IL DRAMMA DELLE CARCERI

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO
Sedicesima parte
IL DRAMMA DELLE CARCERI

 

RIFLESSIONI SUL PRESENTE E SUL FUTURO

Sedicesima parte
IL DRAMMA DELLE CARCERI

 

In data 6 Novembre 2008, ho scritto, per gli amici di Trucioli Savonesi, un articolo, che aveva, come argomento, la difficile situazione delle Carceri Italiane (ovviamente riferita a quel periodo storico).

L’articolo portava il seguente titolo: “DOBBIAMO RICORRERE NUOVAMENTE ALL’INDULTO? 

L’interrogativo era sorto, in me, in modo assolutamente spontaneo, visto che la situazione dell’intero sistema di detenzione stava diventando, nel frattempo, nuovamente insostenibile ed intollerabile, dopo la transitoria tregua dell’Indulto.

La breve attesa non è stata vana: il mio facile dubbio di allora si è trasformato in certezza.

Infatti, il 16 dicembre 2010 è entrata in vigore una micro legge di iniziativa governativa (ribattezzata spregiativamente “SVUOTACARCERI”), che sta permettendo ai carcerati, che debbono scontare 12 mesi di pena , di trascorrerli agli arresti domiciliari.

La soluzione adottata si è resa assolutamente necessaria per la semplice ragione che il nostro sistema carcerario stava implodendo; infatti, all’inizio di quest’anno 2011, la situazione era la seguente:

– LA CAPIENZA, TEORICAMENTE DISPONIBILE, è di 44.874 POSTI REGOLAMENTARI

-LA CAPIENZA TOLLERATA MASSIMA può giungere a 63.568 POSTI

-IL NUMERO DEI DETENUTI (EFFETTIVO E REALE) E’ DI 69.155

E’ evidente che la soglia, raggiunta in questi ultimi anni, è diventata in palese contrasto con la stessa Legge del nostro Stato.

– I DETENUTI CHE POTREBBERO BENEFICIARE DELLA LEGGE “SVUOTA CARCERI”, SI PRESUME POSSONO ESSERE CIRCA 9.600; ma, poiché per accedere al domicilio è indispensabile l’assenso dei familiari, rivolto ad accogliere il congiunto carcerato, verosimilmente la cifra, ora citata, potrebbe calare in modo sensibile;
Infine, occorre aggiungere che la MEDIA COSTANTE DI AUMENTO DELLA POPOLAZIONE CARCERARIA E’ DI, CIRCA , 5.000 UNITA’ ALL’ANNO.

Ne consegue che, all’inizio del 2012, la drammatica situazione del 2011 si riproporrà sostanzialmente sugli stessi termini.

Ed allora non resta che commentare il tutto con un antico proverbio Ligure, il quale pur nella sua innata semplicità, è ampiamente chiarificatore al riguardo:

“U L’E’ CUMME DÔ I FENUGGETTI ALL’OSE, PE’ FŐGHE PASSO’ A FAMME

E’ COME DARE DEI FINOCCHIETTI ALL’ASINO, PER FARGLI PASSARE LA FAME”

-Ma , scendiamo dalle alte sfere nazionali per osservare quanto questa micro-legge è venuta ad incidere sul nostro CARCERE DI SANT’AGOSTINO:

LA CAPIENZA REGOLAMENTARE DELL’ISTITUTO E’ DI 28 DETENUTI

– LA CAPIENZA TOLLERABILE DELL’ISTITUTO E’ DI 46 DETENUTI

-IL NUMERO EFFETTIVO ERA, ALL’INIZIO DELL’ANNO, DI 78 DETENUTI

-IL NUMERO DEI DETENUTI CHE POTREBBERO USUFRUIRE DELLA NORMA “SVUOTA CARCERI” E’ DI 20 UNITA’ CIRCA

In termini concreti, si potrebbe scendere, entro quest’anno, sotto le 60 Unità ed il fatto assumerebbe le caratteristiche dell’eccezionalità , essendo la prima volta (a partire dal 2007) che, nel Carcere di Sant’Agostino, il numero dei detenuti verrebbe a scendere sotto le 60 Unità.

E’ comunque evidente che il Micro – Proverbio dei FENUGGETTI E DELL’OSE verrà ad assumere il suo dovuto rilievo anche nella nostra Città.

-Ma torniamo a “PARLARE IN GRANDE” e cioè della situazione logistica esterna ed interna delle nostre carceri in ambito nazionale.

