Il “caso Claudio” di Bergeggi non è un’eccezione

Il “caso Claudio” di Bergeggi non è un’eccezione.
Cosa accade in altri Paesi
Volevo costruire un Aparthotel con 150 posti di lavoro
Mi è stato impedito da una legge sbagliata antiturismo
Chi ha interesse a non rilanciare l’unica industria possibile in Liguria

Il “caso Claudio” di Bergeggi non è un’eccezione.Cosa accade in altri Paesi
Volevo costruire un Aparthotel con 150 posti di lavoro
Mi è stato impedito da una legge sbagliata antiturismo
Chi ha interesse a non rilanciare l’unica industria possibile in Liguria
 

I giovani incominciano a capire!

Telefonate ed e – mail da persone che pretendono maggiori spiegazioni in campo turistico, dimostrano chiaramente che non esistendo alternative economiche ad un settore che in altri mondi è prioritario proprio per il “lavoro” che creano e di cui abbiamo bisogno, …. occorre muoversi!

E tutto è molto più semplice di quanto non si creda.

Proprio l’esempio dell’ avventura di “CLAUDIO” in Bergeggi è significativa.

Dopo aver ristrutturato l’esistente “Colonia Bergamasca”adattandola a ristorante e camere da letto, sulla spinta dei risultati ottenuti dalla sua “cucina ormai famosa in Liguria, Lombardia e Piemonte” ha “ampliato per una realtà adeguata ai tempi, con appartamenti grandi, con vista a mare e servizi appropriati.” la vecchia struttura ricettiva costruita sulla ex Colonia.

Il che vuol dire che questo valido imprenditore turistico si era recato in Comune e, visti i regolamenti esistenti dal dopoguerra a oggi, si è adattato a queste assurdità e per poter rendere commerciale l’ampliamento, ha costruito “appartamenti grandi” (come risulta dalle sue dichiarazioni rese).

Ora, se io raccontassi all’ estero che in Italia esistono imprenditori alberghieri che per ampliare la loro attività turistica, costruiscono attorno al loro piccolo Hotel, creato col sudore della fronte, una serie di “appartamenti grandi” e non altre camere d’albergo o meglio Aparthotel di 15 mq., .. credendomi …. verrebbe loro un attacco di scarlattina!

Evidentemente il signor Claudio ha ragionato, … e supponendo di dover un giorno affrontare la vendita della sua proprietà, ha capito che difficilmente avrebbe trovato un altro Claudio all’altezza della sua cucina e con tanto danaro da acquistare un intero complesso di camere d’albergo !

Ha così optato per una serie di appartamenti che, nell’eventualità di cedere tale sua attività, sarebbero stati disponibili sul mercato residenziale, facendo così l’unica cosa, che la legge urbanistica consentiva e consente a tutt’oggi. Senza neppure immaginare che questo è quello che fanno tutti coloro che bene o male, hanno creduto o credono di svolgere un’attività produttiva in zona Turistica !

Veniamo a che cosa sarebbe quindi necessario….

 

I sindaci Liguri sono tutti convinti, e giustamente, che per frenare il mercato delle seconde case con i problemi che tutti noi ormai conosciamo, occorre ampliare la pezzatura di tali immobili da 38 mq. a 60 mq., e molti comuni hanno già adottato questo sistema, compreso Bergeggi.

 

Mentre tale pezzatura rimane: a Newyork 12 mq., a Parigi 15 mq., ed a Montecarlo 9 mq. ed è sancita residenziale sia in campo urbanistico- civile che in campo turistico – alberghiero! Noi rimaniamo ancora e sempre al minimo di 38 mq. (per poter rogitare R.T.A. o Residence)!

Questa discrezionalità politico – urbanistica dovrebbe quindi e sopratutto essere estesa, ma in modo inverso, al campo turistico ricettivo alberghiero, ….e qui sta il punto. 

Hotel Claudio a Bergeggi

Sino ad oggi i Residence o le R. T. A.(residenza turistico alberghiera) o le C.A.V. (casa albergo vacanza) tutte di 38 mq., sono stati sempre finanziati quali strutture ricettive.

Si può, volendo, stabilirvi la propria residenza, ma dovrebbero continuare ad essere ricettivi.

Purtroppo la loro dimensione è talmente esagerata e fuori da ogni logica ricettiva da diventare, solo, e col tempo necessario “seconde case”!

Estendendo quindi per le case di civile abitazione la pezzatura residenziale minima a 60 mq., e continuando ad imporla anche alle strutture alberghiere, risulterebbe ancora più evidente la discrepanza tra una struttura ricettiva ed una normale struttura abitativa cittadina.

 

Nel 1976 elaborai un progetto di rilancio occupazionale in Bergeggi.

La cava sull’Aurelia si proponeva quale terreno adatto ad un grande insediamento alberghiero che con un sottopasso poteva comunicare agevolmente con le Punte delle Grotte e dei Predani.

Con il sindaco allora Riccardo Borgo, (e che lo è ancora tutt’oggi), ci recammo in Regione Liguria per programmare l’iniziativa.

L’unica condizione che posi era di poter costruire 380 Aparthotel (appartamento nell’Hotel) di 17 metri quadri vendibili e residenziali, su due piani di locali accessori, di servizio, di sport, e di svago. (anzichè i 38 metri quadri da sempre imposti in Italia per risultare “vendibili e residenziali”).

 

La risposta e l’atteggiamento generale fu negativo per cui non se ne fece nulla, e l’impegno di dare lavoro a 150 disoccupati di Berteggi e zone attigue, cadde nel vuoto.

