Il volto della memoria (Trentaduesima parte)

IL VOLTO DELLA MEMORIA  (Trentaduesima parte)
QUALE LAVORO PER I NOSTRI GIOVANI?

IL VOLTO DELLA MEMORIA
(Trentaduesima parte)

Nell’affrontare il problema odierno: QUALE LAVORO PER I NOSTRI GIOVANI?, partiamo dalla citazione DEI TITOLI DI DUE QUOTIDIANI NAZIONALI, DATATI, ENTRAMBI, 28 MAGGIO 2015:

– LA STAMPA:

IL RAPPORTO OCSE: SIAMO AL PENULTIMO POSTO PER OCCUPAZIONE

SEMPRE PIÙ GIOVANI SENZA LAVORO

ORMAI IN ITALIA SONO UNO SU DUE

– IL SECOLOXIX:

DATI OCSE

 GIOVANI DISOCCUPATI: SOLO LA GRECIA PEGGIO DELL’ITALIA

– Alleghiamo ai titoli, sopra citati, LA SEGUENTE TABELLA, che sintetizza, in modo esemplare, LA DRAMMATICA SITUAZIONE DEL LAVORO GIOVANILE NELLA NOSTRA ITALIA:


– A commento del significato di questa TABELLA, aggiungiamo il conseguente commento di ALESSANDRO BARBERA:

IL PROBLEMA NEL PROBLEMA È CHE NEGLI ULTIMI ANNI LE COSE SONO PEGGIORATE:

NEL 2007 I GIOVANI OCCUPATI ERANO IL 64 PER CENTO, OGGI SONO APPENA UNO SU DUE, IL 52 PER CENTO: SIAMO SECONDI SOLO ALLA GRECIA. TRA I GIOVANI «NEET» ITALIANI – OVVERO GLI UNDER 30 CHE NON STUDIANO NÉ LAVORANO – IL 40 PER CENTO HA

ABBANDONATO LA SCUOLA PRIMA DEL DIPLOMA SECONDARIO, IL 49,87 SI È FERMATO AL DIPLOMA, IL 10,13 HA UNA LAUREA.

A PRIMA VISTA SI POTREBBE ESSERE INDOTTI AD ATTRIBUIRE PARTE DEL PEGGIORAMENTO ALLA CRISI. IN UN BREVE PARAGRAFO DEDICATO ALL’ITALIA E ALLA GRECIA GLI ESPERTI DELL’OCSE SOTTOLINEANO CHE, A DIFFERENZA DI QUANTO AVVIENE IN ALTRI PAESI,

SI SOMMANO CONDIZIONI SFAVOREVOLI «NEL MERCATO DEL LAVORO » E «NELLE ISTITUZIONI SOCIALI ED EDUCATIVE».

– E’ esattamente quanto scriveva ALDO PASTORE in data 8 DICEMBRE 2011. Di conseguenza, riportiamo L’INTERO SUO SCRITTO DI ALLORA.

Aldo Pastore

“’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA, FONDATA SUL LAVORO.

LA SOVRANITA’ APPARTIENE AL POPOLO, CHE LA ESERCITA NELLE FORME E NEI LIMITI DELLA COSTITUZIONE”

 Così recita, carissimi Amici, l’Articolo 1 della Costituzione della Repubblica Italiana.

 E’ un Articolo che, per la sua lineare semplicità e per la sua esemplare chiarezza, non necessita di alcun commento; ma, a mio modo di vedere, va’ sottolineato il principio, in virtù del quale, IL LAVORO RAPPRESENTA IL PRESSUPOSTO FONDANTE DEL NOSTRO STATO; in altri termini: SENZA IL LAVORO, NON PUO’ ESISTERE LA REPUBBLICA, così come, senza fondamenta, non può esistere nessuna casa.

 Ma, ciò premesso, sorgono spontanee, in tutti noi, due ben precise domande:

QUALE E’ ATTUALMENTE LA SITUAZIONE LAVORATIVA DEI NOSTRI GIOVANI?

