Il volto della memoria (Ventottesima parte)
IL VOLTO DELLA MEMORIA
(Ventottesima parte)
AZZARDOPOLI |
IL VOLTO DELLA MEMORIA
(Ventottesima parte)
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Nello scorso mese di aprile, sono comparsi, sui Quotidiani Nazionali, alcuni importanti Servizi Giornalistici, vertenti sul Tema delle NORME LEGISLATIVE E REGOLAMENTARI che dovrebbero essere alla base della DISCIPLINA DELLE “SLOT-MACHINE” e, più un generale, dei cosiddetti GIOCHI D’AZZARDO.
– Emerge, dalla lettura degli Quotidiani, UNA SIGNIFICATIVA DIVERSITÀ DI OPINIONI TRA IL GOVERNO NAZIONALE E LE AMMINISTRAZIONI LOCALI DEL NOSTRO TERRITORIO; risulta veramente difficile comprendere, sul piano politico – amministrativo, le motivazioni di questo dissenso, per il semplice motivo che, a nostro modo di vedere, non dovrebbe esistere nessun contrasto tra LE LEGGI DELLO STATO E LE DELIBERE DEI COMUNI, ma, al contrario, DOVREBBE ENTRARE IN VIGORE, UNICAMENTE UNA BEN PRECISA VISIONE LEGISLATIVA DELL’INTERA MATERIA, RIVOLTA A COMBATTERE E SCONFIGGERE L’INGANNO DI AZZARDOPOLI E, CON ESSO, IL CONSEGUENTE DEGRADO SOCIALE (SOPRATTUTTO IN AMBITO GIOVANILE) CHE, ATTUALMENTE, AFFLIGGE L’INTERA NOSTRA SOCIETÀ Ma, per dimostrare appieno il dissenso tra governo centrale e comuni, pubblichiamo i titoli dei seguenti quotidiani: IL SECOLO XIX (13 APRILE 2015): SLOT, IL GOVERNO OSCURA COMUNI E REGIONI VIA DEL NORME PIÙ RESTRITTIVE, COME LA DISTANZA DA SCUOLE E OSPEDALI, MA MENO MACCHINETTE IL SECOLO XIX (14 APRILE 2015): SLOT MACHINE “LIBERE”, SINDACI IN RIVOLTA ALLA FINE HANNO VINTO LE LOBBY, SI ALIMENTA UNA PIAGA SOCIALE, CHE STAVAMO COMBATTENDO LA STAMPA (14 APRILE 2015): “ SLOT MACHINE IATTURA PER LE CITTÀ” BERRUTI CONTRO LA LIBERA DI RENZI – Pubblichiamo, altresì, il breve commento giornalistico de “LA STAMPA” dal titolo, sopra citato: – L’HANNO GIÀ RIBATTEZZATO IL «VIA LIBERA RENZIANO» ALLE SLOT MACHINE E ALLE VIDEOLOTTERY. MA LA CONTROFFENSIVA NON TARDERÀ A FARSI SENTIRE. ALMENO DALLA PROVINCIA DI SAVONA, DOVE STANNO SOLLEVANDO UNA VERA E PROPRIA RIVOLTA I SINDACI E I SINDACATI DEI COMMERCIANTI CHE, NEGLI ANNI, SI ERANO ATTREZZATI, INSIEME ALLA REGIONE, IN BASE AI MARGINI CONCESSI, PER ARGINARE IL FENOMENO DELLE SALE GIOCHI. – IL NUOVO DECRETO, INVECE, SPAZZA VIA LE TUTELE IMPOSTE DA REGIONI E COMUNI IMPONENDO, COME UNICA LEGGE VALIDA IN MATERIA, QUELLA DEL GOVERNO. – ADDIO AI VINCOLI DI DISTANZA DAI LUOGHI SENSIBILI, COME SCUOLE, OSPEDALI, CHIESE. – «NON HO ANCORA LETTO IL DECRETO (IL COMMENTO DEL SINDACO DI SAVONA, FEDERICO BERRUTI) TUTTAVIA, SULLE SALE GIOCHI HO UN’OPINIONE BEN CHIARA: UNA IATTURA PER LE NOSTRE CITTÀ. SI TRATTA DI UN FENOMENO DIFFICILMENTE DEBELLABILE MA È INDECENTE CHE LE VIE SIANO UN SUSSEGUIRSI DI QUESTE ATTIVITÀ».
