La crisi politica che attanaglia la città
“SAVONA E LA SUA IDENTITA’ PERDUTA”
LA CRISI POLITICA CHE ATTANAGLIA LA CITTA’
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“SAVONA E LA SUA IDENTITA’ PERDUTA” LA CRISI POLITICA CHE ATTANAGLIA LA CITTA’ E’ la crisi che sta rendendo povera questa città, o la povertà di questa città che ha causato la crisi? Ci sono anche in questa città troppe ingiustizie? Tutte domande a cui si dovrebbe dare una risposta.
In parte è vero che le crescenti disuguaglianze tra la parte ricca della città di Savona e la sua parte povera sono un prodotto e una premessa della crisi che opprime tutta la Provincia, ma c’è anche una crisi istituzionale e il fatto di apprendere o dibattere questi importanti temi economico sociali da parte delle testate giornalistiche, di qualche illuminato giornalista o blog e non nelle sedi opportune è sintomatico della crisi istituzionale che stiamo vivendo. Manca la possibilità di discussione su eventuali e possibili iniziative per capire come uscire da questa profonda crisi della città o almeno per limitarne i danni, tutto deriva dalla pochezza intellettuale e culturale della classe politica che ci amministra, purtroppo scelti con il nostro voto. Cambiare si può ma, se nonostante i decenni di risultati scadenti di chi ci ha amministrato, si persevera in tal senso allora anche dibattere diventa inutile e superfluo lamentarsi. La dimostrazione indicativa di quanto è deprimente la situazione è la frantumazione dell’opposizione in Consiglio Comunale che brilla per la sua assenza nel condizionare determinate scelte della Giunta. Se poi aggiungiamo che alcuni di loro, Marson, Prefumo, Bagozzi ed altri, in spregio a chi li ha votati, non hanno nemmeno la dignità di dimettersi, tutto contribuisce a far venire meno la rappresentatività politica nel Consiglio Comunale. A fargli da contraltare ci pensano i consiglieri di maggioranza che si accapigliano sulle primarie del Partito Democratico ormai ridotto al lumicino con meno di 200 iscritti, dove il loro unico obiettivo, dal Sindaco, agli Assessori e ai Consiglieri, è quello di posizionarsi per cercare ruoli e incarichi di potere da ricoprire, tralasciando i compiti amministrativi e il ruolo per cui sono stati eletti. Non è un edificante esempio vedere che oltre la metà di loro vuole continuare a scaldare una sedia e ritirare lauti gettoni, ricandidandosi alle prossime elezioni a dimostrare che al peggio non c’è mai fine. Forse sarebbe il caso di meditare quando si esprimono le preferenze. E’ evidente a tutti che la Giunta del bocconiano Sindaco Berruti, i suoi Assessori e la sua maggioranza si sono concentrati esclusivamente nella gestione del potere attuando scelte programmatiche (Crescent, Bitume, Margonara ecc.) errate nella valutazione di quello che ha effettivamente bisogno la città. La occulta nomenclatura del PD non si è nemmeno resa conto dei cambiamenti avvenuti nell’economia e nella società savonese, trascurando le aspettative dei cittadini su importanti temi specifici partendo dalle infrastrutture, alla criticità della viabilità, la cementificazione del territorio, sul tema delle discariche (molti ancora oggi non si spiegano la chiusura di Cima Montà), tutti temi rimasti disattesi come il percorso non chiaro e spesso incomprensibile del bilancio del Comune e dei suoi capitoli di spesa. Il distacco tra i cittadini e le istituzioni aumenta in modo negativo, dovuto anche alla personalizzazione della politica con la diffusione di un individualismo che si rinchiude in una torretta (guarda caso simbolo di Savona) per spartirsi il potere finanziario, economico e politico. Il nostro il territorio, non smettiamo di ripeterlo, viene preso d’assalto dalla cementificazione, la città è costretta a subire il fallimento di molte attività e fa specie assistere a parate di consumismo straccione dei crocieristi, mortificando anche la nostra classe operaia con la disastrosa gestione di Tirreno Power per tutelare la nostra salute; si sente fortemente la mancanza di un equilibrio sociale, come pure la mancanza di dialettica tra le idee per portare avanti un cambiamento positivo per Savona. Se si affronta il tema della gestione urbanistica sul piano generale si nota una spaventosa confusione su come si vuole ancora