La crisi Israele-Hamas e la sfida all’etica performativa di Giorgia Meloni

La recente crisi fra Israele ed Hamas, con il pericolo di una escalation bellica nella regione medio-orientale e influenze sul resto del mondo arabo, rischia di compromettere l’etica performativa di Giorgia Meloni.

Negli ultimi mesi, il governo della Meloni ha cercato di allentare la dipendenza di gas dalla Russia, a seguito della crisi ucraina, con accordi con i paesi produttori del NordAfrica. Ha inoltre varato il cosiddetto Piano Mattei, un programma di aiuti economici verso i paesi del NordAfrica, in cambio di arrestare i flussi migratori verso le nostre coste.

Meloni, Mattei

Queste due politiche si basano sull’assunto che la stabilità e la prosperità dei paesi del NordAfrica siano fondamentali per gli interessi dell’Italia. Una crisi nella regione, infatti, potrebbe portare a un aumento dei prezzi del gas, a un aumento dell’immigrazione e a un indebolimento della sicurezza nazionale.

La crisi Israele-Hamas, però, mette in discussione questa visione. La guerra fra Israele e Hamas è un conflitto endemico che non accenna a risolversi. Il rischio è che la crisi possa destabilizzare l’intera regione, con conseguenze negative per l’Italia.

La posizione di Giorgia Meloni

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Giorgia Meloni ha condannato l’escalation militare di Hamas, definendola “un atto di terrorismo”. Ha inoltre chiesto a Israele di “agire con moderazione” e di “evitare vittime civili”.

La posizione della Meloni è coerente con la sua visione del mondo, che è basata su un forte senso di patriottismo e di sicurezza nazionale. La Meloni è una sostenitrice di Israele e ritiene che lo Stato ebraico abbia il diritto di difendersi dai suoi nemici.

I rischi per l’etica performativa

Tuttavia, la posizione della Meloni potrebbe essere messa in discussione se la crisi dovesse degenerare in un conflitto regionale. In questo caso, l’Italia potrebbe essere costretta a prendere una posizione più forte, a rischio di inimicarsi i paesi arabi.

La crisi Israele-Hamas è un test difficile per Giorgia Meloni. La sua capacità di gestire la crisi sarà decisiva per la sua etica performativa.

Le possibili spiegazioni

La crisi Israele-Hamas potrebbe essere un evento imprevedibile, che non poteva essere previsto dal governo Meloni. In questo caso, la Meloni non sarebbe responsabile della crisi e non sarebbe messa in discussione la sua etica performativa.

Tuttavia, è anche possibile che la Meloni abbia sbagliato a valutare la situazione. La sua visione del mondo è basata sull’idea che la stabilità e la prosperità dei paesi del NordAfrica siano fondamentali per gli interessi dell’Italia. Comunque, questa visione potrebbe essere troppo semplicistica. La regione mediorientale è un’area complessa e volatile, in cui le dinamiche geopolitiche sono spesso imprevedibili. È possibile che la Meloni non abbia tenuto conto di tutti questi fattori quando ha varato le sue politiche.

In ogni caso, la crisi Israele-Hamas è un duro colpo per l’etica performativa di Giorgia Meloni. Se il governo non riuscirà a gestire la crisi in modo efficace, sarà difficile per la Meloni dimostrare di essere un leader in grado di garantire la sicurezza e il benessere dell’Italia.

Antonio Rossello

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