– Giunti a questo punto, ci siamo rivolti al volto della memoria di Aldo pastore e pubblichiamo un suo articolo, datato 4 luglio 2012 avente per titolo: L’INGANNO DI AZZARDOPOLI |
Ogni giorno, ascoltando i servizi televisivi e leggendo i giornali quotidiani, ci sentiamo quasi ossessionati dalle notizie, che continuano fornirci i dati sulla crisi economica, sulla recessione, sul dissesto finanziario delle nostre aziende, sul continuo sforamento dello spread, sulle tempestoso oscillazioni delle borse internazionali. |
Quasi tutti i notiziari, invece, vengono a dimenticare, con assoluta naturalezza, i settori economici fiorenti, vale a dire quelle particolare attività finanziarie, dove vanno a confluire molti euro dei nostri concittadini. Per ragioni di spazio, non posso, ovviamente, proporre un elenco dettagliato di tali attività; mi limito, quindi, con l’Articolo odierno, a trattare l’argomento dell’ AZZARDOPOLI, vale a dire il BOOM DEI GIOCHI D’AZZARDO nel contesto della nostra attuale crisi esistenziale (e non soltanto economica). E vengo subito citare alcuni DATI, forniti DALL’AMMINISTRAZIONE AUTONOMA DEI MONOPOLI DI STATO: 1) IL FATTURATO IN EURO DEL MERCATO LEGALE DEL GIOCO HA AVUTO, IN ITALIA, NEGLI ANNI TRASCORSI, IL SEGUENTE ANDAMENTO ASCENSIONALE: 2006: 35,2 miliardi 2007: 42,1 miliardi 2008: 47,5 miliardi 2009: 54,4 miliardi 2010: 61,4 miliardi 2011: 79,9 miliardi 2) A QUESTE CIFRE UFFICIALI, VANNO AGGIUNTI CIRCA 10 MILIARDI DI EURO DI FATTURATO ILLEGALE 3) Che cosa ci dicono questi dati? Ecco le risposte: – L’ITALIA, CON I SUOI 79,9 MILIARDI DI EURO, INVESTITI NEL SETTORE, È AL PRIMO POSTO IN EUROPA ED AL TERZO POSTO NEL MONDO, TRA LE NAZIONI CHE MAGGIORMENTE GIOCANO; – LA SPESA PER I GIOCHI (DIVIDENDOLA PROPORZIONALMENTE FRA TUTTI GLI ITALIANI, NEONATI COMPRESI) È PARI A 1260 EURO PRO CAPITE. 4) Ma vediamo, in concreto, come è articolato il Settore (ovviamente con cifre approssimative e non assolute): – 5.000 SONO LE AZIENDE CHE OPERANO NEL SETTORE (CON CIRCA 120.000 ADDETTI) – 800.000 SONO LE PERSONE, AFFETTE DA FORME DI DIPENDENZA DA GIOCO D’AZZARDO – 2 MILIONI SONO I SOGGETTI GIOCATORI POTENZIALMENTE A RISCHIO. 5) Ma, vediamo, ora, di fare qualche raffronto nei confronti di alcuni altri Settori della nostra Economia, per comprendere compiutamente l’Entità e l’Importanza di AZZARDOPOLI: – I 79,9 MILIARDI DI EURO DI AZZARDOPOLI (RIFERITI ALL’ANNO 2011) SONO UNA CIFRA NETTAMENTE SUPERIORE AL GETTITO PREVISTO DALL’ IMU PER QUEST’ANNO (2012), CALCOLATO IN CIRCA 22 MILIARDI DI EURO. Addirittura, possiamo affermare, in assoluta tranquillità d’animo, che le AGENZIE (STATALI E NON, CHE GESTISCONO AZZARDOPOLI), INCASSANO, IN TRE MESI, LA SOMMA CHE SI PROPONE DI INTROITARE LO STATO IN UN ANNO, ATTRAVERSO L’IMU! LA CIFRA DI 79,9 MILIARDI DI EURO DI AZZARDOPOLI È MOLTO PIÙ ALTA DEI 53 MILIARDI DI EURO CHE LO STATO ITALIANO SPENDE, IN UN ANNO, PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE! |
