Lettura di un’immagine: Edipo e la sfinge

Edipo e la Sfinge Olio su tela  (1826 ca.) di Jean-Auguste-Dominique Ingres
 Museo del Louvre – Parigi

Questo dipinto giovanile di Ingres (Montauban,1780 – Parigi, 1867) dall’evidente imprenta neoclassica, è caratterizzato dal forte contrasto tra la parte in luce e da quella in ombra. Edipo è rappresentato di profilo, completamente nudo, salvo una spalla coperta insieme a un breve tratto  dal mantello, mentre la Sfinge è immersa nell’oscurità. Il pittore coglie il momento in cui Edipo sta per rispondere al mostro alato e sciogliere l’enigma.  In primo piano, in basso, notiamo i miseri resti degli sventurati che non hanno saputo scioglierlo e che, per questo, sono stati divorati dalla Sfinge. In terzo piano si staglia la figura di un uomo, anch’esso nudo e con mantello svolazzante che fugge spaventato. Edipo è davanti alla Sfinge con la gamba sinistra leggermente sollevata, un piede è poggiato sulla roccia mentre il gomito dell’eroe poggia sul suo ginocchio  sinistro. La mano sinistra di Edipo è tranquillamente rivolta verso la bestia alata con viso di donna, come chi sta per prendere la parola; nella mano destra impugna due lance con le punte volte in basso; ai suoi piedi intravediamo uno scudo tondeggiante. Tutto l’atteggiamento di Edipo indica calma e sicurezza di sé. La Sfinge si intravede appena sporgente da una specie di nicchia scavata nella roccia. Sull’angolo di destra per chi guarda si apre un paesaggio illuminato dal sole al tramonto. La luce piena che scolpisce la figura di Edipo allude all’intelletto che vince sulla violenza bruta del mostro celato nell’oscurità. Allegoria della scienza che sconfigge l’ignoranza.

Fulvio Sguerso

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