notizie quasi sconosciute a molti cittadini
Il primo partito di Loano è “Disaffezione al voto”
Il medico Gotti: “No al solista, sì a uomini nuovi”
Salone gremito nella serata di presentazione di “Masgè”. Con 4 candidati loanesi alle regionali astensione al voto del 36,8; con Vaccarezza presidente del 48,59. In un contesto di debolezza morale, tasso di ignoranza, esigenza del ritorno all’educazione civica a scuola, al bene comune
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Loano – Venerdì 1° ottobre 2010, nel Salone dei Frati Cappuccini di via Manzoni, è stata presentata la nuova Associazione Politico-Culturale Masgè di Loano dal Presidente dr. Lorenzo Gotti. Tutti i posti a sedere occupati, altre persone in piedi, adimostrazione del particolare interesse dei cittadini loanesi meno distratti. Il Presidente Gotti ha premesso che l’intervento non sarà tenuto, come si suole dire “a braccio”, ma leggendo un testo elaborato con il contributo di tutti i membri del Direttivo composto da: Grillo Giuseppe – Vice Presidente, Taboga Adriano – Segretario, Calcagno Andrea – Tesoriere, Giovannini Massimiliano – Segretario Organizzativo.
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Segue il testo letto dal Presidente dr. Lorenzo Gotti: “ Questa scelta di affidarci alla lettura è in sintonia con il principio della partecipazione da parte di tutti. Vogliamo cioè far arrivare come primo messaggio quello della collaborazione che significa “lavorare insieme” con il contributo di ciascuno; in altre parole, nell’Associazione non vi è e non vi dovrà essere un “solista” (un singolo che decide ed altri che subiscono passivamente) ma un gruppo di partecipanti attivi. Siamo convinti infatti che la libertà del cittadino consiste nel non essere sottoposti al potere arbitrario o enorme di un solo uomo! Il panorama della politica in Italia ci dimostra il contrario ed è evidente a tutti, non è quindi il caso di descriverlo nel dettaglio, gli ultimi avvenimenti poi! Tuttavia è proprio dall’analisi di questa situazione nazionale, regionale, provinciale e locale che vorremmo partire per far comprendere perché questa sera noi siamo qui a presentarci, a farci conoscere, a cercare di coinvolgere i cittadini. Per essere pratici occorre far riferimento ad alcune cifre e vi chiediamo scusa in anticipo se si è costretti a riportare qualche numero in merito all’astensionismo. Prendiamo l’esempio di Loano (che si rispecchia, addirittura, al ribasso dei dati nazionali) perché questa è la nostra realtà! Ebbene, la percentuale di astensioni per le elezioni regionali liguri nel 2005 era del 30,6% ed è divenuta nel 2010 del 36,8% quando in competizione per i diversi schieramenti e liste vi erano ben quattro candidati “loanesi”: Gasco-Miceli-Garassini-Bertolotto. Un aumento delle astensioni del 6% nonostante si potesse sostenere candidati che i Loanesi conoscono personalmente!! Consentiteci ancora un passaggio statistico: ricordate certo le ultime elezioni per la Provincia di Savona, svoltesi nel 2009:
Questo dato dovrebbe far pensare e riflettere ancor di più! Ci si è interrogati sulle ragioni di questa disaffezione verso la politica che nelle recenti elezioni regionali ha raggiunto una media nazionale di oltre il 35%. |
Lorenzo Gotti |
Facciamo perciò riferimento ai sondaggi effettuati in merito citandone due su tutti (entrambi giungono alle stesse conclusioni):
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Interessante come quest’ultimo abbia valutato anche la provenienza degli astensionisti. Si era convinti che tale fenomeno fosse esclusivamente ascrivibile al centro-destra, invece risulta che a fronte di quasi il 14% di astensionismo di elettori del PdL ci sia un 13% di non votanti di partiti di centro-sinistra. Quindi l’astensionismo ha colpito in maniera BIPARTISAN!! Se poi passiamo ad analizzare le motivazioni della scelta della astensione allora abbiamo meno sorprese. Gli intervistati rispondono in stragrande maggioranza che i politici hanno perso credibilità e non badano più agli interessi degli elettori!! Addirittura ben un 40% si ritiene “schifato dall’attuale politica!” Dato pesantissimo che la dice lunga su disaffezione e disinteresse degli italiani nei confronti di quanto i partiti regalano quotidianamente. Termino di annoiarvi con i numeri portando alla vostra riflessione come l’astensione riguardi la maggioranza:il 51%degli elettori tra i 18 e i 35 anni. Sembra che i giovani siano dunque più propensi ad usare l’astensione come strumento di pressione politica. Si tratta, riflettendo, di un sintomo profondo di sfiducia nella democrazia. E’ preoccupante proprio perché, riguardando i cittadini più giovani, si proietta sul futuro. A questo punto, come si è soliti dire, sorge spontanea una domanda: “ Allora cosa fare??” o meglio “Cosa posso fare io singolo cittadino che condivide una simile analisi ed ancor più verifica quotidianamente tale verità?” Se si crede che “in una democrazia l’apatia del cittadino sia pericolosa per il bene pubblico” e quindi, se si vuole difendere la democrazia che poi altro non è che il potere al popolo (questo è il significato etimologico dal greco), occorre partecipare e non astenersi! Occorre vengano creati i presupposti per la partecipazione. Occorre fornire e favorire le occasioni per partecipare. E’ da questa sentita necessità che nasce l’idea di costituire una Associazione Politico-Culturale. Essa ha quale finalità prioritaria quella di creare un’occasione di partecipazione riscoprendo il valore della politica come forma di volontariato affinché sappia essere strumento di crescita sociale oltre che di mediazione di esigenze ed attese dei cittadini. Certo, alcuni a sentire pronunciare l’aggettivo “politico” potrebbero storcere il naso, ma vorrei tranquillizzare che in questo caso l’aggettivo viene usato nella sua accezione più nobile. Vi prego quindi di non confonderlo con l’aggettivo “partitico”: questo si che oggi fa venire i brividi a molti! |