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E’ chiaro che il raffronto, ora citato, può essere esteso ad altri settori di vitale importanza per l’intera, nostra Comunità Nazionale; ed occorre ribadire che l’essenza negativa del raffronto può essere ulteriormente allargata. – I dati, sopra riportati, debbono indurci a qualche RIFLESSIONE, rivolta non tanto al PERCHÉ DEL GIOCO, quanto, invece, ALL’INFLUENZA CHE IL GIOCO STESSO PUÒ ESERCITARE SUL SINGOLO INDIVIDUO e, più in generale, SULL’INTERA NOSTRA SOCIETÀ, globalmente intesa. |
Debbo premettere subito che il gioco d’azzardo è sempre esistito, anzi è connaturato all’anima umana e, soprattutto, a tutto ciò che vi è di inconscio, subconscio, illogico ed imponderabile nella psiche umana e che noi possiamo ricondurre ad un unico ed esaustivo concetto: IL DESTINO. È sufficiente citare, in proposito, la rilevanza che il gioco ha assunto nella NARRATIVA RUSSA dei due secoli scorsi (dalla “DAMA DI PICCHE” di Puškin al “GIOCATORE” di Dostoevskij, dalle partite di Whist che si consumano in “GUERRA E PACE” di Tolstoj sino al “GRANDE SLAM” di Andreev); ma, soprattutto nell’ opera lirica “LA DAMA DI PICCHE” di Čajkovskij, il gioco della delle Carte diventa il simbolo dell’eterna battaglia DELL’UOMO CONTRO IL DESTINO: quest’ultimo, attraverso due combinazioni, potrà apparire mansueto e benevolo e, di conseguenza, l’Essere Umano potrà risultare vincente, ma, alla terza occasione, il destino si presenterà con gli occhi della Donna di Picche, vale a dire con il volto di una deridente ed inesorabile sconfitta, destinata a distruggere, con estrema freddezza, l’Essere Umano – Giocatore nella sua interezza psico-fisica. E’, dunque, NELLA REITERAZIONE CONTINUA ED OSSESSIVA DEL GIOCO CHE SI RACCHIUDE IL DRAMMA DELL’INDIVIDUO; questo percorso (non tortuoso, ma, al contrario sorprendentemente lineare) è stato mirabilmente descritto dalla psicologa Francesca Piccone, in un suo recente saggio; riporto integralmente le sue parole: IL GIOCO D’AZZARDO NON È UNA PATOLOGIA SE E’ CONFINATO DENTRO DEI LIMITI, CHE SONO QUELLI DI UN DIVERTIMENTO SANO E OCCASIONALE. SPESSO, PERÒ, SCONFINA NEL GIOCO D’AZZARDO PROBLEMATICO SINO A DIVENTARE QUALCOSA CHE DIFFICILMENTE SI RIESCE A CONTROLLARE. QUESTO PUÒ DIVENTARE PATOLOGIA, CHE VIENE INQUADRATA NEL CAPITOLO DEI DISTURBI DEL CONTROLLO DEGLI IMPULSI E CHE PRESENTA TUTTE LE CARATTERISTICHE DI UNA VERA E PROPRIA DIPENDENZA. Non v’è dubbio che, in questi ultimi anni, QUESTO PSICO-DIPENDENZA DALLA DROGA DEL GIOCO D’AZZARDO si è avviata verso un progressivo aumento: i dati dei primi mesi del 2012 confermano questa