DI QUALE TIPO DI LAVORO E DI QUALI MODALITA’ OPERATIVE STIAMO PARLANDO?

 Lasciamo parlare, in proposito, i DATI STATISTICI.

– L’ISTAT, seguendo metodologie di indagine concordate con L’Istituto di Statistica  Europeo EUROSTAT, ha diffuso, il giorno 10 Novembre 2011, i DATI DEL 2010 su “DISOCCUPATI, INATTIVI e SOTTOCCUPATI”.

 L’ISTAT ha arricchito le statistiche classiche, cercando di capire dove si annidano gli SCORAGGIATI o i SOTTOUTILIZZATI o cosa si nasconde dietro la generica definizione di INATTIVI.

 Ed il primo dato di rilievo che emerge riguarda proprio questa tipologia:  “in Italia gli individui che non cercano un impiego occupazionale, ma sono disponibili a lavorare sono ben 2 milioni e 764.000, vale a dire l’11,1 per cento della forza lavoro, un livello che supera di tre volte la media europea (3,5 per cento).

Linda Laura Sabbadini ( Direttrice Centrale dell’ISTAT) ha così commentato questi dati:

“ Questo triste primato italiano ci deve far riflettere attentamente. Se è vero che abbiamo un tasso di disoccupazione mediamente più basso  di quello europeo, è vero anche che abbiamo un problema enorme su questa categoria, che riguarda, soprattutto i giovani e le donne e le persone nel Mezzogiorno.”

 Si tratta, dunque, di INDIVIDUI VICINI ALLA DISOCCUPAZIONE, disponibili a lavorare (se potessero), ma  TALMENTE SCORAGGIATI  DA AVER  RINUNCIATO ANCHE A CERCARE.

Occorre, inoltre, aggiungere che se noi sommiamo a questi INATTIVI  I DISOCCUPATI REALI veniamo a raggiungere, in ambito giovanile, la PERCENTUALE DEL 29,2 PER CENTO, vale a dire una quota assai preoccupante, al limite dell’insostenibilità sociale e civile.

Infine, vanno evidenziati (perché lesivi degli elementari diritti sanciti dalla Costituzione) I FENOMENI DEL PRECARIATO E DEL LAVORO TEMPORANEO e, soprattutto, il CRIMINE DEL LAVORO NERO; utilizzo, a tal proposito, il termine “crimine”, perché, in Italia, la ricchezza  prodotta da questa tipologia di lavoro viene ad evadere il fisco e, come tale, viene a rappresentare circa il 17 per cento del totale del “Fenomeno Evasione”.

 – Ma, il rapporto del Giovani con il Mondo del  Lavoro presenta, in Italia, un’altra macroscopica contraddizione; mi riferisco al FENOMENO DELLA FUGA ALL’ESTERO DEI NOSTRI MIGLIORI TALENTI GIOVANILI.

 Proprio nei giorni scorsi, è  stato diffuso uno STUDIO DELL’ISTITUTO PER LA COMPETITIVITÀ (I-COM), presenta­to, il 30 Novembre, al Senato dalla fondazione Lilly. Secondo questo studio, nell’ultimo anno sono stati brevettate 8 SCOPERTE DI 20 MIGLIORI RICERCATORI ITALIANI (intesi come  Autori Principali), operanti  fuori dal suolo na­zionale, per un valore di 49 milioni di euro. Ma, se viene presa in considerazione la totalità dei brevetti a cui i nostri  «cervelli fuggiti» hanno con­tribuito come membri del team di la­voro, il loro numero, solo nell’ultimo anno, sale a 66, per un valore pari a 334 milioni di euro. Come hanno correttamente evidenziato i Nostri Quotidiani, questi nu­meri  dovrebbero far riflettere, soprattutto se comparati alla ristret­tezza dei finanziamenti legati alla ricerca. Nel 2000 la percentuale desti­nata alla ricerca era pari all’1,1% e nel 2011(ovvero dieci anni dopo) si sono regi­strati pochissimi progressi, consi­derato che il valore attuale oscilla tra 1,1% e 1,3%, suddiviso nello 0,6% da fondi pubblici e nello 0,5% da fondi privati.

