Lettura di un’immagine: Ritratto di Innocenzo X

LETTURA DI UN’IMMAGINE 38

Ritratto di Innocenzo X
Olio su tela (1650)di Diego Velazquez
Galleria Doria Pamphilij – Roma

LETTURA DI UN’IMMAGINE 38 

Ritratto di Innocenzo X
Olio su tela (1650) di Diego Velazquez
Galleria Doria Pamphilij – Roma

E’ in occasione del secondo viaggio di Diego Velazquez (Siviglia, 1599 – Madrid, 1660) in Italia che  Innocenzo X (al secolo Giovanni Battista Pamphilij, papa dal 1644 al 1655) gli commissionò il suo ritratto. Innocenzo X, grande mecenate,  emulo dei suoi predecessori dell’epoca rinascimentale, amico del Bernini e del Borromini, protagonista nella edificazione di chiese e monumenti della Roma barocca (si pensi solo alla sistemazione di Piazza Navona) era tuttavia un personaggio famoso per i suoi modi ruvidi, per il suo aspetto tutt’altro che fascinoso ma anche per la sua disinvoltura in fatto di amicizie e frequentazioni femminili. Nel ritrarlo, il pittore coglie con l’acutezza del genio che vede  l’invisibile oltre il visibile, tutta la contraddittorietà e la struttura quasi paranoide della personalità di Innocenzo X. Il dipinto è caratterizzato da un insieme di contrasti e di assonanze cromatiche che preludono alle innovazioni della pittura ottocentesca, in particolare a quella di Edouard Manet. Anzitutto appare evidente il contrasto tonale tra il rosso e il bianco, che, con varie gradazioni e sfumature impronta di sé tutta la superficie del dipinto. Altro contrasto è quello tra la postura ieratica, i vestimenti sacerdotali (il papale ammanto) e lo sguardo cupo e scrutatore, per niente “santo” del pontefice romano. Innocenzo X si volge  verso destra (rispetto a chi guarda) , poggia le braccia e le mani sui braccioli dell’imponente sedia pontificia con l’alto schienale di colore rosso con due pomelli in cima cesellati e dorati, tiene tra le dita della mano sinistra un foglietto sul quale si legge: “alla Santità di N. ro Sign. re / Innocenzo / per Diego de Silva / Velazquez  de la Camera di S. M. tà Catt. Ca”. Il pontefice indossa sulle spalle la mozzetta papale splendente di riflessi, che termina, in alto,  con un largo colletto bianco. Sul capo è posata la papalina anch’essa rosso porpora. L’ampia veste di lino ricopre tutta la parte bassa  della figura. Nel volto magro spicca la vivezza di quegli occhi scuri che ci fissano e quasi ci trafiggono, e sembra che dicano: “attenti a voi, a quello che dite e a quello che fate”. La postura del Papa esprime grande sicurezza e consapevolezza di sé, e tuttavia tanto splendore esteriore non attenua minimamente la durezza dello sguardo di Innocenzo X ritratto da Diego Velazquez. 

    FULVIO SGUERSO  

 

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