La portualità di Savona

LA PORTUALITA’ DI SAVONA
(Porto prima industria a Savona)

LA PORTUALITA’ DI SAVONA
(Porto prima industria a Savona)

Il panorama portuale internazionale è dominato dalla diffusione di strategie e di programmi orientati a far sì che l’offerta possa essere il più possibile pronta a fronteggiare l’organizzazione dei trasporti che continuamente cambiano nelle tecnologie e nella gestione.


I principali campi funzionali di un porto come quello savonese sono:

RINFUSE SOLIDE- CONTENITORI –TRASPORTO MULTIMODALE- TRAFFICO PASSEGGERI –GRANDE DIPORTO.

Premesso che i prodotti alla rinfusa in termini di occupazione non creano grandi risultati in rapporto al disagio ambientale, il 1800 ha visto la nascita della rivoluzione industriale basata sul carbone, nella quale Savona, grazie alla sua posizione geografica favorevole, e alle qualità morali dei nostri avi, ha avuto uno sviluppo notevole, dopo di che nel secolo scorso a partire, dagli anni 60, è giunto il tramonto di detta economia,  basata su una fonte energetica poco costosa per l’industria, ma con implicazioni ambientali pesanti.

Le amministrazioni e i sindacati savonesi degli anni del dopoguerra, anziché promuovere una riconversione delle industrie, basate su tali fonte energetiche in declino, cercando di attirare nella nostra città nuove attività con contenuti maggiormente tecnologici e più compatibili con l’ambiente che creassero nuova occupazione produttiva, hanno preferito gestire il lento declino delle vecchie attività, con  un uso abnorme  degli ammortizzatori sociali  senza costrutto.

Per ciò che concerne le aree attigue al porto, anziché favorire l’insediamento in tali aree ex industriali di attività logistiche legate allo shipping o all’assemblaggio di mega impianti da imbarcare su navi, hanno invece avallato bieche speculazioni edilizie nelle aree portuali a vantaggio dei soliti noti, vedi la costruzione del Crescent e Crescentino,  aumentando altresì notevolmente i precedenti volumi  esistenti

L’ unica eccezione di edilizia accettabile, a nostro parere, è stato il complesso Bofil in quanto, sostitutivo di volumi orrendi, quale il silos ex Ambrosetti, che  conglobato nel terminal crociere potrà sempre avere in ogni caso una possibilità  futura di utilizzo, anche come moderno business center. (già in parte lo è)

Le conseguenze di tali politiche scellerate le paghiamo in termini di disoccupazione giovanile da una parte e di debito pubblico e aumento delle tasse dall’altra, che hanno portato ad una conseguente grande emigrazione dei nostri giovani in cerca di lavoro altrove, oltre al crollo dei valori immobiliari della città.

Altro esempio del malgoverno locale è stata anche la vicenda Funivie, dove si è voluto investire grosse risorse pubbliche, per continuare a importare carbone, che sarebbe poi inevitabilmente stato utilizzato nel comprensorio a scapito dell’ambiente, in controtendenza alla politica di altri Paesi UE più avveduti.

La Lega Nord (vedi programmi delle ultime tornate elettorali) è stato l’unico partito dichiaratamente contrario agli investimenti pubblici relativi allo sbarco del carbone a Savona; in considerazione del fatto che i volumi sbarcati stanno diminuendo di anno in anno   e che l’uso del carbone ha dimostrato di essere assolutamente controproducente  in tutta la provincia, la nostra posizione di allora si è dimostrata essere quella giusta.

Tutti i partiti della sinistra, inclusi quelli dell’estrema sinistra (Sinistra” Ecologia” Libertà !!) , che i si presentano come tutori dell’ambiente, hanno, al contrario sempre favorito e protetto il business del carbone, incluso il consumo di tale fonte energetica  nella centrale Tirreno Power, ovviamente per le loro piccole  politiche clientelari e per mantenere il supporto di giornali amici;  quindi la nostra lungimiranza di allora, oggi non può che farci onore e ci distingue nettamente da TUTTI gli altri partiti.


La conferma di quanto appena esposto  è la recente vicenda del Bitume, accettato supinamente dalla Giunta rossa attuale, che per soli 4/5 posti di lavoro avrebbe sacrificato parte delle aree portuali e appesantito ulteriormente il traffico in una città già alquanto trafficata; ciò dimostra come le sinistre a parole pretendono essere gli alfieri dell’ambiente, in pratica disertano le conferenze decisionali lasciando libero campo a investimenti inquinanti e ,oltretutto, senza senso come quello del Bitume.

