Intervista all’assessore regionale Ilaria Cavo

Intervista all’assessore regionale
Ilaria Cavo

Intervista all’assessore regionale Ilaria Cavo

 Il 20 e 21 settembre 2020 in Liguria ed in altre regioni si è votato per il rinnovo del consiglio regionale; nella nostra regione il presidente uscente, Giovanni Toti, è stato riconfermato per un secondo mandato. Tra i candidati in appoggio al governatore uscente vi era anche Ilaria Cavo, assessore all’istruzione e cultura uscente, eletta nella lista del partito “Cambiamo” nella provincia di Genova e attualmente riconfermata assessore all’istruzione e cultura.

 


 

Un Suo breve curriculum

Sono assessore regionale da sei anni ed ho svolto il primo mandato nella precedente legislatura; sono stata riconfermata tramite le elezioni nel collegio di Genova e nominata nuovamente assessore con il nucleo di deleghe precedenti : istruzione, formazione professionale, rapporti con l’università, politiche giovanili, cultura e spettacolo mentre non ho più lo sport, che avevo nella precedente legislatura, ma ho le politiche sociali. Arrivo dal mondo del giornalismo e sono una giornalista professionista, ora in aspettativa e sospesa dall’ordine; sono stata direttore di una televisione regionale, inviata ed opinionista per testate nazionali come la Rai nella trasmissione Porta a Porta e Mediaset in Matrix ed altri programmi informativi tra cui Quarto Grado

 

Perchè ha deciso di candidarsi consigliere regionale?

Perchè ho trascorso un pò di anni della mia vita a raccontare i fatti come giornalista e cinque in un ruolo amministrativo dove, da raccontare, si passa al fare; volevo chiedere ai liguri, ovvero agli elettori, se avessi ancora la loro fiducia per continuare a “fare”. E’ evidente che l’esperienza di una legislatura mi ha fatto capire l’importanza dell’impegno, dell’ascolto, della comprensione dei problemi e della necessità di passare ad azioni concrete per dare risposte al territorio, che è il mio territorio, e alla mia regione

 


 

Cosa significa per Lei essere assessore regionale?

Per me significa un impegno quotidiano nell’affrontare i problemi e cogliere le opportunità, significa prendersi la responsabilità di scegliere per dare risposte concrete nel programmare la destinazione delle risorse a disposizione per le varie deleghe e nel trovare soluzioni. Per me questo incarico vuol dire un impegno quotidiano nel saper valorizzare i progetti e le realtà come vitalità del nostro territorio che è fatto di persone, associazioni, enti e rappresentanti di categorie con la necessità di saper interpretare le istanze. Il grande lavoro che ho davanti è continuare a seguire le deleghe che conosco come la formazione professionale, l’istruzione e le politiche giovanili portando avanti il lavoro impostato nei cinque anni precedenti. Riguardo alla formazione professionale sto portando avanti la riforma per rendere efficiente il sistema poichè i ragazzi abbiano, tramite corsi da noi finanziati, un reale sbocco lavorativo; la scuola deve saper seguire l’attualità e l’esigenza di accogliere un sistema che passa dalla didattica a distanza a quella in presenza visto che occorrono misure per accudirlo. Le mie deleghe sono importanti perchè si rivolgono ai giovani e mi sto dedicando molto al sociale poichè ha in sè interventi a favore degli anziani, dei disabili e delle nuove povertà, categorie tra le più fragili; darò sempre il mio sostegno a tutto il mondo del volontariato e della cooperazione perchè in questo difficile momento sono le realtà che devono essere maggiormente ascoltate

 


 

Cosa si sente di dire in merito alle decisioni del Governo per arginare la pandemia?

I territori hanno attuato le decisioni con grande responsabilità; penso al grande lavoro per la ripartenza delle scuole ai tavoli convocati dai prefetti. A livello globale, però, le misure prese in queste ore appaiono altalenanti e non sempre comprensibili; è stato giusto chiudere ed è giusto chiudere quando i dati del contagio ed i parametri per il territorio lo richiedono perchè la salute è al primo posto. Le chiusure omogenee per tutta l’Italia durante le festività trattano in modo uguale situazioni diverse e tutto ciò è incomprensibile.

 

Una frase che la rappresenta

Una donna, un passo avanti

SELENA BORGNA 

 

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.