Le poesie di Laura Candelo

Le poesie di Laura Candelo  
 Il testamento

Il testamento
 Uno specchio impolverato riflette il tuo volto,

 

ormai diventato rugoso per i segni del tempo trascorso,

i tuoi capelli sono d’argento,

i tuoi occhi tristi e velati,

che però sanno ancora raccontare le tante avventure della tua vita.

Ti senti inutile e decrepito,

i tuoi figli, pensando di aiutarti e per farti star meglio

ti han ricoverato in un ospizio per anziani,

forse ricordando come tu facevi quando portavi loro all’asilo da bambini.

Insieme ai tuoi nipotini vengono a trovarti molto spesso,

ti raccontano le pagine delle loro vite,

sfogliano con te gli album delle foto dei ricordi più belli,

che però ormai saranno solo come foto sbiadite, in bianco e nero,

nella tua mente.

Ad ogni loro visita ti commuovi

Perchè sai che sei una parte di loro e della loro vita

E quando ritornano a casa ripensi al passato ed ai tempi che furono,

a quando eri giovane, ai tuoi valori, in che cosa credevi e speravi.

Lo paragoni con ciò che sei adesso, con ciò che sei diventato

E ti senti schiacciato dal tempo e da questo triste mondo

Che non lascia più spazio alle tue speranze,

ma solo ai tuoi rimpianti.

Quante volte hai pensato di non riuscire ad andare avanti,

quante volte hai avuto vergogna per i piccoli incidenti

che possono succedere alla tua età

e ti sei sentito smarrito e ferito

perchè non sei più autosufficiente,

perchè le tue gambe stanche non riescono più a tenerti in piedi,

perchè la memoria gioca brutti scherzi e sei ritornato come un bambino.

Hai anche pensato di farla finita,

di lasciarti morire, ma non ne hai avuto mai il coraggio.

Ti consideri un peso per i tuoi famigliari,

che ora sono diventati per te estranei,

ma che, invece, si comportano come se ora fossero loro i tuoi genitori.

E’ un drammatico balletto delle parti,

in cui prima eri tu a decidere per loro e per il loro futuro,

ora sono loro a prendersi cura di te, amorevolmente.

Ti sei chiesto molte volte quanto valga la vita di un uomo,

un uomo come te che ha lavorato per una vita intera e

che ora si ritrova solamente con una misera pensione.

Quanto vale la sua dignità, per cosa ha combattuto,

in che cosa ha creduto,

se ora si ritrova solo con se stesso e con tutte queste angosce.

Hai paura di farti domande perchè sai che il tuo cuore, la tua mente e la tua anima

sanno risponderti,

perchè vivere giorno dopo giorno è dura e tu,

guardando il tuo corpo,

lo capisci meglio degli altri.

Un giorno un tuo famigliare ti racconta una vicenda successa realmente,

tu ti senti rapito da quella storia,

perchè rispecchia in pieno la tua vita

ed i tuoi stati d’animo.

Dopo aver riflettuto per più di una notte,

ti accorgi di aver capito quale sia stato il senso della tua vita:

non vuoi che nessuno decida per te,

anche se ti resta poca memoria vuoi essere consapevole delle tue scelte

e delle tue decisioni fino in fondo,

finchè la malattia, prima lenta ed inesorabile,

ora aggressiva e mietitrice,

non avrà preso la tua vita.

Decidi che qualsiasi cosa succeda,

tu non vorrai essere rianimato,

non vorrai respirare grazie ad una macchina che ti tiene in vita,

vorrai essere lasciato andare,

perchè quello sarà il tuo volere, la tua libertà, la tua quieta serenità.

La tua ultima volontà sarà scritta e depositata con il tuo testamento,

perchè non vorrai lasciare nulla in sospeso e vorrai avere la coscienza pulita

e l’anima in pace.

Tra i pianti dei tuoi cari,

sei spirato una mattina di novembre,

dopo che gli stessi hanno rifiutato l’accanimento terapeutico,

rispettando così la tua ultima volontà e le tue ultime parole.

Ora tu sei in pace,

quando i tuoi nipotini guardano il cielo sanno che tu li osservi

e se vedono brillare una stella più delle altre in una notte fonda

pensano che tu vegli su di loro.

Il dolore per chi resta è davvero lacerante e devastante,

ma tu sai che quando sei nato tutti ridevano ed ora

che non ci sei più tutti continuano a piangerti,

perchè hai avuto il coraggio di essere libero fino alla fine,

perchè hai capito quale sia stato

il senso della tua vita.

 

Laura Candelo

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.