La scomparsa di Alfredo Draperi

RICORDANDO IL SOCIALISTA DRAPERI

RICORDANDO IL SOCIALISTA DRAPERI

Dispiace che una città come Savona e i suoi attuali amministratori non abbiano adeguaramente ricordato la figura di un vicesindaco importante come fu il socialista Alfredo Draperi, scomparso pochi giorni orsono.

Purtroppo io non lo so fare adeguatamente e mi baso, più che altro, su ricordi giovanili, quando nei primi anni sessanta il professor Alfredo Draperi fu vicesindaco della giunta di sinistra presieduta dal comunista Carossino.

Ricordo che era si era riaperto da poco il Teatro Chiabrera e i grandi attori come Dario Fo e Franco Parenti facevano precedere lo spettacolo da conferenze dove illustravano i conienuti dei lavori. A presentarli, a nome dell’amministrazione, era sovente proprio il Professor Draperi che lo faceva senza enfasi, con sobrietà e misura, davanti ad un folto pubblico, anche studentesco che assaporava finalmente la gioia e la scoperta del teatro.

Alfredo Draperi fu uomo di grande cultura che presiedeva le scuole medie Paolo Boselli ed era anche membro del direttivo del Circolo Culturale Piero Calamandrei. Un socialista vero, di altri tempi come i tanti socialisti che vivevano nel mondo della scuola, espressioni di un socialismo umanitario autentico, lontano dalle cammarille che sarebbero venute di lì a poco. Cambiò la stagione politica. Di lì a poco le scelte del PSI, anche a livello locale, sarebbero andate nella direzione del centrosinistra.. Quest’alternanza poteva essere persino utile alla città, ma il partito socialista era destinato, almeno quì, a doventare il partito del  “teardismo”.

Draperi continuò la sua battaglia politica, ma come amministratore uscì di scena.

La storia del PSI savonese, così luminosamente illustrata dalla figura di Sandro Pertini, ha appunto grandi luci e inquieranti ombre, che non offuscano il lavoro di uomini come il professor Alfredo Draperi. In fondo poco importa che i quotidiani locali lo abbiano menzionato di sfuggita. I nuovi socialisti poi, non credo che sapessero neppure chi fosse, restii come forse sono ad interessarsi della storia.

UGO TOMBESI



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