IL quadro della settimana: “Gola” di Jolanda Angela Jakupi

L’opera “Gola” di Jolanda Angela Jakupi è una potente incisione che esplora il tema del desiderio sfrenato, della bramosia e dell’eccesso, sia in chiave fisica che simbolica. Il titolo stesso richiama uno dei sette peccati capitali, suggerendo una riflessione sulla voracità, sulla dipendenza e sull’avidità umana, temi che si manifestano nella rappresentazione visiva con una forza quasi disturbante.

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L’opera è caratterizzata da un tratto incisivo e quasi brutale, che enfatizza la drammaticità della scena. La figura femminile al centro dell’immagine ha un’espressione ambigua: le palpebre socchiuse e le labbra semiaperte sembrano suggerire una sorta di estasi, ma anche un’apatia inquietante. Il dettaglio più disturbante è il liquido scuro che cola dalla sua bocca, un elemento che può essere interpretato in molteplici modi: eccesso, soffocamento, decadenza, corruzione. La parola “GOLA”, incisa sulla fronte, diventa un marchio, un monito, quasi un sigillo imposto con violenza sulla pelle.

L’uso del bianco e nero e la tecnica dell’incisione accentuano il senso di angoscia e di disagio. Le linee graffiate e sporche, i tratti netti e le ombre profonde conferiscono all’opera una carica espressionista, facendo emergere la crudezza del soggetto senza filtri estetizzanti. La materia sembra quasi sgretolarsi, come se la figura fosse in decomposizione sotto il peso del suo stesso peccato.

“Gola” non si limita a una lettura letterale, ma si apre a una serie di riflessioni più ampie. Potrebbe rappresentare la dipendenza dai piaceri materiali, il consumo sfrenato che porta alla perdita di sé, la fame insaziabile di qualcosa che non può mai essere saziato, sia esso cibo, potere o desiderio. La figura sembra inghiottita dal proprio eccesso, intrappolata in un ciclo autodistruttivo.

Un’altra interpretazione potrebbe riguardare il rapporto con il corpo e con la società contemporanea: la pressione sociale a consumare e mostrarsi sempre appagati, il sovraccarico di stimoli e piaceri che porta, paradossalmente, alla spersonalizzazione e alla sofferenza. La figura diventa simbolo di una generazione satura, stanca eppure ancora affamata di qualcosa di indefinibile.

Con “Gola”, Jolanda Angela Jakupi offre un’opera potente e viscerale, che colpisce per la sua immediatezza e la sua capacità di inquietare. L’incisione diventa un grido silenzioso, un avvertimento sulla voracità senza freni e sulle sue conseguenze. L’artista non si limita a rappresentare un peccato, ma lo trasforma in una condizione umana universale, mettendo lo spettatore di fronte a una realtà cruda e spietata. Un’opera che non lascia indifferenti, ma anzi invita a un confronto con i nostri stessi desideri e i nostri limiti.

Jolanda Angela Jakupi
nata a Savona il 23 dicembre 2001, è un’artista emergente che coniuga una solida formazione accademica con una creatività in costante evoluzione.
Diplomatasi con il massimo dei voti al Liceo Artistico Arturo Martini di Savona nel 2020, ha proseguito i suoi studi all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, laureandosi con lode in Pittura. Attualmente, è iscritta al biennio specialistico presso la stessa accademia, dove approfondisce la sua ricerca artistica.
Inizialmente affascinata dalla rappresentazione realistica e dettagliata della figura umana, Jolanda ha sentito l’esigenza di esprimere qualcosa di più profondo e personale. Così, le sue opere si sono evolute, diventando sempre più materiche e gestuali. Le pennellate decise e visibili, gli elementi grafici, i colori intensi e la materia che cola sulla tela sono gli elementi che caratterizzano il suo linguaggio, unendo una forte componente emotiva a una ricerca formale rigorosa.
Lei stessa afferma essere fondamentale per lei dipingere in piedi coinvolgendo il movimento del corpo nello spazio, favorendo il flusso d’energia, derivato dagli stimoli esterni, quali immagini, modelli che performano e musica, e le vibrazioni interne, che attraverso lei si scaricano sulla tela creando l’opera d’arte non solo nella sua finitezza conclusiva ma soprattutto nel suo processo evolutivo.
Parallelamente agli studi, Jolanda svolge una certa attività espositiva. Dal 2021, ogni estate, le sue opere trovano spazio nella vetrina dell’associazione culturale AMA di Altare col presidente Fulvio Michelotti, inoltre curatore della mostra, culminando in una personale nel 2024. Inoltre, dall’Agosto 2024, due sue lastre in ceramica decorano permanentemente le vie storiche di Altare, la “città del vetro”.
Nel Settembre 2024, ha realizzato una performance pittorica a Pallare e si è aggiudicata un premio ad un concorso artistico di Millesimo, in collaborazione con l’associazione “Echollective” Nel medesimo periodo ha partecipato a un evento performativo di disegno a Genova Nervi con l’associazione Nervi Renaissance, a Novembre dello stesso anno, ha partecipato alla fiera d’arte contemporanea di Padova, “ARTEPADOVA”, con il supporto dell’associazione “Infinito Arte” di Genova.
A dicembre del medesimo anno ha esposto alla sala dei caduti di Nassyria del palazzo di provincia di Savona con “Varaggio arts” e partecipato alla collettiva di ceramica di Natale col “Circolo degli artisti” al Pozzo Garitta ad Albissola Marina.
Jolanda è un’artista giovane e determinata, che continua a sperimentare e a ricercare un linguaggio pittorico sempre più personale e autentico, continua i suoi studi sperando di accrescere la sua passione.

R.T.

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