L’exploit della ristoratrice cinese

L’exploit della ristoratrice cinese. Da via Untoria a via Guidobono
Dove c’era la profumeria Accornero, un mega locale di lusso
Savona, 450 metri per il Sushi-Wok di Lemei Huang

L’exploit della ristoratrice cinese. Da via Untoria a via Guidobono
Dove c’era la profumeria Accornero, un mega locale di lusso
Savona, 450 metri per il Sushi-Wok di Lemei Huang
 

Savona – La signora Lemei Huang non sarà un personaggio popolare, ma è destinata a diventare presto la titolare e promotrice della maggiore attività nel campo della ristorazione savonese. Un esercente di spicco, insomma, leader del settore. Nulla di segreto, di misterioso. Tutto alla luce del sole.

 Dal ristorante cinese “Qui Lin”, nel centro storico di via Untoria (il locale iniziò la sua attività ad opera di una famiglia italiana, poi ceduto e trasformato in cucina orientale) ai più ampi spazi che per decenni hanno ospitato la rinomata profumeria Accornero, tra i pionieri e assai conosciuti in tutta la provincia anche per il commercio di prodotti, forniture a saloni di acconciature maschili e femminili.

Ora le cinque vetrine (vedi…..) di via Guidobono, nel cuore commerciale di Savona, ai confini con Piazza del Popolo, a pochi passi da via Paleocapa e Corso Italia, “annunciano” l’arrivo di un piccolo colosso della ristorazione. A quante pare sarà qualcosa di diverso, innovativo, sullo stile che piace ai giovani, ma non solo. Molte novità.

Un cartello bilingue (vedi.) annuncia il “Sushi-Wok”. Col rilascio del Comune di Savona di autorizzazione  (D.i.a) a lavori ed opere di manutenzione straordinaria che interessano quasi 450 metri quadrati.  A quanto pare non esiste un locale di queste dimensioni nell’intera provincia riservato alla sola ristorazione, se si escludono ovviamente gli spazi esterni.

Committente dei lavori è appunto la signora Lemei Huang,a attraverso la “Sushi Wok Asian Fusion Srl”. La ditta incaricata degli interventi di ristrutturazione arriva, a sua volta,  da Milano: Zheng Xiaman, mentre l’esecuzione degli impianti idraulici sono stati affidati a Domenico Bova di Savona.

Sempre dal cartello (obbligatorio) risultano direttore dei lavori l’ing. Massimo Celentano di Savona; responsabile della sicurezza l’ingegner Giuliano Borrelli di Pietra Ligure; la parte architettonica affidata all’architetto Andrea Zampini (Savona). Infine è un cittadino cinese il capo cantiere, ovvero il titolare della stessa impresa che ha avuto l’appalto.

Le voci ufficiose descrivono Lemei Huang esercente capace, determinata, riservata, che ha saputo, ad esempio, rilanciare in via Untoria un locale che sotto la guida e l’insegna di una gestione italiana, non riusciva a far quadrare i conti, tra incassi, affitto, spese.

In pochi anni la signora Lemei, coniugata con un concittadino, poi separata, due figli, è riuscita a fare “miracoli”, attirarsi una clientela affezionata e soddisfatta. Ed oggi la vera nuova sfida della sua vita. La gestione di un moderno ritrovo che solo di affitto – tra i si dice, piuttosto informati – raggiunge i 4 mila euro al mese, per una proprietà dei muri che coinvolge più di una persona. Evidentemente la proposta, ma soprattutto le garanzie offerte, hanno convinto gli affittuari a non perdere l’occasione del futura destinazione.

Tra l’altro, al di là delle spese di ristrutturazione muraria, bisogna tener conto dell’assai più gravoso impegno-investimento nell’attrezzatura, soprattutto per quanto riguarda la zona cottura e la conservazione degli alimenti. Ammettiamo pure che il materiale sia di provenienza cinese, resta pur sempre una spesa non indifferente. A cui bisogna aggiungere l’arredamento complessivo. I vari impianti tecnologici, ad iniziare dall’aria condizionata.

Per Savona ed in generale per la Riviera, una conferma del resto di quanto accade in altre città italiane, dove l’imprenditoria commerciale di cittadini provenienti dalla Cina è in costante ascesa. Non solo, anche a livello nazionale l’analisi recente della CGIA di Mestre conferma che gli imprenditori cinesi, in tutti i settori dove operano in Italia,  non sentono la crisi. La fine dello scorso anno hanno superato la soglia delle 54 mila unità, con una crescita rispetto al 2009 dell’8,5 %. Le aziende italiane guidate da uomini d’affari cinesi stanno crescendo in maniera esponenziale. Tra il 20002 ed il 2010 la loro presenza in tutta la penisola ha raggiunto il 150%. E lo stesso ufficio studi della Cgia prevede un ulteriore rimbalzo proprio nel settore della ristorazione ed annessi.

C’è chi ha  lanciato grida di allarme ai danni dell’imprenditoria e degli esercenti italiani, in realtà appare un percorso ormai ineluttabile.

Sono almeno una quarantina i ristoranti cinesi operanti in provincia di Savona (i primi arrivi già agli esordi degli anni ’70) e sulla scia dello sviluppo che ha avuto la patria d’origine hanno continuato ad espandersi, con qualche sporadica chiusura o cambi di gestione. Sono inoltre iniziati da qualche anno gli acquisti di bar ed affini. Lungo l’intera fascia costiera.

Loro riescono a “resistere” economicamente – incassi e spese, in particolare affitti spesso esorbitanti come è stato più volte denunciato dalle associazioni di categoria – laddove l’esercente italiano è costretto a gettare la spugna.

A volte sarà per scarse capacità, timore del rischio, ma a sentire certe campane del settore, è quasi una questione inspiegabile. Si fa per dire. Le motivazioni ci sono, anche se magari avvolte da  zone ombrosa, sconosciute ai più. Evidentemente la possibilità-facilità di accedere al credito, alle lunghe scadenze, alle fedejussioni, è uno degli elementi che caratterizzano le conquiste di operatori cinesi.

Del resto i locali spesso di distinguono, non solo per il personale esclusivamente attinto tra i connazionali; c’è il fattore concorrenza-prezzo.

E visto che ci occupiamo di un’esercente di successo, ecco quali sono le sue proposte culinarie nel locale che conduce da tempo in via Untoria (vedi…..). Una vasta scelta di piatti, menù per tutti i gusti e per tutte le tasche. E all’insegna della trasparenza il cartello prezzi. Con le proposte più convenienti. E la folta presenza di cittadini comunitari ed extracomunitari che vivono a Savona e dintorni, può incidere sul successo.

L’attesa è ora per l’apertura-novità di via Guidobono.  Con un presagio di exploit e di interesse rivolto, pure nell’ambito del movimento crocieristico.

Da ultimo ai savonesi non sarà sfuggito che in piazza del Popolo, sparita l’insegna del bar Sport, è arrivata una gestione cinese. E si parla di altri locali storici, alle prese con la scadenza dei contratti d’affitto, richieste di aumenti “proibitive” e dunque probabili abbandoni, in  pieno centro. Seppure a malincuore.

R.T.          






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