Ieri eravamo contrari al terminal del carbone e purtroppo allora nulla potemmo fare, essendo all’opposizione; stavolta, al contrario, grazie ai cittadini che ci hanno premiato alle ultime elezioni regionali, l’ operazione bitume sarà bloccata dalla Giunta di Centro Destra della Regione.

Va da sé che tale iniziativa avrebbe ulteriormente peggiorato il traffico cittadino, già appesantito da centinaia di TIR, problema che l’amministrazione savonese attuale non ha mai cercato, non dico di risolvere, ma almeno tentare di attenuare.

Un esempio di quanto sia abulica e incompetente questa amministrazione savonese lo abbiamo verificato non solo per il caso Bitume, ma anche in altri casi, uno su tutti il caso Eurocargo:

Ogni sera gli Eurocargo/ RO RO, che fanno cabotaggio, sbarcano nel porto di Savona centinaia di TIR che ,attraversando da un lato Corso Tardy e Benech dall’altro  l’Aurelia  in direzione Albissola si dirigono verso le autostrade, mentre  a Vado Ligure , vi è il terminal della Corsica Ferry , con 4/5 attracchi, per oltre 6 mesi inutilizzati ,che hanno diretto collegamento con l’Autostrada.

Quale migliore soluzione potremmo avere per eliminare un bel po’ di traffico facendo attraccare nella zona di Vado le navi che fanno cabotaggio, evitando così il doppio passaggio di centinaia di TIR per la città, visto che il porto di Vado ha un collegamento diretto con l’autostrada?

Il Sindaco Berruti ha recentemente fatto capire che non andava al Comitato portuale perché impegnato in altre cose per lui più importanti.

Noi crediamo che evitare che vecchi e bambini possano respirare gas di scarico, durante la notte, sebbene solo 6/7 mesi l’anno, non è cosa da poco, oltre al fatto che tutti quei mezzi che transitano per le vie della città consumano pure l’asfalto, che viene pagato dai cittadini savonesi; ma , come ripetutamente significato, i pensieri  e le preoccupazioni degli  amministratori di Savona degli ultimi vent’anni  sono stati decisamente altri.

Rinfuse Solide vuol dire anche granaglie e qui il porto di Savona con i suoi fondali rappresenta un punto di forza per gli arrivi da oltreoceano, pur con delle criticità per ciò che concerne lo smistamento via terra dei prodotti sbarcati, che potrebbe essere migliorato notevolmente attraverso un tunnel di collegamento fra porto e Aurelia bis e quindi autostrada o con un forte investimento nelle infrastrutture ferroviarie, materia che in verità non compete alla municipalità.

CONTENITORI -TRASPORTO MULTIMODALE


Con l’allargamento del Canale di Suez si incrementerà ulteriormente il traffico Far Est-Europa e la piattaforma di Vado Ligure non può che essere un’ottima base per lo sviluppo del trasporto multi-modale e della logistica in genere, che può essere estesa a tutto il comprensorio e alla val Bormida e apportare benefici notevoli di occupazione e ambientali.

Milioni di  containers provenienti dal Far East con destinazione Padania e Centro Europa  transitano davanti alle nostre coste, trasportati dalle così dette Navi Giramondo, per uscire a Gibilterra ed essere sbarcati nei porti del Nord Europa, per poi tornare via terra nelle  zone industriali padane, svizzere e bassa Baviera, con grande spreco di tempo, consumi notevoli di combustibili fossili  e con grande produzione di CO2 e quindi con danni ambientali, che potrebbero essere quasi dimezzati ,alimentando le macro aree ,che più producono  e più consumano,  da sud. (Vado/Voltri)

Attualmente la sola area attorno a Milano è alimentata da contenitori pari a 1,5 milioni di TEU, provenienti per il 90% dai porti del nord Europa (Northern Range).

L’incidenza di costo monetario e temporale determinato da una cattiva gestione delle operazioni in corrispondenza dei nodi di interscambio può riflettersi pesantemente sul valore della merce e può determinarne non di rado il dirottamento su percorsi alternativi, con gli ovvi riflessi negativi sull’economia di un territorio.

Se si considera che la logistica del Nord Europa rappresenta per le industrie dei manufatti di quell’area un risparmio dal 10 al 15% sul prodotto finito, si comprende bene quanta importanza abbiano le infrastrutture ai fini della competizione internazionale del nostro sistema industriale.

