Inaugurato il “Calendario della Riviera”, un pannello ritrovato di Emanuele “Lele” Luzzati

Ritrovato casualmente in un bar e restaurato grazie alla Fondazione De Mari il “Calendario della Riviera” realizzato da Luzzati è stato sistemato presso il Museo Trucco di Albisola Superiore; l’inaugurazione è avvenuta alla presenza dell’assessore Simona Poggi, del consigliere regionale Brunello ed alcuni esperti del settore.

“L’opera, che ha in sè una storia singolare, è stata realizzata da Luzzati nel 1954”, dichiara l’assessore Poggi, “e la Fondazione De Mari ci ha permesso di far restaurare l’opera da Barbara Checcucci. Abbiamo fatto tutto questo ricordando che Luzzati, con questa opera, ha partecipato ad un concorso qui ed a Cannes vincendo però con un piatto; questo calendario era su una parete dell’Hotel Excelsior che ha cambiato gestione negli anni e nel 2013 è stato ritrovato per caso. Il comune ha acquistato l’opera e, grazie alla Fondazione De Mari, abbiamo partecipato ad un bando per il restauro che poi abbiamo vinto; in questo modo l’opera sarà visibile da tutti ed il Museo della Ceramica sarà rinnovato per renderlo più attrattivo per turisti e residenti ma voglio ringraziare la Fondazione De Mari e tutti i volontari che hanno collaborato”.

Parole simili da parte del consigliere regionale Brunello Brunetto :”Ringrazio l’assessore Poggi dicendo che l’opera ha avuto un buon percorso e Albisola Superiore ha una buona offerta di eventi per tutti; questa è una storia di artigianato e di lavoro e ringrazio chi ha colto l’opportunità. Nonostante siano poche le risorse dedicate alla cultura si cerca sempre di realizzare belle cose”.

“Ho conosciuto personalmente Luzzati ed ha realizzato più di 500 scenografie attraversando la storia del teatro”, afferma Silvano Godani, “ma era anche artista, ceramista e disegnatore. Questo grande personaggio aveva uno stile bambinesco con la capacità di partire dalle piccole cose e le figure per lui sembravano rimanere in aria; Luzzati era genovese ma anche ebreo e fu costretto a scappare in Svizzera a causa delle leggi razziali e scoprì l’impressionismo tedesco di Chagall. Per lui la figura di Pulcinella era straordinaria essendo un pò buono e un pò cattivo e proprio qui portò in scena “La Locandiera” con la sceneggiatura bianca e blu ispirandosi alle ceramiche di Albisola”.

“L’opera è composta da 24 formelle ed è un calendario che illustra la rivera di ponente”, sottolinea la restauratrice Barbara Checcucci, “e le strofe raccontano i luoghi. Staccare dal muro questo pannello  stato difficile anche perchè ogni formella aveva dietro alcuni ganci; mi sento in dovere di ringraziare la Fondazione De Mari che ha permesso il restauro”.

“Per Luzzati le navi erano importanti avendoci lavorato; questo evento è nel calendario per le celebrazioni per i cento anni dalla nascita di Luzzati avvenuta nel 1921”, conclude il giornalista Godani.

SELENA BORGNA

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