GUERRA ALLE PORTE!

È bastato accendere il telegiornale e di colpo ci siamo accorti di essere in guerra! Con nessuno e con tutti. Guerra indiretta, che non abbiamo voluta ma che ci è arrivata, che abbiamo davanti alla porta e sta entrando in casa con allarmanti spifferi…
Ci siamo svegliati, ancora frastornati di Covid-19 con le prime cannonate dei 60 km di carri armati verso Kiev! E di botto ci siamo trovati indietro di ottant’anni, con i pochi viventi a riandare a quei giorni fine anni ‘30 primi ’40 del secolo scorso, mai più visti se non al cinema. Poi attacchi e bombardamenti da tutte le direzioni verso il centro della capitale da invadere o espugnare, con stragi senza ritegno per tutta l’Ucraina sino al Mar Nero, viste e spettacolarizzate in tv subito dopo la prima settimana di assestamento delle posizioni di combattimento degli assalitori mandati dalla Russia, e continuate con ferocia. Scene dell’altro seco- lo. Colpo di mano stile sovietico. Chiedere a Ungheria, Cecoslovacchia, Polonia…e, già prima, a qual- che altro Stato e Nazione.

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“Ti costringo con la forza, ti distruggo (come sta avvenendo) per non esserti adeguato e perché tu venga a condividere le mie scelte (l’interesse di sfruttare il tuo popolo e le risorse del tuo territorio), per avere la mia protezione, per ricostruirti, a tue spese, e farti star meglio per l’avvenire…”.
Una specie di ordalia. Quelle dei secoli bui del Medio Evo, specie in terre germaniche, che erano la prova della giustizia di Dio. Ora invece è volontà umana di potere e di tutto quanto ne segue. Di un bieco, ingordo, crudele protagonista, non sicuramente solo o con quei tanti che bastano a trafficare di grosso (yachts e villone sono solo la punta di un iceberg di miliardi: incalcolabile) e con tanti altri sodali di contorno e apparente con- senso: chi per imposizione, chi per convenienza o/e necessità, chi per paura. Uomini cinici e di impronta criminale, invasati di sete di potere e di sogni imperialisti ad agire in nome e per conto del popolo che li ha eletti, o fattisi eleggere alla bulgara, tenuto soggiogato a pugno chiuso. Demagoghi, oligarchi, militari di ‘avanzate democrazie’, con il risultato che non cambia dai regimi totalitari.
“Pazzia pura” ha detto il Papa, che non si stanca di deplorare l’invasione e invocare il fermo delle armi. Piangendo per tutti i disastri, di case, scuole, ospedali abbattuti con i civili all’interno, morti, famiglie distrutte, bambini uccisi o orfani e deportati…! Non certo pazzia del popolo, dell’una o/e dell’altra parte. Chi sotto minaccia e chi sotto le bombe. Tutti ad uccidere il fratello che non gli ha fatto nulla ed al quale nulla ha fatto: uomini che neppure si conoscono e che, se sopravvissuti, si odieranno per generazioni! Altro che emancipazione al nuovo ordine imposto…
Pensavamo che quella guerra fosse finita e lasciata a raccontarla alla Storia. Finita allo sblocco (di uno) dei due blocchi, dopo tanti anni di pace tra le nazioni d’Europa e dell’Occidente intero, nella nostra civiltà, con lo straordinario progresso che è riuscita a produrre in tutti i campi: sino alla ‘globalizzazione’, raggiunta senz’accorgersene, forse troppo velocemente… Quella che avrebbe spianato il mondo con informazioni in bene e in male a tempo di luce, alleggerimenti o abbattimenti delle frontiere, spostamenti delle genti in ogni angolo del globo, scorrimento delle merci con tutti i mezzi… Tutti potevano trovare ed avere tutto: qui, ora, subito, o dove e quando volevano… Pane e democrazia! E companatico di ogni ben di Dio, in ininterrotte catene di supermercati senza più stagioni di mezzo, e non solo per frutta da tutte le parti del mondo. Vita in libertà, più del corpo che dello spirito, con diritto di scelta. E tanti i diritti! Pizza farcita e ristoranti gourmet, abiti casual e capi di lusso, palestre, apericene, crociere, viaggi, località, lidi e residenze esclusive e… turismo a gogò in un mondo sempre più piccolo. Dove pur permanevano, e permangono e si allargano, aree di povertà, di fame e di conflitti…ma chissene… intanto che le big company raggiungevano, e hanno raggiunto, dimensioni planetarie, con peso a stesso piano degli Stati, e strapotere sull’economia mondiale.
Ci siamo sbagliati, almeno da una parte del mondo! Ed ecco la doccia fredda, anzi due! A noi, popolino, diventati improvvisamente piccoli e indifesi dal morbo invisibile aggressore e ora dalla guerra. Quelli delle nazioni liberali occidentali che credono e operano ancora nel Capitalismo del libero mercato, ma dall’oggi al domani in inaspettate difficoltà, se non in prevedibili razionamenti di cibi ed energie varie… In apparente grado di inferiorità rispetto a quelli di Stati ad impianto di Capitalismo di Stato che sembra più forte…ma senza diritti politici e sindacali! Di qui altre guerre, dai profili socio-politico-finanziari tra i due bocchi contrapposti, Occidente-Oriente, che si stanno delineando nell’universo geopolitico, e che questa guerra sta mettendo a nudo.
Il discorso si complica e si allarga e noi, privi di sufficiente architettura mentale e limitata preparazione culturale (siamo e restiamo dilettanti…), ci fermiamo sull’orlo di ambiti che non sono solo di politica ed economia ma di religioni, di interpretazioni sociali e filosofiche di vita, di tradizioni radicate nei millenni, e che non risparmiano certo scontri e massacri secondo proprie dichiarate autolegittimità, anzi!
Restiamo dalle nostre parti, a un paio di anni fa, quando tutto pareva andare per il verso giusto, almeno così sembrava a noi popolino. Illusoriamente. Ci pareva di star bene, e forse taluni e tanti lo stavano (stavamo?) davvero, senza però avere percezione della strada imboccata. Non solo noi ma pure i cosiddetti Grandi della Terra, chi a tirare da una parte chi dall’altra… Ce ne accorgiamo e se ne accorgono anch’essi solo adesso! Andiamo sulla Luna, su Marte, ma perdiamo la Terra!
C’è voluto il Covid-19 (arrivato, mandato?) ad aprirci gli occhi ed a chiuderci in casa, e con uscite sotto controllo tipo polizia!
E ora la guerra!

Pierino Ratto da A Civetta

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