I nodi della logistica dunque sono gli elementi critici da sciogliere e colli di bottiglia da allentare ai fini della globalizzazione.

La logistica inoltre crea occupazione: infatti un retro porto organizzato e ben infra-strutturato con magazzini e aziende operanti nella manipolazione della merce crea oltre 40 addetti per 1000 TEU sbarcati nel porto di riferimento.

Le problematiche sottese alla organizzazione funzionale dei luoghi in cui veicoli e merci si incontrano e unità di carico si scompongono e si ricompongono, attuando il transito da una modalità di trasporto ad un’altra sono, come già detto, la base del sistema che produce manufatti.

La piattaforma di Vado Ligure rappresenta una possibilità di sviluppo per la nostra città e per tutta la provincia in termini di occupazione, ma anche di ingresso a pieno titolo nei sistemi europei integrati di logistica; infatti lo sbarco di containers significa anche tutto un indotto dedicato alla manipolazione di detti contenitori, che il processo di globalizzazione dei mercati negli ultimi decenni ha determinato, per cui la logistica assume valenza su scala territoriale ed economica.

La centralità geografica di un porto o di un altro sito di interscambio merci perde significato se non ponderata rispetto a parametri di efficienza logistica, da qui l’ovvio sviluppo di tutta l’area a ridosso di Vado, soprattutto in val Bormida, che porterà ulteriori nuovi posti di lavoro.

TRAFFICO PASSEGGERI


Un altro traffico in espansione è il traffico passeggeri, tant’è vero che è stato approntato un ulteriore nuovo terminal, che farà di Savona una eccellenza di questo traffico, traffico che potrebbe portare ulteriore ricchezza, se potesse essere sfruttato localmente in termini turistici.

In realtà a Savona, purtroppo, al di là dei buoni propositi in temp elettorali, nulla è stato fatto per promuovere una seria offerta di accoglienza, sfruttando i tanti siti culturali ed escursionistici e  favorendo  la crescita di una imprenditoria locale, in questo settore al momento quasi inesistente .

Una buona base di partenza dovrebbe essere lo sfruttamento del Palazzo S.Chiara  che, trovandosi a poca distanza dalla Stazione Marittima, potrebbe concentrare mostre permanenti e attrazioni culturali facilmente accessibili sia ai passeggeri che agli equipaggi delle navi.

Possiamo citare la mostra permanente dell’Istituto Nautico  che  è composta da parecchi modelli di navi di tutte le epoche, modelli di motori, centinaia di strumenti della nautica oltre a un Planetario unico ;  altra attrazione potrebbe essere  il museo Pertini  completo e di  tante altre mostre,  come quella della ceramica , che porterebbero un introito, oltre a far conoscere meglio la nostra città;  inoltre  attraverso le scale i turisti avrebbero diretto accesso  alla Cappella Sistina.

Di per sé il terminal passeggeri procura traffico alla città, e quindi  disagi  ai cittadini, senza contropartita economica diretta , poiché i  benefici economici vengono introitati  dallo Stato centralista attraverso il demanio ( alias de magno!), quindi occorre  saper sfruttare in modo intelligente il periodo di attesa della partenza dei passeggeri, per fare conoscere le cose belle della nostra storia,  che oltre a dare visibilità procuri anche un ritorno economico .

Va da sé tuttavia che le infrastrutture, una volta costruite, restano patrimonio della comunità locale, non potendosi trasportare altrove; quindi non ci resta che sperare che prima o poi il federalismo porti anche  vantaggi diretti  alla città e quindi la Lega Nord, anziché porsi di traverso a ogni investimento infrastrutturale  portuale, è favorevole a patto che sia compatibile con l’ambiente e possibilmente lo migliori  e crei occupazione.

E veniamo per ultimo alla più grossa opportunità: NAUTICA E GRANDE DIPORTO.


Intanto chiariamo subito che il grande diporto non sono i gozzi cui accennava Burlando durante la cena con le mamme della Margonara (!!)  o la nautica sociale di Rifondazione Comunista, ma sono i Megayacht professionali, per lo più appartenenti a Società straniere che usano tali navi a fini turistici per clientele di elite.

Per facilitare i cittadini elettori, si consiglia di dare un’occhiata, oltre allo scoglio della Madonetta e alle alghe “unicum” anche agli attigui Cantieri Mondo Marine  e così potranno  verificare  ciò di cui trattiamo.

