I migliori alleati di Farage – nonché….

I migliori alleati di Farage – nonché peggiori nemici del Manifesto di Ventotene

I migliori alleati di Farage – 
 nonché peggiori nemici del Manifesto di Ventotene

 In un articolo precedente avevo previsto che la politica di questo Sgoverno di sinistra avrebbe causato la disgregazione dei futuri Stati Uniti d’Europa, spiegando che l’invasione in corso, favorita dalla nostra politica finto-buonista e finalizzata unicamente a foraggiare le cooperative rosse – divenute ormai strumenti indispensabili al PD per mantenere un certo bacino di voti – avrebbe attentato all’Unione Europea a partire dalla più importante conquista che la stessa Unione ci aveva dato: la libera circolazione delle persone.


Già ora le frontiere sono meno aperte di prima, non solo in Austria. Dovendo frequentare da oltre un lustro la Costa Azzurra per il mio lavoro, da un anno a questa parte ho notato che la situazione è cambiata e che le code di auto alla frontiera italo francese, che non esistevano più dal 1998 – con l’entrata in vigore dell’accordo di Schengen per l’Italia – ora ci sono nuovamente; fatto ancor più rilevante è che le code sono esclusivamente in direzione  della Francia, a significare che i nostri cugini hanno ripreso abbastanza frequentemente  ad effettuare i controlli alla frontiera, pur senza chiuderla.

Il primo grosso colpo all’Unione Europea sta per arrivare con l’uscita della Gran Bretagna, e anche qui una certa differenza l’ha fatta la paura dell’invasione, causata da una scellerata politica Comunitaria di immigrazione. Nelle interviste condotte dai principali quotidiani agli elettori del leave si è chiaramente capito che la maggiore preoccupazione dei Britannici favorevoli all’exit è l’arrivo di questi flussi di così detti “migranti” senza controllo provenienti dall’Africa che, unita ad una certa irritazione generale causata dalla burocrazia ottusa di Bruxelles, sta portando l’Unione Europea a perdere uno dei più importanti e prestigiosi Stati del pianeta. Lo stesso Cameron lo ha detto chiaramente al Presidente della Commissione Junker: “La marea di emigranti è stata la causa della sconfitta di chi sostiene la permanenza nell’Unione.”

  

Anche nelle ultime elezioni comunali del nostro Paese, se ciò doveva ancora essere chiaro, i risultati hanno confermato che la nostra gente non è come il PD vuole che sia  e, visto che i “professionisti dell’accoglienza” non hanno ascoltato il popolo, il popolo appena ne ha avuta l’occasione li ha castigati. D’altronde, come potrebbe andare diversamente, con milioni di persone che non hanno la minima intenzione di integrarsi benché siano state accolte per poi esserlo? O forse hanno ragione loro, i migranti, perché più che venire accolti su loro richiesta, grazie ai meccanismi di ingresso clandestino messi in opera dal nostro Governo, di fatto è come se venissero invitati dal nostro Paese, trasformando così l’accoglienza umanitaria, soggetta a regole precise, in ospitalità dovuta, senza regole e senza limiti. (ne abbiamo bisogno di 200.000 all’anno dice la Boldrini!)

I sogni europei di Ernesto Rossi e Altiero  Spinelli, i grandi Italiani che nel Manifesto di Ventotene concepirono una federazione tra i Paesi del vecchio continente, uniti dalle stesse radici religiose e quindi da un sentire comune, subiscono un drastico ridimensionamento per colpa della disastrosa politica della coppia Renzi-Alfano,  che ormai da troppo tempo sta minando le basi comuni culturali, sociali e religiose del nostro Paese e dei popoli europei, che noi della Lega Nord abbiamo sempre condiviso e difeso senza ipocrisia.  Ma che sia chiaro: la nostra concezione di Europa è sempre stata quella dell’unione di popoli, con le loro comuni tradizioni e le loro comuni radici cristiane, non l’unione dei banchieri e degli affaristi europei, a stretta guida tedesca.

 
Altiero Spinelli  Ernesto Rossi

Intanto, nonostante le goffe prese di posizione dei giornali e dei media amici dei Governi di sinistra e le esternazioni spesso in malafede dei loro esponenti radical chic, la povera gente, che è sempre di più la grande maggioranza, con le ultime votazioni in Austria, con le amministrative in Italia e con   il recente voto al referendum Britannico ha dichiarato che vuole riprendersi i propri diritti e che non intende sopportare oltre i soprusi imposti dall’alto.

