Futuro tecnologico (parte seconda)
Parte prima
Parte seconda
Durante questa ultima guerra, scoppiata dal 2014 in Donbass la provincia russofona dell’Ucraina, che si sta sviluppando su tutto il territorio Ucraino, se si analizzasse molto da vicino la tecnologia utilizzata si capirebbe quanto l’umanità sia fragile e abbastanza arretrata, nonostante si vedano droni, missili e altre armi sperimentali.
Il falso mito delle forze armate Russe ed ex Sovietiche muore per sempre in questa maledetta guerra di posizione, sia per la posizione politica che per quella militare e territoriale.
Le armi vetuste e abbastanza modeste (carrarmati, aerei, cannoni, missili e fregate) in possesso delle armate sia Russe che Ucraine (i quali senza armi occidentali, avrebbero già perso) non sono certamente armi infallibili, vedasi la fragilità e la possibilità concreta di essere distrutte, anche se possono provocare sempre e tutte, morte e distruzione.
A questo punto, ritengo che siano dei fake, ovvero non siano veramente disponibili e pronti anche i missili nucleari sventolati così tanto dai Russi.
La mia non è affatto una constatazione casuale, ma pur essendo una mia personale opinione, essa è frutto di diverse letture ed interpretazioni che ho assimilato negli anni.
Le tecnologie sperimentali sono molto avanzate, tuttavia quelle disponibili alle masse ed anche a gran parte delle forze armate sono ancora molto arretrate, si sono visti anche in Ucraina impegnati in combattimento carri armati e lanciamissili, aerei e navi che bombardavano con applicativi abbastanza estemporanei come se il tempo si fosse fermato, mentre la propaganda descriveva pavoneggiandosi come infallibili improbabili tecnologie militari distruttive e temibili, naturalmente non usate per preservare la sicurezza e gli equilibri, ma questo accade da sempre per ogni nazione, nelle ultime guerre e negli ultimi 50 anni.
Ci dicono che siamo circondati da armi terribili, missili atomici e aerei e sommergibili che portano vettori atti a distruggere mezzo mondo, con potenze che provocherebbero danni incalcolabili e milioni di morti tra le persone.
Non metto assolutamente in dubbio ciò, anni di politica sul riarmo e disarmo, anni di guerre alla ricerca di armi di distruzione di massa impropriamente detenute da sedicenti dittatori o governanti senza scrupoli, salvo poi organizzare corpi di ispezione e ricerca composti da scienziati e diplomatici e nella peggiore delle ipotesi inscenare guerre ed occupazioni per scovarle, senza mai tuttavia trovarle.
Sappiamo tutti che poi invero i risultati sono stati pessimi e come le guerre per la “democrazia” abbiano soltanto portato ancora più caos delle situazioni precedenti cui si voleva debellare.
L’apporto tecnologico delle armi occidentali cedute o vendute agli Ucraini sta prolungando de facto il conflitto, sta portando alla rivalsa un esercito che in assenza di questi applicativi sarebbe stato già sconfitto dai tank e lanciamissili Russi.
Due navi della marina Russa, sono state danneggiate e compromesse dagli attacchi delle forze Ucraine con queste nuove tecnologie prestate dall’occidente, il prezzo da pagare, non economico e non attuale, ma futuro però lo conosceranno forse i nostri figli.
A questo punto vedendo le forze in campo, nonostante le innumerevoli centinaia di parole, discorsi, trasmissioni, articoli e reportage inutili dati dalla propaganda di favore per uno o per l’altro, vedendo le tecnologie militari ex Sovietiche, mi permetto di sollevare alcuni dubbi sulla fattibilità e veridicità delle forze militari in campo, impegnate in questo conflitto e contesto, e più precisamente sulla reale possibilità che la Russia possa avere ancora attive e pronte all’uso immediato, testate nucleari di tipo balistico missilistico.
Nello specifico, sono anch’esse armi vetuste, poiché basate su tecnologie studiate negli anni 40, migliorate nei decenni successivi, testate fino agli anni 90, ma poi per svariati motivi, tra cui lo smembramento della ex Unione Sovietica e la fine della Cortina di ferro, abbandonate ad un destino di smantellamento.
Cosa che anche ad onor del vero per gli USA, visto l’abbandono del programma spaziale, ne ha decretato lo smantellamento, secondo gli accordi di demilitarizzazione partito fin dalla metà degli anni ’80, tra le superpotenze.
Ora che per aumentare la tensione, stringerci nella morsa della crisi economica globale, ci si voglia far credere che il mondo sia al limite di una possibile guerra termonucleare, mi pare troppo, non voglio credere alla storia della rava e della fava, da chiunque ce la voglia raccontare…
Oggi nelle tecnologie militari cambiano i modelli degli allestimenti, non cambiano da decenni invece gli involucri, le corazze con cui sono fatti i mezzi utilizzati in guerra.
Per cui si rinnovano gli applicativi all’interno delle armi guidate dagli umani, ma si fa veramente molta fatica per arrivare a vedere in campo qualcosa di veramente innovativo.
Un po’ come per gli aggiornamenti di qualsiasi genere di tecnologia al servizio della popolazione, dove solo per ragioni di mercato e di vendite si rilasciano tecnologie utili, una sorta di contentino, quasi per tenere sotto controllo le persone, come se non si voglia cedere del tutto la conoscenza a tutti e si voglia in una qualche maniera trattenere per questo motivo, lo stesso reale avanzamento tecnologico dell’umanità.
Abbiamo armi potenti e tecnologie moderne, ma alla fine con umiltà scaviamo ancora con picco e pala, con le nostre braccia e ci spariamo ancora come tra i cowboy.
Forse questo è un bene, voltato a salvaguardia della stessa umanità, proprio perché forse si ha paura che rilasciando la conoscenza al servizio di tutti, il processo di autodistruzione si accelerebbe.
Prendono campo così i dubbi più strani su questo tipo di trattamento sociale, subito dalle popolazioni ed inscenato dall’ordinamento politico, economico e militare mondiale.
Ci chiediamo come sia stato possibile alla fine degli anni 60 andare sulla Luna con missili praticamente balistici, simili alle V2 ed ai recenti vettori nucleari, ed invece oggi, con tecnologia più recente e moderna, i viaggi sul nostro satellite sono stati più difficoltosi, ed oggi interrotti dagli Americani, mai ultimati dai Sovietici prima e poi dai Russi oggi, ma forse poi raggiunti con sonde dai Cinesi, i quali sono arrivati anch’essi allo stesso scalino, non sono andati avanti.
Un aspetto da non sottovalutare affatto, come non lo è poi assolutamente quello dell’impatto sociale e psicologico che gli eventi come questi, tra guerre, pandemie, catastrofi naturali o conseguenti a motivazioni antropiche, che segnerebbero per sempre l’evoluzione dell’uomo su questo pianeta.
In questi anni vedremo la realtà dei fatti ed arriveremo forse alla resa dei conti, forse è vero che l’essere umano non avrà mai il coraggio di autodistruggersi, tuttavia detiene il potere per creare differenze sociali, economiche e di gruppo, tra nazioni, razze e religioni, e questo solo per mantenere il controllo sulle masse e tenere alta la tensione.
Questo è il mio pensiero
Paolo Bongiovanni