Non è il caso (anche per le ragioni di spazio) di entrare nei dettagli; è sufficiente citare quanto riferito dal Ministro Angelino Alfano in data 14 ottobre 2008, davanti alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati :

oltre la metà dei 205 ISTITUTI, in funzione in Italia, risale ad epoche remote: il 20 per cento è stato realizzato tra il 1.200 ed il 1.500 ed è soggetto a vincoli architettonici e monumentali specifici  dei Beni Culturali, mentre, per la restante parte, la costruzione è del Secolo scorso.”

Inoltre, la totalità degli Ispettori ha espresso il parere che la Configurazione Architettonica (Esterna ed Interna) dei nostri Edifici Carcerari non è conforme al principio sancito dall’Articolo 27 (terzo comma) della COSTITUZIONE ITALIANA, che testualmente riporto:

“LE PENE NON POSSONO CONSISTERE IN TRATTAMENTI CONTRARI AL SENSO DI UMANITA’ E DEVONO TENDERE ALLA RIEDUCAZIONE DEL CONDANNATO”

Ritornando al nostro Carcere, desidero semplicemente ricordare che la costruzione dell’edificio del Sant’Agostino risale all’Anno 1365; lo stabile è nato come Convento degli Agostiniani; ha cessato la sua funzione monasteriale all’inizio del 1800 per precisa disposizione dell’Impero Napoleonico Francese ed è stato trasformato, a partire da quell’epoca, in Istituto Carcerario.

Donato Capece

L’attuale situazione del Carcere è stata descritta recentemente (vedi il Quotidiano “IL SECOLOXIX” del 5 Gennaio 2011) dal Commissario Donato Capece, Segretario generale del SAPPE (Sindacato di Polizia Penitenziaria); riporto integralmente le sue parole: 

«Al Sant’Agostino di Savona ci sono persone detenute in celle senza finestre,in reparti in cui non

batte il sole ed in cui i nostri agenti lavorano con la luce accesa tutto il giorno. E’

sicuramente il peggior carcere d’Italia e non è così da oggi ma da decenni, così come da decenni siamo in attesa di un nuovo penitenziario, tra ritardi burocratici e resistenze varie. È ora di intervenire una volta per tutte».

-Ma, oltre ai problemi relativi al sovraccarico numerico dei detenuti ed alle inidonee caratteristiche strutturali delle nostre carceri, va fatto, anche, un doveroso accenno alla CONDIZIONE ESISTENZIALE DEI RECLUSI (ed, in particolare, dei giovani), con specifico riferimento ai PROBLEMI SOCIO-SANITARI DEGLI STESSI.

Desidero mettere in rilievo che recenti studi statistici hanno dimostrato che lo Stato di salute di molti detenuti è compromesso; in particolare, sono stati evidenziati numerosi casi di AIDS e di MALATTIE EPATO-BILIARI (EPATITE B e C, soprattutto); esiste, da anni, un alto numero di TOSSICODIPENDENTI; aumentano, in misura esponenziale, i DISAGI PSICHICI (e, soprattutto, gli STATI DEPRESSIVI)

Ma il fatto che maggiormente ci dovrebbe preoccupare è rappresentato dal crescente aumento di MORTI IN CARCERE (170 nel corso del 2010) e di SUICIDI (65, registrati nello stesso anno); risulta emblematica, in proposito, la denuncia, pubblicata recentemente dagli Avvocati penalisti dell’Unione Camere Penali; ripropongo, alla cortese attenzione dei nostri lettori, il testo di questo documento: 

Il Ministro Alfano

IL RAPPORTO TRA CHI SI UCCIDE TRA LE PERSONE RISTRETTE IN CARCE­RE E QUELLE LIBERE È DI 19 A 1.

UNA PERCENTUALE TALMENTE SPROPORZIONATA DA NON ESSE­RE SPIEGABILE UNICAMENTE CON LA DIFFICILE SITUAZIONE PSI­COLOGICA DERIVANTE DALLA LIMI­TAZIONE DELLA LIBERTÀ PERSONALE. ALCUNE RICERCHE INDIPEN­DENTI HANNO DIMOSTRATO UNA CORRELAZIONE FRA SOVRAFFOLLA­MENTO E SUICIDI: IN NOVE ISTITU­TI DOVE SI REGISTRANO ALMENO DUE SUICIDI ALL’ANNO, IL TASSO MEDIO DI SOVRAFFOLLAMENTO È DEL 176 PER CENTO CONTRO UN DATO NAZIO­NALE DEL 154 PER CENTO; E LA FREQUENZA DEI SUICIDI È DI 1 CASO OGNI 415 DETENUTI, MENTRE LA MEDIA NA­ZIONALE È DI 1 SU 1090

– E vengo, infine, alla parte conclusiva di questa mia odierna riflessione:

QUALI PROPOSTE ALTERNATIVE ALL’ATTUALE DRAMMATICA SITUAZIONE?

