IL RICOVERO DELL’ANZIANO
RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Trentesima parte IL RICOVERO DELL’ANZIANO IN IDONEA STRUTTURA
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RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Trentesima parte IL RICOVERO DELL’ANZIANO IN IDONEA STRUTTURA
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– L’anziano, nei fragili ed ultimi anni della sua esistenza, non sempre può trovare un’idonea Assistenza in ambito familiare e, quasi mai, trova conforto in un’appropriata Assistenza Domiciliare; spesse volte si rende necessario il Suo Ricovero in una idonea Struttura Residenziale. |
MA COME DOVREBBE ESSERE UNA TALE STRUTTURA PER ESSERE CONSIDERATA IDONEA ? 1) LOCALIZZAZIONE URBANISTICA: La struttura deve essere individuata nel contesto del Piano Urbanistico Comunale (PUC) e possedere una propria autonomia logistica, nel senso che, possibilmente, non deve essere inserita in area eccessivamente urbanizzata e sovraccarica di traffico, ma, nemmeno, in estrema periferia; deve essere, comunque, facilmente accessibile (soprattutto agli automezzi di pronto intervento).
2) STRUTTURA ARCHITETTONICA: Deve essere coerente con il Pensiero di Ludwig Mies Van Der Rohe (grande architetto tedesco-americano), secondo il quale “LA DIVINITA’ E’ NEI DETTAGLI“; questa affermazione, in effetti, coglie, in modo esemplare, la VERA NATURA DI OGNI STRUTTURA RESIDENZIALE, che voglia essere armonica con un’ Ottimale Architettura e voglia rispondere, allo stesso tempo, alla logica di sagge e precise Finalità Sociali. |
![]() Ludwig Mies Van Der Rohe
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3) ORGANIZZAZIONE INTERNA DELL’ EDIFICIO: Deve essere impostata secondo lo schema dei “NUCLEI MODULARI” (dotati di servizi logistici autonomi), garantendo L’INTEGRAZIONE TRA SPAZI PERSONALIZZATI- PRIVATI E SPAZI COMUNI, rivolti, quest’ultimi, alla SOCIALIZZAZIONE SPONTANEA e favorendo, nel contempo, le interrelazioni interne ai singoli nuclei, ed inoltre tra i diversi nuclei ed, infine, tra il complesso della struttura e l’esterno. |
4) ARTICOLAZIONE FUNZIONALE DEI SERVIZI: All’interno della Struttura, debbono essere presenti i seguenti servizi: – SERVIZI DI VITA COLLETTIVA (ingresso – portineria – servizio postale e telefonico – soggiorno comune – bar ristorante – locali per il culto – sala polivalente); – AREA ABITATIVA (camere e/o alloggi con relativi servizi igienici); – SERVIZI DI NUCLEO PER 15-20 OSPITI (sala soggiorno – gioco- TV – cucina, saletta pranzo); – SERVIZI SANITARI (ambulatorio attrezzato anche per prelievi per effettuazioni di esami ematologici di routine e per esami elettrocardiografici – palestra – fisiochinesiterapia); – SERVIZI AUSILIARI E SERVIZI GENERALI ( cucina – lavanderia – magazzini etc.)
5) NUMERO DEGLI ANZIANI OSPITATI: può variare, in rapporto alla capacità recettiva dello stabile, da 20 a 40 a 60 posti, sino ad un massimo di 120 posti (sempre organizzati in NUCLEI di 20 persone)
6) PIANTA ORGANICA DEL PERSONALE: Ogni struttura residenziale deve essere diretta da un Medico Geriatra ed, inoltre, dotata di Personale Sanitario ed Assistenziale professionalmente preparato e numericamente adeguato. Sin qui, dunque, L’IDEALE STRUTTURA DI UNA R.S.A. (EDIFICATORIA E GESTIONALE), ipotizzata e descritta da numerosi testi Scientifici, vertenti su questa materia. Eccola, così come appare nella sottostante Tabella, comparsa sul Quotidiano “IL SECOLOXIX” del Giorno 13 Aprile 2011 (pag.17) |
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Claudio Montaldo
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Di fronte a questi dati, QUALI COMMENTI FARE? Infatti: |
SOTTO L’ASPETTO QUALITATIVO: Mi permetto di dire, senza voler offendere nessuno, che alla base di questo labirinto confusionale (e relative scelte programmatiche e realizzative) esiste una sostanziale ” NON CONOSCENZA” delle norme legislative, che stanno alla base delle diverse tipologie strutturali e delle relative denominazioni; vediamo, sempre più frequentemente, le conseguenze di tutto questo: SI CONTINUANO A CONSERVARE E AD EDIFICARE EX-NOVO CASE DI RIPOSO E RESIDENTE PROTETTE (le quali limitano la loro attività alla funzione puramente residenziale e socio-assistenziale per l’anziano e solo marginalmente si occupano dei suoi problemi sanitari), mentre, invece, SAREBBE DI GRAN LUNGA PREFERIBILE INDIRIZZARE LE FUTURE SCELTE SULLE R.S.A., avendo particolare attenzione ai temi della PLURIMORBILITÀ (tipica degli anziani) e della cronicita’, la quale, non sempre è Condanna, ma può diventare ATTENUAZIONE e, quindi, MIGLIORE CONDIZIONE ESISTENZIALE. TEMPO DI ATTESA: Sono circa 300 gli Anziani nella Provincia di Savona che attendono di essere accolti in una RSA o in una RP per UN’ATTESA MEDIA CALCOLATA CHE RAGGIUNGE I 130 GIORNI, 103 NEL DISTRETTO DI SAVONA: OSSIA, PIÙ O MENO QUATTRO MESI”. Ma, ammesso che nel frattempo l’Anziano sia ancora vivo ed abbia ottenuto il posto nella Residenza, emerge un altro Problema per Lui e per la Famiglia. LA SPESA: La tariffa è composta da due voci: una SPESA SANITARIA, pagata in toto dall’Asl, e una QUOTA SOCIO-ALBERGHIERA, sostenuta dall’anziano; quota che varia da struttura a struttura oscillando, nella provincia di Savona, da un minimo di 37 euro al giorno a un massimo di 55 per una spesa, in questo caso, di 1.600 euro mensili. Domandiamoci a questo punto ed in tutta serenità se questa visione dell’Assistenza agli Anziani ed alla loro Famiglie è conforme o meno al nostro Dettato Costituzionale, alla luce del fatto che, in Provincia di Savona, il 76 per cento delle pensioni erogate è inferiore a 1.000 Euro mensili, che il 44 per cento delle stesse sta sotto ai 500 Euro e che il 10 per cento si aggira attorno ai 250 Euro. “AIUTARE GLI ANZIANI? MEGLIO A CASA LORO”
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