Il “piromane” legittimato

Il “piromane” legittimato

Il “piromane” legittimato

 

ASCA) – Roma, 15 lug – ”Proprio nel periodo estivo, il piu’ difficile sul fronte dell’emergenza incendi boschivi, si propone di derubricare il reato di incendio boschivo cancellando, di fatto, il ruolo deterrente della pena carceraria. Non si puo’ tutelare il paesaggio, l’ambiente e il patrimonio boschivo e forestale, facendo sconti a chi ha l’obiettivo di distruggerlo, accentuando inoltre il gravissimo fenomeno del dissesto idrogeologico del gia’ fragile territorio italiano”.

 

Con queste parole, contenute in una nota, Legambiente lancia un forte appello alla commissione giustizia del Senato, dove in questi giorni e’ in corso la discussione per la conversione del decreto legge cosiddetto ”svuota carceri” che, tra l’altro, prevede la concessione delle misura alternative per i criminali incendiari, condannati alla pena definitiva. Mi chiedo cosa rimarrà ancora come “reato” se quanto si legge su:

http://www.altalex.com/index.php?idnot=63781

dovesse diventare “norma”. Forse, riflettevo, la disinvoltura dei Legislatori è nel prestare poca attenzione all’uso dei termini.


“Piromane” è un termine che implicitamente presuppone un disturbo “ossessivo – compulsivo”, mentre quei galantuomini che appiccano fuoco sulle nostre colline per distruggere uliveti centenari nella malcelata speranza di creare “terreni edificabili” sono volgari delinquenti e il termine che meglio li descrive è “delinquenti incendiari”. Io temo che il potere suggestivo della parola, unito alla ratio che mantenere un detenuto costa, siano il male peggiore dell’Italia e dei suoi parlamentari. Se il delinquente incendiario costa, mantenuto in carcere, può esistere la pena alternativa di pulizia obbligata dei sottoboschi con il solo falcetto otto ore al giorno, festivi inclusi,  e senza deroghe. Se rifiuta propongo una colletta tra cittadini per “mantenerlo” in carcere per tutta la durata della pena. E’ una proposta utopistica?

SALVATORE GANCI


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