Il processo

IL PROCESSO
Questa non è più una Repubblica democratica fondata sul lavoro, noi oggi siamo in una specie di “sultanato” populista e mediatico fondato sugli affari (e malaffari) privati contrabbandati come “bene comune”.

IL PROCESSO
Questa non è più una Repubblica democratica fondata sul lavoro, noi oggi siamo in una specie di “sultanato” populista e mediatico fondato sugli affari (e malaffari) privati contrabbandati come “bene comune”.
All’inizio degli anni Novanta del secolo scorso, in seguito allo scandalo di Tangentopoli, era sembrato che prendesse corpo la profezia di Pier Paolo Pasolini invocante un processo – penale, certo, ma anche storico ed etico- politico – che vedesse sul banco degli imputati, “lucidato dai calzoni di tanti poveri cristi”, l’intera classe dirigente della prima Repubblica.

Pasolini imputava al potere sostanzialmente oligarchico dei partiti di governo, e al sistema clientelare e corruttivo sul quale si reggevano, il degrado ambientale (di cui ravvisava un sintomo nella scomparsa delle lucciole a causa dell’inquinamento delle rogge e degli stagni negli hinterland industriali), morale ed estetico del popolo italiano, della sua antica anima cattolica e della sua cultura contadina e operaia, anima e coscienza che nemmeno il fascismo aveva potuto intaccare nel profondo, e che invece le nuove generazioni stavano perdendo, abbagliate dai nuovi miti del consumismo e della vita facilitata, propagandati e magnificati dai potenti mezzi di comunicazione di massa, in primo luogo dalla televisione, soprattutto da quella commerciale e giù giù da quella poi definita “tv spazzatura”. Ben presto le speranze palingenetiche suscitate da un’improbabile “rivoluzione per via giudiziaria” si rivelarono ingenue e infondate, e le dimissioni del magistrato simbolo di quella spettacolare ventata “giustizialista”, Antonio Di Pietro, ne segnarono pubblicamente l’archiviazione. Oggi la situazione di degrado delle istituzioni e dello spirito pubblico nel nostro incredibile Paese è ben più grave di allora, e non bastano certo le pur meritorie denunce di una élite di alcuni illuminati “moralisti” per risalire una china che, di compromesso in compromesso, di cedimento in cedimento, di legge ad personam a legge ad personam, di scandalo in scandalo, ci ha ridotto a questo marasma nauseabondo in cui si mescolano oscenamente vizi pubblici con vizi privati, politica, sesso e comparaggio, criminalità organizzata e organizzazione del consenso. Questa non è più una Repubblica democratica fondata sul lavoro, noi oggi siamo in una specie di “sultanato” populista e mediatico fondato sugli affari (e malaffari) privati contrabbandati come “bene comune”. Prova ne sia la privatizzazione e devastazione in atto di quel bene comune che si chiama patrimonio artistico e paesaggistico della nazione. Altro che scomparsa delle lucciole!

Qui sta scomparendo il territorio sotto le colate di cemento e sotto i nostri occhi sbigottiti. E l’opposizione che cosa fa? Ahimè, sta litigando al solito sulle alleanze e sugli assetti di potere del dopo-Berlusconi con il Cav. ancora in sella, il quale punta proprio sulla confusione tattico-strategica della, anzi, delle minoranze parlamentari per ricompattare la sua già bulgara maggioranza – cercando anche di ricondurre all’ovile qualche pecorella finiana, naturalmente con argomenti puramente ideali, come la fedeltà al mandato elettorale (malgrado il particolare secondario che, secondo la vigente Costituzione, chi viene eletto sia “senza vincolo di mandato”) -. Ma queste sono sottigliezze formali, è vero onorevole avvocato Ghedini? E infatti questo centro-destra – ora con l’eccezione di Fini – è tutto sostanza e niente forma o formalismi. Come dire che è anticostituzionale, cioè fuori dalla legge fondamentale dello Stato. Dunque siamo governati da dei fuorilegge. Ora io mi chiedo: saranno processati un giorno questi fuorilegge? E chi li potrà processare, prima che cambino la nostra Carta nata dalla lotta di Liberazione dal nazifascismo con le loro tre carte false come i loro idoli veri?

Fulvio Sguerso

 

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