Chiariamo pertanto che per Associazione Politico-Culturale si intende:
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Per conseguire gli obbiettivi che abbiamo prefissato ci si propone di praticare e promuovere l’impegno politico e civile nella comunità e sul territorio. Come e in che modo: a) stimolando il dibattito su problematiche di interesse locale e/o nazionale; b) favorendo l’accesso alla politica e facilitando la partecipazione popolare alla gestione amministrativa della comunità; c) promuovendo nella comunità locale una gestione politica ed amministrativa che sia rivolta alla tutela della centralità e dignità della persona, dei valori di libertà e giustizia; d) perseguendo un modello di pubblica amministrazione che riscoprendo il suo naturale ruolo di servizio, stimoli e tuteli l’iniziativa individuale e collettiva dei cittadini. Tutto ciò con i mezzi atti a favorire la divulgazione di idee e proposte attraverso riunioni di cittadini, convegni, seminari, tavole rotonde, pubblicazioni, ricerche ed ogni altra iniziativa che possa stimolare la partecipazione ed il dibattito e ridurre la distanza dei cittadini dalla politica. Vogliamo concludere con un’ultima considerazione/riflessione sulla disaffezione verso la politica democratica. Le ragioni, si è detto, sono evidenti: c’è una questione morale che colpisce la classe politica ma essa altro non è che il frutto, la logica conseguenza della questione morale che colpisce ed investe l’intera società italiana! Esiste cioè una “debolezza morale” intesa come la poca stima di se stessi che rende inclini ad accettare di dipendere da altri uomini. Inoltre è presente un robusto tasso di ignoranza (intesa come “non conoscenza”) che pervade tutti noi. Non conosciamo le basi della convivenza sociale, non abbiamo chiare le regole che devono sostenere la democrazia e conosciamo, solo in parte, i nostri diritti ma non conosciamo i nostri doveri! Questa ignoranza è arginabile in prospettiva soltanto reintroducendo l’Educazione Civica tra i banchi di scuola. Bisogna che la coscienza civica si incominci a formare già in epoca scolastica e quindi che la Costituzione italiana sia materia di insegnamento. C’è un ma! Ma questo è un obiettivo in prospettiva, per il futuro! E oggi, esiste solo la possibilità di continuare a vivere nell’ignoranza delle norme che regolano la Società italiana? Senza alternativa alcuna? E’ proprio in merito a ciò che vorremmo portare un nostro contributo propositivo. Ci siamo impegnati (e lo abbiamo inserito nello Statuto) a fornire, a coloro che aderiscono iscrivendosi all’Associazione, una copia della Carta Costituzionale italiana. Non è certo la soluzione che da sola risolverà la problematica dell’ignoranza che sta alla base della questione morale presente nella società come nella politica odierna. Siamo convinti che potrà essere una prima pietra nella costruzione di un Masgè, di un muretto di pietre a secco che possa almeno arginare lo smottamento che trascina verso il basso i partiti e i loro operatori! A sostegno del nostro ragionare ci sentiamo autorizzati a citare l’atteggiamento che anche la Chiesa ha assunto in queste ultime settimane con le dichiarazioni e gli scritti dei suoi massimi esponenti che, richiamandosi all’Enciclica “Caritas de veritate”, ha denunciato (a più riprese): l’ASSENZA di una classe dirigente all’altezza della situazione; la MANCANZA di persone capaci di offrire alla Nazione obiettivi condivisi; la NON ESISTENZA di programmi di medio e lungo termine. In buona sostanza l’accusa è quella che non emerge un’idea di “bene comune” che permetta di superare divisioni ed interessi di parte! Un paese maturo, che deve mirare allo sviluppo ed alla pacifica convivenza dei cittadini, non può continuare con uomini che hanno scelto la politica per “sistemare se stessi e le proprie pendenze”! Tutto ciò lo sostiene la Chiesa cattolica ed in questa logica richiede pertanto “uomini nuovi”. Crediamo che queste affermazioni debbano convincerci ancora di più della bontà della nostra proposta visto che tale richiesta trova ampi consensi tra la gente. Quindi, come spesso è accaduto nei momenti difficili della storia del nostro paese ci si affida alla saggezza delle tradizioni. E’, infatti, nella tradizione della nostra terra ligure che abbiamo ricercato aiuto ed abbiamo immaginato il ruolo dell’Associazione simile a quello dei numerosi muretti di contenimento presenti nel nostro territorio che hanno permesso e che permettono tutt’oggi di sfruttare il terreno per le coltivazioni. Per questo abbiamo scelto per l’Associazione un tale nome:”Masgè”. E’ importante e rilevante evidenziare che negli ultimi mesi abbiamo captato segnali, raccolto umori ed avuto contatti che ci fanno capire come nel nostro territorio esistano aspettative che sono in linea con la nostra analisi.” Piccolo nostro commento, a conclusione: <… nella “cosa pubblica” non si deve lasciare il posto solo ai furbastri (magari bravi) e alle mezze cartucce (magari oneste) … ( Indro Montanelli )> Gilberto Costanza e-mail: gilberto.costanza@alice.it |