Il grande diporto, pur nella crisi economica mondiale, non ha subito un rallentamento per ciò che concerne le nuove costruzioni e certamente non ha cessato di generare ricchezza e opportunità per quei porti che hanno avuto un approccio “friendly” verso tale settore.

La crisi globale, avrà affondato qualche tycoon , ma come sempre accade , durante le crisi a fronte di chi piange, vi è sempre qualcuno che ride e senza dubbio la crisi non ha affondato i megaychts esistenti, semmai li ha fatti passare di mano da un proprietario all’altro, con il vantaggio che oltre ai lavori di manutenzione ordinaria i nuovi proprietari hanno ristrutturato il nuovo “giocattolo” a loro piacimento. (in termine tecnico si dice “refitting”).

Per ciò che riguarda la cantieristica l’Italia continua ad avere una leadership globale sia nella costruzione che nel refitting delle navi da diporto oltre i 35 metri.

La flotta del grande diporto mondiale ha superato le 5000 unità e tali unità sono concentrate per il 55% nel Mediterraneo, per lo più nella zona che va da Marsiglia a Livorno, quindi il nostro porto è collocato nella zona strategica e non dimentichiamo, tanto per dare un’idea sui numeri, un megayacht da 50 metri ha costi di gestione pari a 2 milioni di euro/anno, che vengono spesi per l’80% nel porto base in inverno.

Mai come quest’anno i Cantieri Liguri hanno avuto un boom di megaychts in refitting  con conseguente arrivo di valuta pregiata e occupazione di giovani liguri , oltre naturalmente a collocare i nostri porti  nei circuiti importanti e prestigiosi internazionali.

Il nostro Cantiere storico Campanella (oggi Mondo Marine) è una se non l’unica impresa savonese, che ha resistito a ogni crisi  e questo perché , al contrario di altre storiche imprese savonesi,  ha saputo riconvertire la produzione, adattandosi alle nuove esigenze. (una volta costruiva Rimorchiatori e navi, ora ripara e costruisce super yachts)

L’ampliamento degli spazi del Cantiere Mondo Marine e la costruzione della Marina della Margonara, assieme alla riqualificazione di tutto il water front che va dalla Torretta sino a Albissola, sono i presupposti per un approccio positivo, che porterebbe il porto di Savona a recuperare il tempo perduto nei confronti di tutti i porti d’Italia in questo settore prestigioso, oltre a portare migliaia di giovani ben pagati a vivere nella nostra città, creando ulteriore occupazione indotta.

 Naturalmente la nautica sociale automaticamente trarrebbe anch’essa vantaggio dalla realizzazione di nuove infrastrutture, in quanto se aumenta la platea degli utenti, aumenta pure il livello dei servizi e vengono pure ridotti i costi di tali servizi, con  beneficio per tutto il comparto, inclusa pertanto  la nautica minore.

E’ infatti ragionevole ritenere che i contenuti di suddetti progetti non si esauriscono nei campi in cui si è appena detto, ma sono il punto di partenza di altre attività extra mercantili che a cascata si delineeranno.

L’impegno è molto arduo per il gioco combinato di fattori di immobilismo dovuto a posizioni acquisite (vedi avere la spiaggetta sotto casa) , per le politiche clientelari perseguite negli anni dalle sinistre, oltre ai  vari boicottaggi  dei comitati del NO e  di quei nuovi partiti che sognano mondi stravaganti , contrari a ogni ragione di sviluppo,  con scuse spesso pretestuose ed egoiste, che non capiscono che un  welfare serio deve essere supportato da una economia seria.

La Lega Nord , mentre è contraria a operazioni tipo Bitume o al mantenimento di siti industriali dannosi alla salute, come la Centrale Tirreno Power, se non riconvertita a dovere, è invece  favorevole allo sviluppo dell’economia, naturalmente sempre  nei ferrei limiti delle leggi, che tutelano la salute dei lavoratori e della cittadinanza.

C’è da confidare che la forza morale e la coesione dei veri savonesi nelle prossime elezioni non vengano meno di fronte alla possibilità di sviluppare l’eredità storica, che ha fatto di Savona una città ricca e solidale nel tempo e che oggi più che mai deve sfruttare il più grande vantaggio che la natura ha dato:

La sua proiezione sul mare.

 (Silvio Rossi Responsabile Portualità)  

Candidato elezioni comunali 2016 per la Lega Nord

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