L’album musicale della settimana: “Siamo in cattive acque” di Piero Ciampi
Lo scorso settembre ha segnato un anniversario importante per la musica italiana: il 28 settembre sarebbero stati 90 anni dalla nascita di Piero Ciampi, poeta e cantautore livornese che ha lasciato un’impronta indelebile sulla canzone d’autore italiana. A 45 anni dalla sua prematura scomparsa, il lavoro di Ciampi continua a vivere grazie a progetti che ne riscoprono il talento, come il doppio album “Siamo in cattive acque”, curato da Enrico De Angelis. Questa raccolta, edita da Squilibri, rappresenta un tributo appassionato e prezioso, con 32 tracce che includono 11 inediti e versioni alternative di brani già noti.
Il titolo stesso del disco è un richiamo diretto a un appunto lasciato da Ciampi: su una vecchia rubrica telefonica aveva annotato idee per un album che non vide mai la luce, anticipandone lo spirito con l’espressione “siamo in cattive acque”. Una frase che oggi suona quasi profetica, considerando l’attualità sociale e politica.
Un viaggio tra due epoche artistiche
Il doppio album è diviso in due fasi distinte della carriera di Ciampi: il periodo degli anni Sessanta, segnato dalla collaborazione con il musicista genovese Elvio Monti, e quello degli anni Settanta, legato a Gianni Marchetti. Le prime tracce, come Il tuo corpo, Perché e Un giorno o l’altro ti ucciderò, emergono da registrazioni orchestrali morbide e jazzate, in cui il cantato elegante riflette l’atmosfera dell’epoca. I testi alternano introspezione, immagini poetiche e accuse dirette, raccontando un universo interiore tormentato e profondamente umano.

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Nella seconda parte della raccolta si coglie un Ciampi più affaticato ma ancora incisivo, in brani come Mai muoversi o Fra 30 anni. Qui la voce si alterna tra canto, declamazioni e pause riflessive, offrendo una testimonianza toccante della vulnerabilità dell’artista. Spiccano inoltre i provini per l’album di Nada, con arrangiamenti minimali o orchestrati, che testimoniano l’abilità di Ciampi nel creare universi sonori unici anche in versioni embrionali.
Il valore dell’inedito e del processo creativo
Il fascino di Siamo in cattive acque risiede nella capacità di portare alla luce le sfumature di Ciampi come autore e interprete. I brani inediti non sono semplici aggiunte, ma veri e propri tasselli che arricchiscono il mosaico della sua arte. Le versioni alternative, invece, svelano il processo creativo dell’artista, con arrangiamenti e testi in evoluzione che permettono all’ascoltatore di seguire l’intuizione e la costruzione dei suoi capolavori.
Un’opera completa, tra musica e immagini
Il progetto discografico si distingue anche per la cura del formato: il doppio CD è accompagnato da un booklet di 72 pagine, che include autografi, fotografie degli anni Sessanta di Uliano Lucas e collage digitali di Daisy Jacuzzi. Ogni elemento contribuisce a contestualizzare e valorizzare l’opera di Ciampi, restituendo un’immagine completa e tridimensionale dell’artista.
Siamo in cattive acque non è solo un album, ma un viaggio nella complessità di un autore unico. È un lavoro che emoziona, colpisce e invita a riflettere, restituendo l’intensità e la poesia di Piero Ciampi alle nuove generazioni. Grazie alla ricerca appassionata di Enrico De Angelis, questo progetto rappresenta un atto d’amore verso uno dei cantautori più profondi e tormentati della scena italiana, un artista che ha saputo trasformare le sue inquietudini in poesia immortale.
Fonte Impatto sonoro
R.T.