cementificare, è inaccettabile la continua revisione, con le sue molteplici varianti, al PUC che proclama anche cose giuste e utili, tipo creare una Savona intelligente, un ambiente sostenibile, ma che di fatto vengono continuamente aggirate per consentire la realizzazione di progetti che sfuggono a tutti noi. Sono aperti diversi punti di ulteriore cementificazione tipo il Crescente 2, Binario Blu, Orti Folconi, Cantieri Solimano, Via Pietro Giuria antistante il Mercato Civico, San Bernardino, Santuario ed altri, senza verificare se tutti questi progetti sono sopportabili e utili per la città in avanzato declino sia economico che finanziario. Dare l’assenso a circa nuovi 500 appartamenti sembra fuori da ogni logica per il semplice motivo che la speculazione edilizia non può e non deve, come è sempre stato, essere il punto di riferimento dei vari amministratori. Per questi fondati motivi è fondamentale ed opportuno che la comunità savonese si riappropri dei grandi come dei piccoli temi della città per un diverso modo di rapportarsi tra istituzioni e cittadini. Non so quanti di voi hanno letto l’inquietante analisi politica economica e sociale che si trae nella prefazione del libro “Savona e l’identità perduta” scritto da Angelini, Astengo e Burzio che riguarda un periodo dal ‘60 agli anni 90 scritta e argomentata dall’ex Procuratore della Repubblica, Granero, dove in modo disarmante e con fredda lucidità mette in luce, con parole semplici e chiare, come sia stato possibile che tutta la città e tutti i savonesi siano stati per lunghissimi anni inermi, incapaci di porre un minimo rimedio allo scempio perpetrato con l’aiuto di politici e amministratori da chi deteneva un enorme potere e forse lo detiene ancora oggi, condizionando le scelte politico economiche, mantenendo il controllo del territorio. Le susseguenti analisi per gli anni fino ad oggi sono pressoché identiche, anzi alcune situazioni sono peggiorate. Un’analisi cruda e spietata il quadro tracciato sui dirigenti e politici locali dal Procuratore Granero che, nella sua sintesi, non risparmia niente e nessuno quando afferma che la mera gestione del potere risulta strenua ed illusoria. Vera difesa dell’esistente e di una totale cecità culturale ed economica che trascura e viola le regole esistenti in vista dell’interesse contingente, con un ritardo culturale tutto piegato al solo interesse imprenditoriale di corto respiro, senza una visione del futuro, dove tutto ruota intorno ad una crisi irreversibile della struttura industriale di Savona e aggiungiamo della sua Provincia. Tutto ciò dovuto anche all’incapacità delle forze sindacali CGIL, CISL e UIL di prendere atto degli altissimi costi pagati dai cittadini anche in termini di salute e qualità della vita, ne è esempio, la strenua difesa di Tirreno Power. L’ex Procuratore Granero
Cos’altro si può aggiungere a questo severo e negativo giudizio sull’atteggiamento della classe politica e sindacale tutta piegata agli interessi degli imprenditori, se non quello di auspicare con le prossime Elezioni Amministrative di Savona una vera svolta, capire se c’è qualcuno che ancora ami questa città che si voglia mettere a disposizione e a lavorare per recuperare questa “identità perduta di Savona”, e da buoni savonesi provare tutti insieme a “ricostruirle una nuova identità”. Chi scrive questa breve analisi non ha la verità in tasca, e nemmeno il potere di condizionare alcunché, ma si propone di dare una scossa all’intelligenza dei lettori per farli ragionare. Senza voler criticare e interferire con chi per scelta di lavoro fa informazione, vorremmo stimolare nei giornalisti la loro capacità e onestà intellettuale, che non può solamente limitarsi a riportare le notizie, anche se interessanti, per spiegare quanto accade in città. Essendo consapevoli e forti di esperienza e conoscenza di Savona, dovrebbero fare i cani da guardia al potere e magari con appropriati approfondimenti e con inchieste più incisive provare a sviscerare le verità del perché si verificano certi fatti, chiarire fatti o malefatte che abbiano una rilevanza pubblica dandone il dovuto risalto con una corretta e puntuale informazione. A Savona se ne sente un forte bisogno oggi, in quanto il passato e passato e il futuro di Savona deve iniziare già da domani. |