Le caste antipolitiche e antisistema

Le caste antipolitiche
e antisistema

 

Le caste antipolitiche e antisistema

 

 

 

Quando il Movimento 5 Stelle si è affacciato sulla scena politica italiana è stato trattato anche peggio dei Gilet Gialli. E questo nonostante non abbia mai lanciato pietre o bruciato cassonetti. Per anni, Pd e Forza Italia e le loro truppe di giornalai, hanno infamato il Movimento come antipolitico. Nel senso che loro – le vecchie caste – facevano la politica vera e seria, mentre il Movimento 5 Stelle proponeva un pericoloso e sterile ribellismo, una specie di ondata barbara. Un’altra accusa contro il Movimento è sempre stata quella di essere antisistema e cioè di puntare a ribaltare la Repubblica con una non meglio specificata deriva populista o pauperista se non fascista a seconda del momento. Proprio come stanno facendo oggi coi Gilet Gialli. Col senno di poi, guardandosi indietro, fa davvero impressione la ferocia della campagna di delegittimazione di cui è stato vittima il Movimento 5 Stelle ed è davvero un miracolo che abbia stravinto le elezioni del 4 marzo senza soldi e con tutti i media contro.

Un miracolo che non ha però frenato il tentativo di distruggerlo. Anzi. Quello che ne rimane delle vecchie caste che accusavano il Movimento di essere antipolitico e antisistema sono ovviamente ancora tutte lì a blaterare dalle televisioni ed imbrattare i giornali ed urlare dai banchi delle opposizioni. Più acidi e furiosi che mai. E questo nonostante il Movimento 5 Stelle stia governando nel pieno rispetto della Costituzione e delle istituzioni, ma non solo.

Il Movimento sta realizzando onestamente quanto promesso agli elettori e facendolo sta ridando lustro alla Repubblica dopo anni in cui i vecchi partiti hanno tentato di scardinare la Costituzione con la forza, hanno legiferato per coprire le loro porcherie e hanno imbrattato le istituzioni con continui scandali e losche frequentazioni lobbistiche e massoniche e mafiose. Un paradosso.

Non solo le vecchie caste hanno sbagliato tutte le loro infami previsioni. Ma sono loro i veri ceffi antisistema e antipolitici. Ieri come oggi. Antipolitici nel senso che i loro partiti sono cartelli elettorali al servizio delle lobby, scatole vuote che mirano solo al potere prendendo per i fondelli i cittadini con le solite parole a vanvera.

E sono antisistema nel senso che rifiutano il gioco democratico e mirano a boicottare una forza come il Movimento che si é imposta nelle urne. Come se le vecchie caste non accettassero il risultato elettorale del 4 marzo e si rifiutassero di riconoscere il Movimento come una forza politica legittima. E per questo mirano alla sua distruzione minandone consenso e credibilità con una campagna diffamatoria atroce. Caste davvero antipolitiche e antisistema e davvero squallide che confermano quanto sia lunga e dura la strada del cambiamento. Un’utile lezione per i Gilet Gialli e per tutte le nuove forze populiste che si stanno affacciando sulla scena politica europea. Uno stimolo a non mollare mai.

 

 Tommaso Merlo da Infosannio

 

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