LETTURA DI  UN’ IMMAGINE: Le ricamatrici Olio si tela (1865 circa) di Adriano Cecioni

Le ricamatrici Olio si tela (1865 circa) Di Adriano Cecioni
Collezione privata

Il talento artistico di Adriano Cecioni (Vaglia, 1836 – Firenze, 1886)vsi manifestò precocemente tanto nella scultura, quanto nella pittura e nel disegno. Le sue sculture  tra veristiche e impressionistiche dimostrano quano spiccato fosse il suo gusto per il bozzetto naturalistico (per esempio in opere famose come La madre,  Cane che guarda il padrone, Colpo di vento). Nei suoi dipinti, sempre di piccole dimensioni e di fattura molto accurata, vengono rappresentate scenette di vita quotidiana e familiare in un interno, rispecchianti le mode e i gusti  della media e ricca borghesia toscana della sua epoca, saldamente positivista e fiduciosa nel progresso del genere umano grazie alla scienza. In questa opera non c’è niente che turbi la pace e la serenità di quelle tre (sorelle?) ricamatrici in un quieto pomeriggio primaverile. Le due sedute fuori, sul balcone (la scena è rappresentata dall’interno in ombra verso l’esterno in piena luce) hanno rimediato una tavola su cui ricamare appoggiata a due seggiole prese dal salotto che non si vede ma che si intuisce e dove si trova il punto di vista dello spettatore, quella seduta nel vano della porta-finestra è intenta a lavorare con l’uncinetto. I loro volti sono disegnati con precisione e ricordano i volti disegnati dai pittori quattrocenteschi, delicatamente illuminati dalla luce del giorno. Al di là del balcone si apre un paesaggio aprico sotto un cielo  di un celeste struggente in cui lo sguardo si perde. Un momento idilliaco in una giornata di sole fermato dall’occhio di un grande ma non sempre fortunato  artista

Fulvio Sguerso

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