LE ABERRAZIONI DELLA CANCELL CULTURE

https://marketing-espresso.com

La “cancell culture” è sempre esistita con nomi diversi. Si pensi alla ventata iconoclastica dell’ottavo secolo da parte della chiesa greco ortodossa contro le immagini sacre che non dovevano distogliere le preghiere e la devozione dei fedeli dalla pura contemplazione dei dogmi. Lo stesso vale per la proibizione di adorare immagini da parte dell’Islam e la conseguente distruzione dei simulacri della religione cristiana.

PUBBLICITA’

La “cancell culture” ha provocato i così detti “roghi delle vanità” nella Firenze di Gerolamo Savonarola. La”cancell culture” ha giustificato la distruzione di opere della così detta “arte ebraica o degenerata” sotto il regime nazista. Né va sottaciuta l’opera distruttiva anche se in un ambito di guerra di edifici d’arte, chiese, monumenti da parte dei bombardamenti anglo americani nella seconda guerra mondiale. Fra questi eventi il più tragico e distruttivo è stato il bombardamento, neanche necessario, dell’Abbazia di Montecassino. Questi crimini vengono motivati dalle necessità belliche per distruggere fortificazioni, impianti, depositi militari ma in realtà era un metodo efferato di terrorismo non giustificato da azioni belliche. Questo vale per tutti, naturalmente, pensiamo alla distruzione di Coventry da parte dei tedeschi e allo scempio di Dresda da parte degli anglo americani. Dal canto loro i sovietici non si sono fatti scrupolo di distruggere una meraviglia come Budapest per affrettare l’avanzata e la ritirata delle truppe tedesche. Qualcuno potrebbe pensare che simili crimini non si potessero più ripetere; purtroppo stiamo vivendo di nuovo una guerra in cui le distruzioni di monumenti, chiese, opere d’arte, soprattutto nella martoriata Ukraina (parole di Papa Francesco). Un evento criminoso a sé è stato la distruzione dei due grandi Buddha da parte dei talebani che non tolleravano la presenza di simboli religiosi, e che simboli, di altre religioni, nel proprio territorio. Ora noi occidentali, dopo quello che è accaduto nella seconda guerra mondiale, siamo gli ultimi a poterci scandalizzare. Questo non toglie che difronte ad un tale scempio, per noi incomprensibile, ci si debba porre alcune domande. Siamo sicuri che la configurazione attuale del mondo sia accettabile? Come accettare che in nome dell’autonomia territoriale nazionale si possano compiere crimini del genere ancora oggi? Pensiamo all’Iran, alla Turchia, a certi stati come la Libia, la Tunisia e l’Egitto, in nome della loro sovranità lascino morire nel deserto centinaia e centinaia di profughi dell’Africa sub sahariana. A questo punto della storia del mondo non è forse lecito pensare alla funzione repressiva ed economico mafiosa di tutti questi confini artificiali che attraversano, non solo l’Africa settentrionale ma il medio oriente, la Grecia, l’Europa che in teoria dovrebbe essere unita? Non è che abbiamo sbagliato qualche cosa nell’insistere sulla sacralità dei confini, sulla presunta inviolabilità territoriale dei singoli stati e nella concezione appunto militaristica e agguerrita degli stati nazionali? Le organizzazioni sovra nazionali (ONU UE) hanno purtroppo chiaramente fallito nei loro ideali. Con il mondo in guerra non ci resta che l’utopia di un altro mondo possibile.

Fulvio Sguerso

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.