La politica estera di Giorgia Meloni: tra atlantismo e sovranismo

Giorgia Meloni

Da quando è diventata Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni ha cercato di tracciare una linea di politica estera che coniuga fedeltà all’Occidente con un’impronta sovranista. La sua azione sullo scenario internazionale ha mostrato una certa continuità con i governi precedenti, ma anche alcune peculiarità che riflettono la sua visione politica e quella di Fratelli d’Italia.

Uno dei punti cardine della politica estera di Meloni è il forte legame con gli Stati Uniti. Fin dal suo insediamento, ha confermato il pieno sostegno all’Alleanza Atlantica, ribadendo l’impegno dell’Italia nelle missioni NATO e rafforzando il rapporto con Washington. Ha più volte espresso sostegno alla politica di deterrenza nei confronti della Russia e ha confermato l’invio di aiuti all’Ucraina, in linea con la strategia degli alleati occidentali.

Nonostante le critiche passate all’Unione Europea, Meloni ha adottato un approccio più pragmatico nei rapporti con Bruxelles. Ha cercato di smarcarsi dall’immagine euroscettica, puntando su una politica di dialogo, soprattutto su questioni economiche e migratorie. Tuttavia, non ha rinunciato a battaglie su temi come la sovranità nazionale e il controllo dei confini, spesso in contrasto con le politiche comunitarie.

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Uno dei temi centrali della sua agenda estera è la gestione dell’immigrazione. Meloni ha promosso un approccio basato su accordi bilaterali con i paesi di origine e transito, cercando di rafforzare la cooperazione con Tunisia e Libia per il controllo delle partenze. Ha inoltre sostenuto un maggiore coinvolgimento dell’UE nella gestione del fenomeno migratorio, ottenendo alcuni risultati in termini di finanziamenti e strategie comuni.

Uno dei dossier più delicati della politica estera italiana sotto Meloni è stato il rapporto con la Cina. L’Italia è stato l’unico paese del G7 ad aderire alla Nuova Via della Seta sotto il governo Conte, ma Meloni ha manifestato la volontà di rivedere questa adesione. La sua linea sembra orientata a un graduale distanziamento da Pechino, senza tuttavia pregiudicare le relazioni economiche con il gigante asiatico.

L’Italia sotto il governo Meloni ha cercato di rafforzare il suo ruolo nel Mediterraneo, in particolare nell’ambito dell’approvvigionamento energetico. Il governo ha puntato su accordi con Algeria e altri paesi africani per diversificare le forniture di gas e ridurre la dipendenza dalla Russia. Questo rientra in una strategia più ampia volta a trasformare l’Italia in un hub energetico per l’Europa.
La politica estera di Giorgia Meloni si muove tra la fedeltà agli alleati occidentali e la volontà di riaffermare l’autonomia decisionale dell’Italia. L’approccio pragmatico, pur con accenti sovranisti, le ha permesso di consolidare la sua posizione internazionale senza stravolgimenti. Il futuro dipenderà dalla capacità del governo di bilanciare le pressioni interne con le esigenze globali, mantenendo credibilità agli occhi dei partner internazionali.

Italo Armenti

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