 Ma le note dolenti non si fermano ai fondi.

 

Linda Laura Sabattini
Lo studio sopra citato evidenzia, infatti, che, in Italia, MANCA ANCHE UN’ORGANIZZAZIONE CENTRALE IN GRADO DI SEGUIRE IL DESTINO DEI FINANZIAMENTI e questa assenza impedisce di verificare se i fondi vengano rac­colti e distribuiti secondo criteri me­ritocratici. In questo modo, le risorse si perdono in mille progetti, senza es­sere convogliati nei CENTRI «INCUBATORI DI IDEE» (PARCHI SCIENTIFICI E CAMPUS DI RICERCA) che stanno, invece, fio­rendo nelle Nazioni più avanzate.  

 

Eppure, nonostante tutto, i nostri ricercatori rimangono tra i migliori, presenti nel top 1% delle ricerche più citate nel mondo. E a farsi strada sono soprat­tutto le donne, anche se è ancora scarsa la presenza femminile nel ruolo di team leader o detentrice di brevetto, infatti  su 371 brevetti prodotti, in 225 progetti (il 65% del totale) hanno lavorato ricercatrici nel Team di Studio, ma solo 16 hanno avuto come autore principale una donna.

 – Attraverso i dati e le considerazioni sopra esposte, ho cercato di fornire un’idonea risposta alla Prima Domanda collocata all’inizio di questo Articolo e cioè a quella relativa alla Situazione Lavorativa dei nostri Giovani.

Possiamo definirla ASSAI DIFFICILE ED INCERTA e, come tale, in profondo contrasto con il fondamentale Principio della nostra Costituzione o, se vogliamo esprimerci in termini più semplici e realistici, in palese contraddizione con una MODERNA CONCEZIONE DELLO SVILUPPO PRODUTTIVO E DI UNA SANA ECONOMIA.

Torna, allora, di attualità un sintetico ragionamento sulla seconda domanda, vale a dire sul MODO DI PRODURRE E DI CONSUMARE DELLA NOSTRA  SOCIETA’ NELL’ATTUALE  CONTESTO AMBIENTALE.

Ed incominciamo, allora, ad accennare brevemente alle caratteristiche fondamentali di questo contesto.

“SECONDO  UNA TASK FORCE  DELL’ONU, FORMATA DA OLTRE  2.000 SCIENZIATI (ESPERTI DI EVENTI ESTREMI) LA CRESCITA DELLE EMISSIONI DI GAS-SERRA AGGRAVERA’  ULTERIORMENTE  LA SITUAZIONE  DEL CLIMA TERRESTRE.

IN ASSENZA  DI UNO STOP AI COMBUSTIBILI FOSSILI (CARBONE E PETROLIO, IN PARTICOLARE) LE ONDATE DI CALORE IN EUROPA DIVENTERANNO SEMPRE PIU’ FREQUENTI;

 LE AREE ARIDE  E SEMIARIDE IN AFRICA  SI ESPANDERANNO DAL 5 ALL’8 PER CENTO; SI PERDERA’ FINO ALL’80 PER CENTO DELLA FORESTA PLUVIALE AMAZZONICA; IL POLO NORD DIVENTERA’ NAVIGABILE D’ESTATE; IL PIANETA SOFFRIRA’ SEMPRE PIU’ PER MANCANZA  D’ACQUA E LA POPOLAZIONE SOTTOPOSTA A STRESS IDRICO PASSERA’ DAL MILIARDO ATTUALE A 3 MILIARDI.”

