Lettura di un’immagine: Fucilazione in campagna
LETTURA DI UN’IMMAGINE 75
Fucilazione in campagna Olio su tela (1937) di Renato Guttuso
Galleria Nazionale d’Arte Moderna – Roma
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LETTURA DI UN’IMMAGINE 75
Fucilazione in campagna
Olio su tela (1937) di Renato Guttuso
Galleria Nazionale d’Arte Moderna – Roma
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In quest’opera – dedicata al poeta andaluso Federico Garcia Lorca, fucilato dai franchisti a Viznar, vicino a Granada, il 19 agosto 1936 – Renato Guttuso (Bagheria, 1911 – Roma, 1987) ha ripreso il tema iconografico, storico e politico delle Fucilazioni del 3 maggio (1814) di Francisco Goya, in un tempo nuovamente “di guerra e di massacri: Abissinia, gas. Forche, decapitazioni, in Spagna e altrove. Anche questo dipinto nasce per omaggiare tutti coloro che subiscono oltraggio, carcere, supplizio per le loro idee”. Fucilazione in campagna rappresenta un mirabile esempio della pittura realistico-espressionista di Guttuso in cui l’autore esprime tutta la sua sacrosanta rabbia contro i crimini del regime franchista e la sua solidarietà ai partigiani chi si ribellano al franchismo e al fascismo e contro la guerra e l’ingiustizia in generale. Questi sentimenti promanano dalle figure stesse, dalla cruda e tragica realtà dipinta senza abbellimenti o idealizzazioni, dall’espressione dei volti dei martiri ancora in vita, e dalla postura dei corpi dei caduti, come avviene appunto nell’opera di Goya. Anche nell’opera di Guttuso la violenza dei contrasti cromatici mette in evidenza la tragicità oggettiva dell’ esecuzione che si compie sotto i nostri occhi: due ribelli stanno per essere fucilati, mentre gli altri giacciono morti e come schiacciati, con le braccia protese (evidente citazione da Goya), sul terreno intriso di sangue. Colore dominante è il rosso in tutte le sue sfumature. Chiaramente qui siamo agli antipodi dello stile classicheggiante del Novecento di un Mario Sironi o di un Ubaldo Oppi o di un Felice Casorati; in Guttuso è riconoscibile la strutturazione cezanniana e picassiana dello spazio e la libera figurazione dei Fauves e degli espressionisti tedeschi del Cavaliere Azzurro. In Fucilazione in campagna l’ Espressionismo si fonde con un accentuato realismo o neorealismo che caratterizzerà lo stile dei pittori e degli scrittori del movimento artistico-letterario di Corrente fondato giusto nel 1937 dal pittore Ernesto Treccani, in polemica con l’arte ufficiale del regime. Non per niente la rivista del movimento verrà soppressa nel 1940. Ma il fascismo non potrà sopprimere l’impegno sociale e politico di giovani artisti quali erano, appunto, Guttuso, Sassu, Birolli, Cassinari, Morlotti ed Emilio Vedova, che, pur nelle successive diversità stilistiche, caratterizzeranno larga parte della storia dell’arte del dopoguerra.
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