Le interviste di Selena Borgna: Angelo Vaccarezza
Le interviste di Selena Borgna
Intervista all’assessore regionale
Angelo Vaccarezza
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Le interviste di Selena Borgna
Intervista all’assessore regionale
Angelo Vaccarezza
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Il 20 e 21 settembre 2020 in Liguria ed in altre regioni si è votato per il rinnovo del consiglio regionale; nella nostra regione il presidente uscente, Giovanni Toti, è stato riconfermato per un secondo mandato. Tra i candidati in appoggio al governatore uscente vi era anche Angelo Vaccarezza, consigliere regionale uscente, eletto nella lista del partito “Cambiamo” nella provincia di Savona e attualmente consigliere regionale di maggioranza.
Un Suo breve curriculum Mi sono candidato per la prima volta nel 1988 per le elezioni comunali a Loano e qui ho fatto cinque legislature, dal 1988 al 2011. Sono stato una volta assessore, due volte vicesindaco, due volte sindaco e due volte consigliere provinciale; dal 2009 al 2014 sono stato presidente della provincia di Savona, nel 2015 sono entrato in consiglio regionale, sono stato sei mesi a Bruxelles al fianco di Alberto Cirio, attuale governatore del Piemonte, e sono stato appena riconfermato in consiglio regionale. Ho iniziato il mio percorso politico nella Democrazia Cristiana e poi sono entrato in Forza Italia quando è nato restandoci per 26 anni ricoprendo l’incarico di coordinatore provinciale e vicecoordinatore regionale; successivamente ho aderito al progetto di Giovanni Toti diventando capogruppo di “Cambiamo” in consiglio regionale e coordinatore regionale di questo movimento.
Perchè ha deciso di candidarsi consigliere regionale? Ho deciso di ricandidarmi perchè volevo un giudizio del mio lavoro e capire se cosa fatto è stato apprezzato oppure no; credo che il lavoro iniziato da Toti nel 2015 abbia bisogno di un’altra legislatura per essere completato e vedere i risultati. Mi metto a disposizione di questo nuovo soggetto politico di cui sono contento e mi impegno molto.
Cosa significa per Lei essere consigliere regionale? Per me significa proseguire il lavoro iniziato tanti anni fa da sindaco, a mio parere il ruolo più bello da ricoprire nella pubblica amministrazione, e continuato come presidente della provincia fino ad arrivare ad oggi in regione che dà una possibilità in più rispetto agli altri enti, quella di legiferare. Mi piacerebbe molto che la politica tornasse vicino alle persone; il primo problema è il sistema elettorale per l’elezione del Parlamento visto che per le elezioni regionali si sceglie direttamente il consigliere regionale creando un rapporto di fiducia mentre alle elezioni politiche i nomi sono stampati sulle schede e non scelti dagli elettori. Non si parla di riforma per dare un potere vero all’elettore e se sarà così obbliga la politica a dare risposte reali e concrete e non a parlare attraverso conferenze stampa.
Cosa si sente di dire in merito alle decisioni del Governo per arginare la pandemia? E’ evidente che al Governo non ci sono persone che governano stando tra la gente poichè se avessero il rapporto con il territorio che hanno gli amministratori che incontrano le persone non prenderebbero decisioni assurde come, ad esempio, impedire ad una persona di Valleggia di andare a pranzo il giorno di Natale dai genitori a Vado Ligure.
Una frase che la rappresenta C’ero, ci sono, ci sarò.
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