 E, per tornare in Italia, il fatto che in Pianura Padana le piogge siano complessivamente diminuite, mentre le Alluvioni, nel resto d’Italia, aumentano, mostra chiaramente che IL CLIMA ITALIANO SI E’ TROPICALIZZATO.

Cervelli in fuga
Domandiamoci, carissimi Amici: Non bastano questi scenari apocalittici a convincerci che è necessario fare marcia indietro e che, di conseguenza, è necessario procedere ad un diverso modo di produrre e di consumare?

 

 Personalmente, sento il dovere di ripetere, ancora una volta, ALCUNI CONCETTI, già esposti in passato e cioè:

 

A) CI TROVIAMO DI FRONTE AD UN VECCHIO E SUPERATO MODELLO DI SVILUPPO; DOBBIAMO INNOVARE, NEL PIU’ RIGOROSO RISPETTO DELLE LEGGI DELLA NATURA, PENSANDO, SOPRATTUTTO ALL’AVVENIRE DELLE GIOVANI GENERAZIONI;

B) OCCORRE, IN PARTICOLARE, CAMBIARE IL MODO DI PRODURRE E DI CONSUMARE, PERCHE’ L’ATTUALE CONCEZIONE ANDRA’ , SEMPRE  DI PIU’, A COZZARE CONTRO IL LIMITE FISICO DELLE DISPONIBILITA’ NATURALI DEL NOSTRO PIANETA;

C)  DOBBIAMO GIUNGERE AD UNA NUOVA ETICA POLITICA, PERCHE’ GLI STILI DI VITA E RELATIVI MODELLI CULTURALI, POSTI ALLA BASE DELL’ATTUALE SISTEMA, NON SONO PIU’ SOSTENIBILI, IN QUANTO FONDATI SU ENORMI ED INACCETTABILI  DISEGUAGLIANZE TRA PAESI RICCHI E PAESI POVERI ED, ADDIRITTURA, DISCRIMINANTI ALL’INTERNO DI OGNI SINGOLO STATO;

In concreto: occorre cercare di giungere rapidamente alla GREEN – ECONOMY,  a cominciare dall’applicazione concreta di NUOVE  FONTI ENERGETICHE , per, poi giungere a dibattere sulle MERCI DA PRODURRE, sulle MODALITA’  DELLA LORO PRODUZIONE E DEL LORO SMALTIMENTO ed, infine, sulle PROPOSTE PER GIUNGERE AD UNA  PIU’ ELEVATA CONCEZIONE DEL LAVORO UMANO, IN OGNI SETTORE DELLE FUTURE  ATTIVITA’ PRODUTTIVE.

Cercherò  di entrare nel dettaglio di questi argomenti attraverso gli scritti delle prossime settimane, avvertendo, tuttavia, i miei carissimi Amici Lettori che non posseggo, nelle mie tasche, le CHIAVI DELLA VERITA’; mi rifarò semplicemente a questi due seguenti  magistrali insegnamenti:

“L’ATTUALE SISTEMA ECONOMICO E’ UNA MACCHINA UNIVERSALE CHE DISTRUGGE L’AMBIENTE E PRODUCE MILIONI DI PERDENTI, DEI QUALI NESSUNO SA COSA FARE“
Susan George

COME VIVERE? ALLORA QUESTA DOMANDA CE LA DOBBIAMO PORRE NON SOLTANTO ALLA FINE DI UN MILLENNIO, DI UN SECOLO, DI UN ANNO, MA TUTTI I GIORNI SVEGLIANDOCI, SI DOVREBBE DIRE: OGGI COSA CI ASPETTA? ALLORA IO CONSIDERO CHE SI DOVREBBERO FARE LE COSE BENE, PERCHE’  NON C’E’ MAGGIORE SODDISFAZIONE DI UN LAVORO BEN FATTO “

Mario Rigoni Stern

8 Dicembre 2011    ALDO PASTORE

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