tendenza con una crescita del 20%, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E’ certo, peraltro, che ad essere maggiormente colpiti dal FASCINO DEL GIOCO (E DALLE RELATIVE PSICO-PATOLOGIE) sono, in particolare, I GIOVANI; alla base di questo affascinamento vi è, dall’altra parte, la DIFFICILE (E SPESSE VOLTE DRAMMATICA) CONDIZIONE GIOVANILE, senza concrete aspettative di lavoro, di guadagni e, quindi d’avvenire; IL DANARO, IN QUANTO TALE DIVENTA L’OBIETTIVO PRINCIPALE FONDAMENTALE DELLE GIOVANI GENERAZIONI, GIUSTAMENTE CONVINTE CHE, SENZA DANARO, NON ESISTONO POSITIVE ASPETTATIVE DI VITA FUTURA. Di conseguenza, la vincita al gioco diventa la meta fondamentale per molti di loro e viene ricercata, spesso, con ostinata perseveranza, sino a trasformarsi in patologica ossessione. Ma, nella realtà dei fatti, a questo punto, le illusioni cadono o, peggio, si trasformano in tragedia. Aldo Bassoni
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Aldo Bassoni, in un suo pregevole servizio giornalistico, ha mirabilmente descritto la situazione, che si è venuta a creare nel seguente modo: |
“A TIRARE LA CORSA DEL GIOCO SONO LE SLOT-MACHINE: CE NE SONO PIÙ DI 400.000 IN ITALIA, UNA OGNI 150 ABITANTI, DISSEMINATE OVUNQUE. A ROMA (DOVE È ATTIVO IL PIÙ GRANDE LOCALE D’EUROPA CON NOVECENTO POSTAZIONI DI GIOCO) CI SONO PIÙ DI 294 SALE E PIÙ DI 50.000 SLOT-MACHINE, DISTRIBUITE IN TUTTA LA PROVINCIA. QUALCUNO OGNI TANTO VINCE, MA, ALLA LUNGA SI PERDE SEMPRE. CHI NON PERDE MAI E IL GESTORE DEL GIOCO: CHE SI CHIAMI STATO O IN QUALUNQUE ALTRO MODO, LE SUE CASSE SI RIEMPIONO DI SOLDI, I SOLDI DELLA SPERANZA ANDATA IN FUMO DI MILIONI DI PERSONE, CHE SI SOTTOMETTONO PASSIVAMENTE ALLA SORTE, ACCETTANDO CHE SIA IL CASO A DECIDERE SE POSSIAMO STARE BENE O MALE, VINCERE O PERDERE.” Ed, allora, passiamo, sia pure velocemente, alle nostre penultime riflessioni e domandiamoci: CHI SONO QUESTI GESTORI DEL GIOCO, CHE NON PERDONO MAI E FANNO SEMPRE PERDERE GLI ALTRI ED, IN QUESTO CASO I GIOCATORI (SOPRATTUTTO GIOVANI)? Affidiamoci per la risposta a Rosario Trefiletti (Presidente di Federconsumatori): “QUELLA DEL GIOCO È LA TERZA IMPRESA ITALIANA, L’INDUSTRIA PIÙ FLORIDA DEL PAESE, CON UN GIRO D’AFFARI CHE QUEST’ANNO (2012) POTREBBE SUPERARE I 90 MILIARDI (QUANDO SE NE SPENDONO 130 PER MANGIARE), L’UNICA AZIENDA CON UN BILANCIO SEMPRE IN ATTIVO, CHE NON RISENTE DELLA CRISI.” Mi sento soltanto parzialmente soddisfatto di questa risposta ed allora vado oltre e procedo verso l’ultima domanda: CHI SONO I COMPONENTI DI QUESTA TERZA IMPRESA ITALIANA? Di fronte a questa domanda, ho trovato, dinnanzi a me, un muro oscillante, ma solido, fatto di: -NON SO -FORSE -NON È CERTO -PROBABILMENTE -SUPPONGO -SOSPETTO -SIAMO DI FRONTE A REGOLE LEGISLATIVE INCERTE E FARAGGINOSE.
