Genova celebra il centenario della traslazione del Milite Ignoto

L’Italia nella Grande Guerra perse 650000 militari, alcuni giovanissimi; l’istituzione della figura del Milite Ignoto che nel 1921 insignita della medaglia d’Oro al Valor Militare, la massima decorazione militare italiana ha voluto restituire alle famiglie di chi non è mai tornato un riconoscimento importante.  Al Milite Ignoto lo scorso marzo il Comune di Genova ha conferito la cittadinanza onoraria. Già negli anni Trenta del Novecento a questa figura simbolica Genova aveva reso onore intitolando la grande scalinata, nota anche come scalinata delle Tre Caravelle, che si affaccia su piazza della Vittoria e sul suo imponente arco di trionfo (Arco della Vittoria) dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale, luogo nel quale ogni anno si commemora la Giornata delle Forze Armate; la cerimonia si è svolta accanto al monumento ai Caduti realizzato nel 1929 dallo scultore Luigi Venzano e poi ricostruito in occasione di “Genova Capitale Europea della Cultura 2004”.

Un’opera d’arte imponente nella quale tre grandi statue bronzee isolate personificano altrettante Armi combattenti e ne simboleggiano i caduti: gli Eroi della Terra, del Mare e del Cielo.
“Saluto i presenti dicendo che sono contento di vedere i ragazzi delle scuola presenti ad un evento che ricorda la traslazione del Milite Ignoto presso l’Altare della Patria”, dichiara Mario Bianchi, presidente del Municipio Medio Ponente, “con una motivazione importante, il ricordo dei caduti della Grande Guerra non identificati. Questo luogo ricorda un evento di carattere locale ma simbolico, il recupero dell’opera dedicata ai caduti realizzata da un artista sestrese nel 1929; in occasione di “Genova Capitale Europea della Cultura 2004” è stata recuperata grazie all’aiuto delle istituzioni, delle associazioni militari, delle persone comuni e delle aziende che hanno messo i fondi necessari a riportare a casa il monumento. Sono stati usati i calchi originali in gesso, le statue sono state ricreate e ricollocate; mostrare la sofferenza della guerra è fondamentale per i giovani così come il ricordo del significato del Milite Ignoto, il recupero della memoria storica e dell’identità culturale sestrese”.

Stessa commozione da parte di Lorenzo Campani, presidente provinciale AssoArma :”Ringrazio e saluto il sindaco Bucci dicendo che questa è una ricorrenza importante; sono onorato di essere qui e vedere tante bandiere e penso che ognuna abbia la sostanza interna di ciascuno di noi. Porgo i miei ringraziamenti a coloro che hanno portato i labari senza dimenticare i ragazzi delle scuole; la storia italiana non deve essere dimenticata perdendo i sentimenti umani a causa della tecnologia che è bella ma va usata correttamente. Ognuno di noi non deve dimenticare il sacrificio dei giovani che sono morti per la nostra libertà; bisogna ricordare questi soldati così come quelli che sono morti in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale”.

“Saluto i presenti dicendo che sono contento di essere qui e vedere i ragazzi delle scuole”, afferma il sindaco di Genova Marco Bucci, “in un bel momento che ricorda il viaggio in treno del Milite Ignoto da Aquileia a Roma con la bara che la madre di un disperso aveva scelto per essere sepolto nella Capitale con tutti gli onori. Vi sono stati tanti soldati ignoti nella Seconda Guerra Mondiale, nella Resistenza e nelle guerre fuori dall’Italia; la zona di Sestri merita un riconoscimento così come chi ha realizzato il monumento e si è dato da fare come tutti i genovesi che sanno fare le cose bene. Gli adulti conoscono la storia e i giovani devono poterla conoscere; Genova ha bisogno dei giovani, i futuri cittadini che hanno il diritto ed il dovere di avere una grande città. Questo periodo è per certi versi simile agli anni 50 grazie ai numerosi finanziamenti e noi ci diamo da fare ma i giovani devono suggerirci cosa vogliono. C’è bisogno di persone che si tirano su le maniche e lavorino per la società civile; questo è un messaggio importante per chi muore per la nostra libertà ma ognuno di noi tutti i giorni può fare qualcosa per la società. I giovani devono avere una città bella ma soprattutto eco-sostenibile”.

“Le scoperte scientifiche ed industriali vennero usate nella Grande Guerra per sostenere le forze armate ma nonostante tutto il mondo è uscito dal conflitto non completamente guarito ed alcuni mali di quella tragedia hanno portato alla Seconda Guerra Mondiale vent’anni dopo; alcune conseguenze di allora le stiamo pagando ancora oggi con la crisi dei Balcani e del Medio Oriente. Alla fine del conflitto più di 7000 tra ufficiali, cappellani e soldati hanno lavorato per il recupero delle salme dei caduti e la creazione dei cimiteri di guerra; con migliaia di sepolture non registrate e di soldati non identificati si diffuse ben presto il sentimento per cui erano stati i soldati semplici gli artefici della vittoria.

Venne promulgata la legge per onorare il Milite Ignoto e in ogni luogo del fronte fu raccolto un corpo di un soldato non identificato per averne, in totale, 11; il 27 ottobre 1921 le bare vennero trasferite presso la Basilica di Aquileia e qui una madre di un caduto non identificato dovette scegliere colui che sarebbe stato il Milite Ignoto. La madre era Maria Bergamas il cui figlio Antonio disertò dall’esercito austro-ungarico per arruolarsi in quello italiano; Maria crollò davanti alla decima bara che fu messa sul treno per Roma ed appoggiata sull’affusto di un cannone visibile da ogni lato.

Quattro giorni dopo il Milite Ignoto arrivò a Roma dopo aver fatto soste notturne a Venezia, Bologna e Arezzo; il convoglio fu accolto alla Stazione Termini dal Re Vittorio Emanuele III con gli onori militari mentre gli altri dieci soldati vennero sepolti ad Aquileia presso il Cimitero degli Eroi. Il 4 novembre 1921 la bara con il Milite Ignoto venne accompagnata da un corteo che raggiunge il Vittoriano presso il quale è presente il sovrano e la bara venne chiusa in un sarcofago; da allora il monumento è chiamato Altare della Patria e la città di Genova ha conferito, come tante altre in Italia, la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto.

Il viaggio del Treno della Memoria che ha ripercorso l’itinerario è stato molto commovente ma sono convinto che tutti noi possiamo onorare questo soldato ignoto comportandoci da bravi italiani; lui fece il proprio dovere perchè lo Stato glielo chiese e ai giorni nostri questo sentimento è meno forte ma ci sono altri eroi che sono i medici, i membri delle forze dell’ordine, i magistrati, i Vigili del Fuoco, gli appartenenti alla Protezione Civile ed i militari all’estero. Il senso del dovere è molto importante ed è un esempio di ciò che il Milite Ignoto ci lascia”, conclude Enrico Mocellin, presidente regionale Associazione Nazionale del Fante.

SELENA BORGNA

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