Hey, what did you espect?

 Hey, what did you espect?

 Hey, what did you espect?

La Spezia – La donna? Un diavolo che tenta. Il femminicidio? Un’invenzione dei giornalisti tromboni. Eccolo, il regalo di Natale che don Piero Corsi ha riservato alle donne: l’affissione nella chiesa della frazione San Terenzo di Lerici di un estratto dal sito radicale www.Pontifex.Roma.it in cui si accusa la donna di meritarsi il peggio, perché oggi non cura i figli, non cucina, non lava i vestiti, si veste con abiti succinti. E dunque, merita il peggio.

Questi i periodi introduttivi di un articolo che, comparso su Il Secolo XIX del 25 dicembre, si è presto diffuso fino ad apparire sul Televideo.

Ma perché stupirsi tanto? Don Piero Corsi è un prete coerente con la sua Fede e le “scritture” visto che spesso leggerà qualche passo (neutro) delle belle lettere di San Paolo, un personaggio tanto autoreferente da conclamare “Siate come me” (Imitatores mei estote, sicut et ego Christi.).

Ma rileggiamoli assieme alcuni periodi estrapolati dalle sue belle “lettere” e che hanno importato nel cristianesimo la radice misogina del Pentateuco che attribuisce al peccato di Eva (un peccato di lussuria, un peccato sessuale) l’origine del male del mondo e quindi la donna come eterna tentatrice, imperfetta.

“Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo, e il capo di Cristo è Dio … ma ogni donna che prega o profetizza senza velo sul capo, manca di riguardo al proprio capo … se dunque una donna non vuole mettersi il velo si tagli anche i capelli..ma se è vergogna per una donna tagliarsi i capelli o radersi, allora si copra”;

Prima lettera di San Paolo ai Corinzi 11, 3-5;

Non addentriamoci in un “illogico teologico” e manteniamoci nel tema …

“La donna sposata invece si preoccupa delle cose del mondo, come possa piacere al marito.”

Prima lettera di San Paolo ai Corinzi 7, 34

Don Piero Corsi

 “Come in tutte le comunità dei fedeli, le donne nelle assemblee, tacciano perché non è loro permesso parlare; stiano invece sottomesse, come dice anche la Legge. Se vogliono imparare qualcosa, interroghino a casa i loro mariti, perché  è sconveniente per una donna parlare in assemblea. Forse la Parola di Dio è partita da voi?”;

Lettera di San Paolo ai Corinzi 14, 34

“Voi, mogli, state sottomesse ai mariti, come si conviene nel Signore”;

Lettera di San Paolo ai Colossesi 3, 18

 

“Le donne anziane sappiano formare le giovani ad essere prudenti, caste, dedite alla famiglia, buone, sottomesse ai mariti, perché la parola di Dio non debba diventare oggetto di biasimo.”;

Lettera di San Paolo a Tito 2, 5

 

“Alla stessa maniera facciano le donne, con gli abiti decenti, adornandosi di pudore e riservatezza, non di trecce ed ornamenti d’oro, perle o vesti sontuose … la donna impari il silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare, né di dettar legge all’uomo, piuttosto se ne stia in atteggiamento tranquillo … essa potrà vivere salvata partorendo figli, a condizione di perseverare nella fede, nella carità nella santificazione, con modestia.”

Prima lettera si San Paolo a Timoteo 2, 9-15

 

“Ugualmente voi, mogli, state sottomesse ai vostri mariti …il vostro ornamento non sia quello esteriore, cercate piuttosto di adornare l’interno del vostro cuore con un’anima incorruttibile piena di mitezza e di pace.”

Prima lettera di Pietro 3, 1

“Le donne siano sottomesse ai mariti come al Signore, il marito infatti è il capo della moglie … e come la Chiesa  sta sottomessa a Cristo, così anche le mogli siano soggette ai loro mariti in tutto.”

Lettera di San Paolo agli Efesini 5, 22-24.

Sì, qualche Autore di Pontifex, evidentemente letto da questo prete, dirà che la parola di San Paolo è indiscutibile e che i periodi sopra citati, estrapolati dal contesto, sono mistificanti. In tal caso rimando il mio paziente lettore alla Vulgata, (http://www.vatican.va/archive/bible/nova_vulgata/documents/nova-vulgata_index_lt.html)

per secoli “parola di Dio” per la Chiesa, gustandosi in Latino le lettere di questo sant’uomo. Certo, se il rifiuto del suo maestro Gamaliele a concedergli la figlia in moglie, unita a problemi di sessualità fossero Storia e non “maldicenza”, forse la sua posizione non favorevole alla donna apparirebbe avere un supporto umanamente comprensibile. Ma tutti i cosiddetti “padri della Chiesa” hanno mantenuto posizioni di pensiero non dissimili.  Colpa della Genesi? Colpa di una società ebraica misogina? Atteniamoci solo ai fatti e diciamo a don Piero Corsi: “non demorda, don: citi a sua difesa San Paolo, San Tomaso d’Aquino, San Gerolamo e tutti i padri della Chiesa”. Questa è una questione di coerenza.

Ovviamente, morte le ultime vecchiette di Lerici, non lamenti la chiesa deserta. Parafrasando una simpatica pubblicità con una ragazza bella e tentatrice (come Eva) le dirò: “Hey, what did you expect?”.

 

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