In questo autoritratto dell’artista da giovane, William Turner (Londra, 1775 – Chelsea, 1851) si rappresenta frontalmente, a mezzo busto, come se si guardasse in uno specchio che però riflette solo la sua immagine emersa da un fondo oscuro a guardare dritto negli occhi se stesso e chiunque lo guardi. All’epoca in cui il giovane Turner dipinse se stesso con la maestria tecnica di un artista nel pieno della sua maturità espressiva, cioè intorno al 1799 quando era ventiquattrenne, fu cooptato come membro della prestigiosa Royal Accademy, proprio in ragione della straordinaria abilità tecnica di cui già aveva dato prova. Il pittore aveva dunque motivo di essere sicuro di sé e del suo talento. Questa sua sicurezza è visibile in quel suo sguardo diretto che sembra passare da parte a parte lo spettatore e in quell’ombra di sorriso che gli aleggia sul bel volto lievemente chiaroscurato. I contorni della figura non sono netti ma sfumati: la giacca scura si confonde con lo scuro dello sfondo, il panciotto chiaro che si intravede sotto la giacca rima con il biondo dei capelli mentre il foulard bianco è annodato intorno al collo secondo la moda di quel tempo. Possiamo ricordare, di passaggio, che lo sfumare della giacca nello sfondo scuro, la mancanza di confini netti tra le figure in primo piano e lo spazio in cui si trovano sarà un tratto distintivo dello stile di Turner che anticipa la tecnica degli impressionisti. Tornando all’autoritratto notiamo come un intensificarsi graduale e un modularsi della luce dal panciotto al foulard al volto e ai capelli del giovane artista  sereno e giustamente compiaciuto di sé.  

    FULVIO SGUERSO