Trent’anni dopo, Claudio con grande coraggio ma senza avere le cognizioni tecniche relative al vero problema alberghiero, accettò le assurde condizioni che gli consentirono l’ampliamento di una attività creata sulla sua grande ed esclusiva abilità ristorativi.

Costruì “GRANDI APPARTAMENTI” e ripercorse, senza saperlo, l’unica trafila che dal 1945 ad oggi ha segnato il calvario dei nostri laboriosi ed ineguagliabili chef ristorativi, quasi tutti finiti in malo modo (per lo meno nel loro campo professionale).

Qualcuno sarà stufo di sentirmi ripetere ma, non sono io che mi ripeto, sono gli avvenimenti che succedendosi con una cadenza spaventosa non fanno che darmi ragione.

Qualcuno è in grado di spiegare perché un giovane ligure, nato in una terra invidiatagli da tutto il mondo, che non trova più lavoro nella Fiat, o nell’ Enel, o in tutte le industrie chimiche e metalmeccaniche dei suoi padri ormai miseramente chiuse; si vede chiudere anche quei locali turistici che in tutto il mondo rappresentano una certezza occupazionale per il loro valore intrinseco, e che sono stati creati dagli stessi privati cittadini che altrove continuano a primeggiare? mentre da noi boccheggiano paurosamente, senza aver mai dato inoltre la dovuta occupazionalità ?

Se gente come Claudio minaccia di dover gettare la spugna che cosa resta ai nostri giovani?

Chi ha coordinato ed ha assentito l’inizio ed assentirà la fine di un’ impresa in modo così scellerato?

Chi continua a finanziare strutture Turistico Ricettive che non ricevono nessuno, non danno lavoro, e distruggono l’ambiente occupando spazi spesso irrecuperabili ?

Quante persone lavorano “tutto l’anno” nelle strutture ricavate nella “CAVA di BERGEGGI” ?

Chi mi ha impedito di costruirvi un complesso di Aparthotel che avrebbe dato lavoro fisso a 150 persone già trent’anni or sono?

Chi continua ad impedire che tali complessi Turistici risolvano il problema occupazionale dell’ Italia ?

Chi tra”TUTTI” i politici che forse tra poco andremo a votare, ha altre alternative di “lavoro produttivo e duraturo” da proporre ai nostri disoccupati ?

E’ mai possibile che io debba continuare a trovare tragiche conferme dell’ assurda conduzione di un settore come quello Turistico, che potrebbe immediatamente risolvere e senza interventi statali i nostri problemi vitali ?

Purtroppo cari amici che mi scrivete e che asserite condividere le mie certezze…dovete imparare a rivolgervi, a “TUTTI” i politici, ai Sindaci, ai giornali, alle banche, alla Confindustria, ai sindacati, chiedendo loro i motivi per cui pretenderebbero di copiare la produttività industriale Tedesca, nelle nostre ormai decotte industrie nazionali.

Senza mai parlare della nostra unica e vera industria: quella Turistica che, quella si, dovrebbe copiare la produttività di altre Nazioni !

E state attenti: ascoltando chi vi parla di, cambio della legge elettorale, di terzo polo, di nuovi partiti, di nuovi waterfront, di avvenire crocieristico, di problemi dell’università o della scuola, di giustizia, di ricerca, di energie sostenibili, di riqualificazione ….avrete notato come si infervorano … ma!! sono in malafede poiché, quando affrontano il problema del Lavoro che non c’è, dichiarano, quale novità, che occorre assolutamente definire il problema dei precari, dei disoccupati, dei 15 milioni di famiglie che hanno il problema del sostentamento, che occorre assolutamente riproporre nuovi investimenti esteri nel nostro paese!..

Come se qualcuno in Italia non fosse d’accordo ! NOO! tranquilli, Lo siamo tutti…… e stabilito questo, non rimarrebbe che dire e solamente COME!….QUI SI FERMANO TUTTI !! evidentemente non lo ritengono un loro problema…Hanno già elencato le magagne che ci affliggono, i giornali ce le riportano in modo da non dimenticarle mai, le interviste televisive le rendono ancora più tragiche,….che volete ancora?

ECCO che cosa voi giovani dovete chiedere: COME?

E sostenere coralmente e una volta per tutte che secondo voi il Turismo “deve” essere l’asse portante di una nuova economia, che non riuscite a capire come mai tra i migliori professionisti in campo Turistico: “CLAUDIO” di Bergeggi che dopo aver avuto certamente i finanziamenti dovuti ed i permessi necessari per costruire un’attività turistica, ora è costretto a passare la mano!

E quanti “Claudio” ci sono in Italia? Non sarà che la loro sommatoria costituisca il vero problema produttivo Turistico del nostro Paese?

E se noi non produciamo Turismo, Agricoltura e Artigianato che cosa ci resta … la FIAT ?

Nessuno vi dice che in Spagna la Seat era la Fiat Spagnola, …e noi ce ne guardavamo bene dal comprarle!

Alcuni dei molti Turisti tedeschi che si sono stabiliti in Spagna mantenendo il nome Seat hanno trapiantato i loro motori Wolkswagen nelle riviste carrozzerie Spagnole,….. ed ora ce le vendono a noi !

Questa è una delle realtà produttive a cui sono arrivati, sempre e comunque attraverso il sistema Turistico, …….. altro che FIAT.

Guido Luccini

31/10/2010

lucciniguido@libero.it

 

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