La fine del trasporto aereo per tutti
Lo sanno tutti, le low cost del trasporto aereo sono agli sgoccioli. Lo sanno soprattutto coloro che questa estate si sono affidati ai loro aerei con tariffe già diverse rispetto a quelle che ci avevano abituato negli anni passati.
Lo sanno tutti, le low cost del trasporto aereo sono agli sgoccioli. Lo sanno soprattutto coloro che questa estate si sono affidati ai loro aerei con tariffe già diverse rispetto a quelle che ci avevano abituato negli anni passati.
Noi italiani siamo sempre vissuti ai margini del settore, anche se Ryanair è il primo vettore italiano, ché nessuna azienda/compagnia italica ha mai tentato il colpaccio delle low cost. A ricordarcelo è sempre Ryanair, le cui tariffe, sempre molto basse… il suo ceo ci ha detto che non saranno mai più come quelle di una volta.
Dicono che è in atto un cambiamento di quella curva “democratica” che era cominciata verso la fine degli anni ‘70 del secolo scorso, quando il trasporto aereo di massa esplose.
Si torna indietro, quindi?
Registriamo che il mercato Usa oggi ha nuove offerte low cost con nuovi vettori e, in questo modo, sta facendo mantenere il mercato. Ma è il mercato Usa, non quello europeo e, tantomeno quello italiano. Qui siamo fatti in modo diverso. I soldi che circolano per business innovativi hanno molto a che fare con le sovvenzioni dello Stato e poco con la genialità e abbondanza di ricconi avventurosi abituati a rischiare sempre (la struttura stessa del mondo del lavoro e delle imprese (pensiamo all’aspetto fiscale e non solo) è completamente diversa e un invito ad essere sempre nuovi).
Noi siamo abituati agli eterni soldi dello Stato per Alitalia/Ita, alle sovvenzione del governo tedesco per Lufthansa o del governo francese per Air France, etc…
E’ stato bello. Grazie.
Vincenzo Donvito Maxia da PENSALIBERO