Ed allora, per concludere questo mio articolo in maniera dignitosa, mi affido AL DOSSIER DELL’ “ASSOCIAZIONE LIBERA” DI DON LUIGI CIOTTI, verso la quale provo un sentimento di profonda stima e fiducia: 1) CI TROVIAMO DI FRONTE AD UN BUSINESS CHE PIACE ALLE MAFIE. Sono ben 41 i clan malavitosi, impegnati nella gestione dei giochi di diverso tipo, da Chivasso a Caltanissetta, passando per la Via Emilia e Roma. I loro nomi sono tra i più noti alle cronache della criminalità organizzata nostrana: dai Casalesi di Bidognetti ai Mallardo, da Santapaola ai Condello dai Mancuso ai Cava, dai Lo Piccolo agli Schiavone. Le mafie sui giochi non vanno mai in tilt e, di fatto, si accreditano ad essere l’undicesimo concessionario “occulto” del Monopolio. Sono ben 10 le PROCURE DELLA REPUBBLICA E LE DIREZIONI DISTRETTUALI ANTIMAFIA” che nell’ultimo anno, hanno effettuato indagini. 2) ESISTONO LEGALMENTE MOLTI PRIVATI, CHE FANNO PARTE DELLE 5.000 AZIENDE OPERANTI NEL SETTORE. A giudizio di “LIBERA”, tuttavia, sono insufficienti i controlli ed i monitoraggi della concessione delle licenze (anche a soggetti stranieri) ed, inoltre, vengono considerati inadeguati i controlli sugli Amministratori, sui bilanci e sulle rendicontazioni contabili delle Aziende ed, infine, sui fenomeni di riciclaggio (considerati in progressivo aumento). 3) Il coinvolgimento dello Stato nella diretta gestione di sale da gioco e nella conseguente promozione pubblicitaria viene giudicato immorale, perché lesivo del nostro Dettato Costituzionale è perché in palese contrasto con l’indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che vede, nel gioco d’azzardo compulsivo, “una forma morbosa chiaramente identificata che, in assenza di misure idonee di informazione e prevenzione, può rappresentare, a causa della sua diffusione, un’autentica malattia sociale, le cui vittime e familiari sono abbandonati a se stessi.” In conclusione di questo Articolo, sento il dovere di rivolgere un sentito ringraziamento alla Dottoressa Romani e a tutta l’equipe del SERT, per il fattivo impegno, da loro posto, per la prevenzione dei potenziali danni, indotti da Azzardopoli 4 luglio 2012 Aldo Pastore |
CONSIDERAZIONI FINALI Poiché I DATI STATISTICI (riferiti da ALDO PASTORE su questo argomento) si fermano all’anno 2011, desideriamo sottoporre all’attenzione dei nostri Amici Lettori i seguenti ATTUALI DATI: . LE SLOT MACHINE OPERANTI IN ITALIA SONO 414.158 (vale a dire: UNA OGNI 143 ABITANTI, rispetto ad OGNI 261 ABITANTI IN GERMANIA ed A UNA OGNI 372 ABITANTI NEGLI STATI UNITI) . LE VIDEO LOTTERY OPERANTI IN ITALIA SONO 50.985 (in tutto il MONDO SONO CIRCA 160.000) . IL FATTURATO IN EURO DEL MERCATO LEGALE DA GIOCO HA SUPERATO GLI 80 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO. . L’INCASSO DIRETTO PER LO STATO E’ LIMITATO SOLTANTO 8,1 MILIARDI ALL’ANNO. . I GIOCATORI IN CURA PER LUDOPATIA (MALATTIA PSICHICA DA GIOCO) SONO CIRCA 7000. . I GIOCATORI A RISCHIO PER LUDOPATIA VENGONO CALCOLATI NEL NUMERO DI CIRCA 700.000 SOGGETTI . I COSTI SANITARI DIRETTI DELLO STATO PER LA LUDOPATIA ASCENDONO A 85 MILIONI DI EURO ALL’ANNO. . A QUALI VANNO AGGIUNTI CIRCA 5 MILIARDI ALL’ANNO PER COSTI INDIRETTI (DANNI ALLA CAPACITA’ LAVORATIVA, PERDITA DEL POSTO DI LAVORO) Lasciamo ogni commento alla logica morale e al buon senso dei nostri Amici Lettori.
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