Eccole:

1) E’ NECESSARIO, DA PARTE DEL GOVERNO CENTRALE , INVESTIRE, IN TEMPI RAPIDI, ADEGUATI FINANZIAMENTI PER CREARE NUOVE E RAZIONALI STRUTTURE CARCERARIE E PER ADEGUARE LA PIANTA ORGANICA DEL PERSONALE ALLE SEMPRE PIU’ CRESCENTI NECESSITA’.

Già nel precedente articolo del 6 Novembre 2008 (citato all’inizio) facevo notare quanto segue:

TROVIAMO UN GOVERNO (DI CUI LO STESSO MINISTRO, PARADOSSALMENTE, FA PARTE), CHE, RISPETTO ALLA NECESSITA’ DI UN FINANZIAMENTO PARI A 200 MILIONI DI EURO OGFNI ANNO  PER GLI INVESTIMENTI NEGLI ISTITUTI PENITENZIARI, NE PREVEDE SOLTANTO 80 PER L’INTERO TRIENNIO FUTURO; PER DI PIÙ, IL BILANCIO DI PREVISIONE, PRESENTATO DALL’ ATTUALE GOVERNO PER IL TRIENNIO 2009-2011, STABILISCE TAGLI DI SPESA DEL 45 PER CENTO SUI RIMBORSI SPESE  PER GLI APPARTENENTI AL CORPO DI POLIZIA PENITENZIARIA IMPIEGATI IN FUNZIONI BASILARI (COME, AD ESEMPIO, LA TRADUZIONE DI UN DETENUTO IN CARCERE).

Credo che emergano chiaramente dall’esame della drammatica realtà odierna del nostro sistema carcerario, le precise responsabilità del Governo nel non aver saputo rispettare questa elementare proposta.

2) E’ IMPLICITO IL FATTO CHE, TRA GLI 11 NUOVI ISTITUTI CHE VERRANNO FINANZIATI DAL MINISTERO NEL 2011, DOVRA’ TROVARE POSTO ANCHE IL PROGETTO DELLA CASA CIRCONDARIALE DI SAVONA (CON UNA CAPIENZA DI 256 POSTI) PER IL SEMPLICE FATTO CHE IL FINANZIAMENTO RELATIVO ERA GIA’ PREVISTO NELL’ELENCO CONTENUTO NELLA RELAZIONE PRESENTATA DAL MINISTRO ANGELINO ALFANO ALLA COMMISSIONE GIUSTIZIA DELLA CAMERA DEI DEPUTATI IN DATA 14 OTTOBRE 2008.

Diego Novelli

Se il nome della Città di Savona non dovesse più comparire in questo elenco, qualcuno dovrà prendersi la responsabilità politica di una tale cancellatura.

 

3) E’ NECESSARIA UN’INNOVATIVA STRATEGIA DI DETENZIONE

In particolare, OCCORRE RIEDUCARE I DETENUTI, AVVIANDOLI A LAVORI DI PUBBLICA UTILITA’ (ad esempio: Pulizia delle spiagge e torrenti, Prevenzione di incendi, Opere di risanamento ambientale), anche in accordo con le Associazioni di Volontariato; ovviamente, la scelta operativa dei detenuti va fatta con adeguati criteri selettivi e con la dovuta sorveglianza da parte degli Agenti di Polizia Penitenziaria.
A mio modo di vedere, dobbiamo percorrere questa strada, perchè  mi sembra oltremodo giusto che i detenuti paghino, con il lavoro, il debito materiale e morale che essi hanno contratto con l’intera Società.

4) INFINE È NECESSARIO AVVIARE PROGETTI PER LA REALIZZAZIONE DI STRUTTURE ALTERNATIVE AL CARCERE, nelle quali custodire Persone oggetto di Indagini o in Attesa di Giudizio o a Fine Pena, per reati non comportanti rischi particolari per la collettività.
La realizzazione di queste innovative strutture (auspicata, da anni, da Diego Novelli) comporterebbe, oltre ad indubbi vantaggi di ordine etico – sociale, anche risparmi economici, in quanto l’edificazione di una struttura  di questo tipo condurrebbe ad un costo valutato pari ad un ventesimo rispetto a quello necessario per un carcere tradizionale.
La concretizzazione di questa lungimirante proposta è, tuttavia, ancora lontana, perchè, ricordando le parole di Angiolo Marroni (Coordinatore della Conferenza Nazionale dei Garanti dei Detenuti):
“LA QUESTIONE FONDAMENTALE E’ CHE SENZA LA RIFORMA DEL CODICE PENALE I PROBLEMI DEL NOSTRO SISTEMA PENITENZIARIO RIMANGONO.

 

3 Febbraio                                             ALDO PASTORE

Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.