Spett.le
WWW. TRUCIOLISAVONESI .IT
Responsabile Sig. Antonio Signorile
la redazione@truciolisavonesi.it
Egregio Sig.
MARCO PREVE
C\o la redazione di Genova
LA REPUBBLICA
Via XX Settembre 41 16121 Genova
Anticipata Via fax 010/5742263
I sottoscritti Avv.ti Carlo Biondi ed Emi A. Roseo nell’interesse dei Signori FOTIA DONATO, FOTIA PIETRO e FOTIA FRANCESCO
RILEVANO
- Gli esponenti sono soci della società SCAVOTER Srl, la quale da molti anni opera nel settore edile svolgendo principalmente attività di escavazioni come risulta da certificazione C.C.I.AA. di Savona.
- LA SCAVOTER Srl pertanto è nota per essere società dei fratelli FOTIA .
- Gli stessi hanno avuto notizia che da alcuni giorni sul sito Web denominato WWW.TRUCIOLISAVONESI.IT è stato pubblicato un articolo giornalistico, firmato Marco Preve, intitolato “Mafia e ‘ndrangheta nuovo allarme in Liguria Dossier della Direzione Nazionale: Riciclaggio e reinvestimento speculativo”.
- In tale articolo l’autore, dopo essersi ampliamente diffuso sull’argomento di cui al titolo dell’articolo, dopo avere citato il nome di magistrati noti a livello nazionale per le indagini condotte contro le associazioni di stampo mafioso, dopo avere riportato una dichiarazione di tale Christian Abbondanza “ Riciclaggio e appalti , è la mafia dei colletti bianchi che mette radici nell’economia ”, si legge: “La relazione elenca poi le famiglie di riferimento : a Savona Fameli, Fazzari, Gullace e Fotia; a Imperia Ventre, Sergi, Pellegrino e Iamundo; nel Levante De Masi, Romeo e Rosmini; a Genova Numera, Rampino, Fogliani, Asciutto. Mentre viene confermato anche quest’anno il ruolo centrale di Ventimiglia…….”.
- Orbene tale scritto è di contenuto falso ed evidentemente e dolosamente volto ad offendere l’onore e a reputazione dei nostri Assisititi: infatti la relazione annauale della D.N.A. del dicembre 2010, pubblicata proprio pochi giorni prima dell’apparizioni on line dell’articolo de quo, non riporta assolutamente tale frase; neppure in altro passo né in altro contesto dell’intera relazione, composta da circa 1000 pagine, si fa menzione alcuna dei Sigg. Fotia e neppure del semplice cognome Fotia.
- E’ del tutto evidente poi che utilizzando le parole “anche quest’anno” si vuole inferire la convinzione nell’indistinta massa dei lettori telematici che la nuova ed ultima relazione riporti il cognome dei nostri Assisiti, così sottintendendo ed inducendo la convinzione in tutti i lettori (numerosi) del sito che i Sigg. Fotia appartengano ad associazione di stampo mafioso (ed in particolare alla ‘ndrangheta).
- Circostanza assolutamente falsa e priva di prova alcuna .
- In tale contesto – in cui si omette di riferire fondamentali fatti di cronaca giudiziaria, così ottenendo il risultato di diffondere la notizia esattamente opposta a quella vera – appaiono palesemente violati tutti presupposti del diritto di cronaca.
- Infatti il corretto esercizio del diritto di cronaca avrebbe imposto all’autore dell’articolo ed a coloro che a qualunque titolo hanno concorso alla sua pubblicazione e diffusione di divulgare la vera e corretta notizia: ovvero che la relazione annuale DNA del dicembre 2010, pur riferendo accuratamente di tutto il distretto di Genova nulla dice circa la famiglia Fotia.
- Con ciò si deve rilevare che il disvalore penale delle affermazioni contenute nel messaggio telematico è palese e confermato dal fatto che esse non sono veritiere posto che si omette di riferire fatti determinanti ed anzi si induce in errore il lettore portandolo a credere che la relazione cui l’articolo si riferisce sia quella attuale.
- Si precisa fin d’ora che a nulla serve il sottotitolo, aggiunto solo a seguito delle rimostranze telefoniche del Sig. Fotia Pietro: detto articolo era già stato letto da numerosi visitatori del sito ed inoltre è sempre leggibile nella sua originaria stesura cliccando sul link “Leggi dall’Espresso”.
- In tale caso infatti la indistinta massa dei lettori telematici si troverebbe a leggere l’articolo de quo che appare sotto la testata on line del periodico l’Espresso .
- Anche in tale caso il lettore acquisisce la assoluta convinzione che si tratti di un articolo attuale non solo per il contenuto del medesimo, di cui si è già detto, ma anche per il fatto che al lato destro della testata appare l’immagine della copertina dell’ultimo numero del settimanale, copertina che si aggiorna automaticamente ad ogni nuova pubblicazione del periodico.
- Da quanto sopra esposto risulta di assoluta evidenza come siffatte affermazioni vadano a danneggiare pesantemente l’onore degli scriventi inducendo ad una valutazione negativa delle qualità dalle quali discende il valore sociale della persona dei nostri Assistiti ed altresì la reputazione commerciale della impresa dagli stessi gestita la quale conta diverse decine di dipendenti
Ciò posto i sottoscritti difensori
DIFFIDANO
I responsabili del sito WWW.TRUCIOLISAVONESI.IT, ed il giornalista Sig. MARCO PREVE dal perseverare nella pubblicazione dei suddetti articoli (ivi compreso quello con il sottotitolo “un articolo del 2009 relativo alla relazione antimafia del 2008”); dal pubblicare articoli sulle relazioni degli anni precedenti menzionando il cognome dei nostri assistiti in quanto ormai superate da quella attuale, e più in generale dal perpetrare ogni condotta che possa essere direttamente e\o indirettamente diffamatoria in danno dei Sigg. FOTIA Pietro, FOTIA Francesco e FOTIA Donato. Con espresso
INVITO
ad eliminare dal sito, ed anche dal correlato link a L’espresso on line, l’articolo de quo ed a pubblicare articolo riparatorio ove con i medesimi spazi, caratteri e veste tipografica, si dia rilievo alla corretta notizia ovvero al fatto che nella ultima relazione annuale DNA del dicembre 2010 la famiglia Fotia non è oggetto di menzione alcuna.
Impregiudicata ogni azione in sede penale e civile per il risarcimento dell’ingente danno subito dai Sigg. Fotia
Avv.ti Carlo Biondi Avv. Emi A. Roseo
versione originale della diffida dei fratelli Fotia
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