La reale e netta sensazione di non essere più sicuri ne felici in casa propria, la disattesa richiesta di cambio di politica sull’immigrazione, nonché  per l’innegabile mancanza di lavoro, insieme  all’ottusa pretesa dei  Governi di non ascoltare il popolo, additando piuttosto in senso dispregiativo chi lo ascolta – i Populisti – ha contribuito a determinare i risultati elettorali che oggi conosciamo in tutta Europa.

In breve, la rotta del popolo e quella dei salottieri politically correct delle sinistre europee sono entrate in collisione nelle urne, dove i cittadini ovunque hanno bastonato con il voto quei partiti che continuano a teorizzare l’ineluttabilità di questo autentico attentato alla nostra sicurezza e alla nostra civiltà.


Lo stesso Dalai Lama, indubbiamente una delle personalità più pacifiste e sagge del mondo contemporaneo, ha ammonito al pericolo dell’arabizzazione dell’Europa e alla necessità di aiutare i Paesi africani affinché  termini questa migrazione senza regole, che alla lunga non potrà che portare ad altri conflitti, religiose oltre che sociali, come quelli già avvenuti  e non totalmente sedati nel vecchio Continente (ex Jugoslavia). Il buon cuore non basta, ha affermato il Dalai Lama in una sua visita in Toscana, quando i bisognosi sono troppi, puntualizzando che per il bene reciproco, il nostro e il loro, bisogna aiutare questi popoli nei loro Paesi.

Intanto alcuni Stati Europei, l’Austria in primis, segue la Gran Bretagna, per non parlare dei Paesi dell’Est, cominciano a capire la gravità della situazione e rifiutano di ricevere una massa indiscriminata di approfittatori nei propri territori; e mentre la stessa Germania, una volta ospitato un certo numero di immigrati per lo più siriani, effettivamente profughi di guerra oltre che mediamente acculturati e qualificati, spinge per donare miliardi di euro gentilmente offerti dai contribuenti europei ( noi inclusi beninteso)  alla Turchia affinché blocchi questo flusso, noi continuiamo a traghettare dalle coste libiche migliaia di clandestini al giorno pretendendo poi di distribuirli, come tali, in tutta Europa. Nel frattempo, le Stelle & Strisce americane non stanno a guardare. E’ di venerdì la notizia che “Su approvazione del Dipartimento per la SICUREZZA NAZIONALE, 5mila profughi siriani saranno accolti negli U.S.A. e altri 5mila rifugiati potranno entrare, SE SUPERERANNO I CONTROLLI DI SICUREZZA”.

Che meraviglioso effetto deve fare, sentirsi parte di un Paese forte, la cui priorità assoluta è la sicurezza dei propri cittadini e dei propri confini dalle minacce esterne, cosa che noi non siamo neanche in grado di fare nei confronti degli immigrati lavoratori cinesi che sono costretti con loro vigilantes a proteggersi dai Magrebini, (vedi gli ultimi casi in Toscana bizzarro caso della “melting pot” alla amatriciana).

Per noi  poi, è a dir poco imbarazzante che,  mentre il nostro Presidente del Consiglio continui ad ostentare che l’Italia  è una GRANDE NAZIONE, un  esempio di umanità nel salvare e traghettare masse di sedicenti disperati in Europa, quando poi chiede un piccolo aiuto, sia esso economico per le nostre banche o per la cosiddetta accoglienza, gli viene risposto di arrangiarsi. Altrettanto imbarazzante è che gli stessi Paesi africani e del terzo mondo, da noi beneficiati con enormi spese – leggasi danari dei contribuenti – per le varie missioni di pace, e appunto destinatari di tanta umanità, ci abbiano da poco imposto di condividere il seggio di membro non permanente in Consiglio di Sicurezza Onu con la piccola Olanda (piccola di dimensioni) , Paese  che non ha un premier così roboante!

 

Fino a poco prima che la catastrofe bellica iniziasse ad incombere, Mussolini sfilava tronfio ai Fori Imperiali e poi andava goffamente in Germania a prendere ordini dal baldanzoso Hitler.

Renzi, non è molto diverso sotto l’aspetto caratteriale, fa il gradasso in casa e poi va in Germania a prendere ordini e spesso sberle.

A proposito di sberle  teutoniche, allora come oggi, la Gran Bretagna stava dalla parte giusta: dall’altra parte.

Silvio Rossi

LEGA NORD

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